PH: Ufficio Stampa
Ma dove vai? Cosa fai? Quando mai, te?
Atarde nel ritornello di “dubbi anthem” prova a interrogarsi sulla scelte che vuole fare, sia nella vita che nella musica, chiedendosi se molte volte si cerca di rispondere a seconda di bisogni intimi o se è più facile reagire secondo le aspettative.
In tutte le sue canzoni si percepisce una certa confusione sul futuro, tipica di una generazione che si trova tirata in mezzo tra la vita e questi tempi moderni. E così, come ribellione, diventa necessario lasciarsi andare, accettando quello che viene, correndo il rischio di sbagliare scelte.
Fare musica è una rivoluzione che porta a scontrare la realtà delle cose con la fantasia di come vengono interpretate.
Penso di si! Avere un dubbio penso possa significare anche mettersi in discussione, credo sia normale porsi delle domande riguardo al proprio processo di scrittura.
“Quanto ca**o fa caldo ultimamente, soprattutto questa estate?” ma è una domanda retorica quindi non credo valga.
Si! Abito ad Ancona, vicino al mare ci sono dei posti stupendi poco visitati, in particolare verso il tardo pomeriggio, quando di solito ci vado io.
La paura di non riuscire a fare tutto ciò che devo nei tempi previsti.
Baaah, dipende da che anno hai avuto subito prima. Se sei soddisfatto del tuo inverno credo sia semplice godersi l’estate.
Una persona si agita se non si sente preparata a ciò che lo aspetta. Forse dovremmo essere un po’ più elastici a proposito del futuro, aspettarci che le cose accadono, che lo vogliamo o meno.
Mi piacerebbe avercela ma sono abbastanza disordinato, prendo quello che viene insomma (non lo consiglio però)
Si, chi glielo fa fare ad essere curioso infatti.
È più un ????!!!!!!
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