![New Indie Italia Music Weeks #213 New Indie Italia Music Weeks #213](https://i0.wp.com/indieitaliamag.it/wp-content/uploads/2024/12/0BEF8F-1-e1733770313234.png?fit=1024%2C577&ssl=1)
New Indie Italia Music Weeks #213
“Via i cancelli per favore, che non mi servono più. Via le lame dal mio cuore, via le cose che lo umiliano. Carro che non vuol cadere nella stupidità. Sulle labbra era il sapore del mattino che hai inventato tu guarda adesso come piove sulle mie labbra blu” (Labbra Blu – Diaframma)
Uno scontro, una crepa, pezzi che si perdono per strada, e poi il distacco. La separazione materiale di due cuori che si allontanano, il permanere di un filo invisibile e immateriale che li unirà sempre grazie ai ricordi, alla luce che ha impresso fotogrammi indelebili sul selciato, una canzone che ci rimembra che eravamo felici.
Possiamo separarci sì, ma mai per sempre.
Imprimi le emozioni su una canzone adesso. Lascia un’orma indelebile sul cuore così che tu possa ricordarti dei momenti più belli che si dissolveranno, lasciando spazio a nuove memorie!
Scopri i migliori brani della settimana attraverso la recensioni della redazione di Indie Italia Magazine!
Veleno
La canzone è scritta da Joan e prodotta da Callum O’Connor. Qui c’è tutto l’istinto e la personalità artistica della cantautrice e musicista. Un sound ispirato alle grandi colonne sonore italiane, ma interpretate in chiave moderna. È la rabbia l’emozione che viene raccontata in questa traccia. Rabbia come fame, motore scatenante di una società performante alla ricerca di un mondo perfetto.
Una consapevole perdita di controllo, azione necessaria per superare le proprie paure e arrivare alla piena accettazione di sé. Nel brano, Joan dialoga con la parte “negativa” di sé. Come se si guardasse allo specchio: canta di un “Diablo” che vede riflesso da cui però decide di non scappare, ricercando anzi un confronto e sfidandolo “Da te io non scappo mi fisso soltanto allo specchio” e ancora “Lo sai che partirò, non puoi farmi più del male ora che non ho, non ho più paura”.
Joan Thiele: 7.5
Giovani Vuoti
Kid Gamma: 8
Mazapè (Album)
“Mazapé” è il nuovo album della band, frutto dell’incontro tra le etichette La Tempesta e Pioggia Rossa Dischi. L’album dipinge paesaggi evocativi e contrastanti: luoghi oscuri e misteriosi, piazze illuminate a festa, cimiteri con croci silenziose, cantine polverose e panorami mozzafiato. L’umanità è rappresentata come ombra, sospesa tra chi fugge e chi è condannato da piccoli e grandi despoti: è fatta di eroine decadenti e giovani ribelli contro l’autorità, solitari rassegnati e integerrimi che sfidano la corrente.
L’opposizione tra scenari cupi e spazi attraversati da squarci di luce è il filo conduttore dell’intero album, che si sviluppa tra immaginazione e riflessioni sull’attualità del nostro Paese. “Mazapé” è anche un omaggio alla collina “ammazza piedi”, la terra che ha visto nascere e crescere la band, simbolo di silenzio e solitudine per molti, ma anche di una forza vitale inespugnabile, incarnata dalla natura incontaminata e dagli esseri umani che ogni giorno la attraversano. Una galleria scava nel cuore della collina, collegando la campagna alla città e al mare, un passaggio che riflette il dialogo continuo tra realtà diverse.
Con “Mazapé”, la band segna una tappa fondamentale nel suo percorso: è l’album più intensamente “geografico” della sua carriera, un’opera corale che raccoglie frammenti di un’umanità in movimento. Un disco che segna un cambiamento significativo anche nell’approccio compositivo e produttivo, con un’accurata esplorazione delle sonorità elettro-acustiche. Realizzato senza ansie discografiche nel corso degli ultimi anni, “Mazapé” è impreziosito da diversi ospiti, in primis Federico Dragogna, che ha prodotto artisticamente cinque brani, e Mattia Cominotto, che in collaborazione con la band ha prodotto altrettanti episodi.
Lo Straniero: 8,5
Cavalloni
“Cavalloni”, è il brano che dà il nome al primo EP di Vittorio Poli, un progetto che segna l’esordio ufficiale dell’artista partenopeo. Il singolo, rappresenta una sintesi delle altre quattro tracce che compongono l’EP (“Santa Maria”, “stronza, fuorisede, bolognese”, “la maggiore età”, PALLA”) e si distingue per il suo approccio sperimentale, frutto di una produzione autonoma.
Racconta Vittorio Poli: “Sono cresciuto guardando il mare tutti i giorni. Da piccolo i cavalloni mi facevano paura ma non potevo resistere alla voglia di tuffarmici dentro. Poi crescendo ho scoperto che la vita questo è: tuffarsi dentro. Senza paura”.
Caratterizzato dall’uso di drum machine, sintetizzatori e chitarre acustiche, “Cavalloni” esplora nuove sonorità, rivelando la ricerca musicale dell’artista. L’intero EP si sviluppa attorno ai temi della maturità e della crescita personale, proponendo un viaggio emotivo e introspettivo che si configura come un percorso di formazione per il giovane cantautore. Con questo lavoro, Vittorio Poli
offre una visione autentica e intima della sua evoluzione artistica, segnando un punto di partenza importante nella sua carriera musicale.
Vittorio Poli: 7.5
La fine (Ep)
“† LA FINE †” è un’esplosione di suoni, sentimenti e cinismo dove synth distorti, percussioni metalliche e influenze drum and bass si mescolano a momenti acustici, in una corsa folle tra malinconia e sarcasmo. La produzione — complessa e a tratti barocca — evoca grandi personalità come SOPHIE, umru e brakence. Ogni brano si consuma in un’esplosione di suoni, riflettendo la lotta interiore tra chi teme di aver sprecato i propri anni migliori e chi — con un cinismo disarmante — decide di esorcizzare la morte stessa, prendendosene gioco.
supernino: 7,5
Surf (Album)
SURF è un EP che raccoglie quattro diversi esperimenti sonori, segnando una netta distanza da Pazienza, il primo album del cantautore. Ogni brano esplora un genere musicale diverso: surf rock, funk, pop, hip hop e bossa nova si intrecciano per dare vita a mondi sonori nuovi e inattesi.
Tra riff di chitarra intrecciati a suoni campionati, emerge la cifra stilistica di WISM, che combina questi elementi in quattro tracce. In SURF, ogni brano rappresenta un viaggio unico, contraddistinto da atmosfere musicali diverse e da testi diretti e incisivi. Questi affrontano dubbi e paure con una miscela di autocritica e autoironia sdrammatizzante, culminando in un finale agrodolce.
Tra i brani spicca SEMPRE UN PO’ MEGLIO, una traccia dal sound energico e ispirato al funk, arricchita dalla collaborazione con Teseghella, che dona al brano profondità e dinamismo: il testo, diviso in due parti, intreccia dubbi relazionali e riflessioni aperte sul significato dei rapporti, creando una sintonia perfetta tra voce e strumentale.
(Ilaria Rapa)
WISM: 7,5
Cortese living room
In questo nuovo EP il cantautore salentino Cortese decide di catturare l’essenza intima e acustica degli house concert, facendo immergere l’ascoltatore in un viaggio musicale che celebra la spontaneità e la vicinanza. Le sei tracce, tra cui gli inediti “Do Re Mi” e “Palla al centro”, evocano l’atmosfera calda e accogliente delle serate condivise tra amici trascorse a suonare e a cantare. Un lavoro che unisce il cuore della musica live a una dimensione quasi tangibile.
(Ilaria Rapa)
CORTESE: 7,5
Allucinazione
Un hangover sentimentale. Un mix tra lucidità e totale smarrimento. Momenti di passione e d’amore che martellano insieme la testa come un fiume di alcol appena scolato. Sensualità e enfasi si uniscono e trovano l’anima comune, come è giusto che sia, in questa trascinante nu-dance. Cmqmartina scende con la telecamera fin nei particolari minuziosi di una notte di intimità per poi risalire e dare il quadro più ampio dell’allucinazione di ciò che è stato. Della febbre dell’abbandono che sentiamo dopo. Anche quando un abbandono vero non c’è, perché siamo ancora in totale dipendenza.
(Stefano Giannetti)
Cmqmartina: 8
Pina
Sono tinte acquerello sbiadite quelle che tornano ad accarezzarci la memoria, mentre siamo accecati dai colori accesi della vita che ci siamo costruiti. Pina è quella signora che ci abitava vicino e chiamavamo zia. È quel portavasi arrugginito dalle punte arzigogolate che ci soffermavamo a guardare dalla finestra, con la mente da tutt’altra parte. E intanto le radici facevano il loro compito. Invisibili, si fingevano insignificanti e ora tornano a ricordarci da dove veniamo. Che è giusto diventare le persone che abbiamo desiderato essere, ma è inevitabile sentirsi “ancora quella bambina appena arrivata”. E “tienimi la mano” diventa una chiamata di soccorso. Ma è una richiesta d’aiuto mentre ci allontaniamo, senza voler davvero tornare indietro. Un aggrapparsi al legame profondo e intangibile. Assicurarsi che tenga sempre.
(Stefano Giannetti)
Orelle: 8
Figli degli dei
Centomilacarie ci delizia con Figli degli dei, una vera e propria poesia carica di emozioni viscerali, carica di dolore, redenzione e desiderio di fuga dalla realtà. Con un testo scritto di getto, l’artista affronta temi come l’abbandono, vuoto interiore e lotta nei suoi stessi confronti, il tutto in cerca di una seconda possibilità, possibilità che rappresenta un momento di pace o forse di fine.
Centomilacarie ci descrive le emozioni permeando di una bellezza quasi oscura, emozioni che si scontrano e vanno dal bisogno di perdono alla colpa che riversa. Il ritornello amplifica ulteriormente il senso di desiderio quasi disperato, desiderio di rimanere ancorato al suolo e di vivere un altro giorno con nuove opportunità.
(Andrei Lepadat)
Centomilacarie:8
Gentilezza
Elso, con il suo nuovo singolo Gentilezza, lancia un grido profondo di vulnerabilità e umanità, riflettendo sulle ingiustizie e le contraddizioni della società.
Il testo si presenta come un potente manifesto di denuncia sociale, arricchito da un’esperienza personale che tocca temi universali. L’esplicito riferimento alla realtà LGBT aggiunge una dimensione essenziale, ovvero quella della lotta per il riconoscimento, il rispetto e la libertà di amare chi si desidera.
Addentrandosi nel brano, emerge un ritratto di un’Italia dolorosa, segnata da contraddizioni, conflitti interni e speranze infrante. Con Gentilezza, Elso esprime l’urgenza di ritrovare un legame autentico con ciò che è umano, sincero e reale, un invito a riscoprire la bellezza dell’empatia e della compassione.
(Andrei Lepadat)
Elso:8
Sono Non Sono
Michele Bitossi continua il suo percorso artistico con Sono Non Sono, brano che si fa portavoce di introspezione e autenticità. Il brano è un continuo oscillare tra tutto e il niente, tra ciò che siamo e ciò che vogliamo diventare. Bitossi, con il suo stile diretto e incisivo, dà voce alle fragilità e contraddizioni in maniera poetica non avendo paura di esporsi troppo.
Come i precedenti brani, anche Sono Non Sono si distingue per il rifiuto delle logiche pop convenzionali cercando di portare con sé un’aria di originalità nel panorama musicale italiano. Michele Bitossi scrive prima di tutto per sé stesso, mosso da un’urgenza espressiva che lo spinge a creare brani poco accomodanti, ma profondamente veri. Questo nuovo capitolo conferma il suo coraggio artistico e la sua capacità di raccontare l’animo umano in tutta la sua complessità.
(Andrei Lepadat)
Michele Bitossi:9
Tutta la notte
Il nuovo singolo dei Manila è movimentato come una notte di passione, riuscendo a lasciare in bocca una vena malinconica in attesa di sapere se si vedrà ancora la luna insieme sdraiati in un letto sfatto.
C’è voglia di evadere attraverso il sesso, mantenendo una paura d’innamorarsi per poi essere costretti ad affrontare ogni sfida del quotidiano reagendo con la ragione e non lasciandosi guidare dall’istinto.
La canzone, infatti, unisce sonorità decise, nelle quali spicca il suono delle chitarre elettriche, a venature indie-pop care alla band che rende credibile questa ambiguità emozionale.
(Nicolò Granone)
Manila: 7
Petali rosa
Quando spegni il cuore si accende la testa e iniziano a nascere paranoie, sensi di colpa e i ricordi diventano non qualcosa da osservare, ma si trasformano in tarli che suscitano domande scomode.
Siamo sicuri che l’amore abbia però bisogno solo di conferme o si nutra anche di dubbi e mancanze?
K Beezy riprende vibes emo per interrogarsi sul senso di una relazione, effettivamente sembra una scelta illogica stare bene nel breve periodo per poi soffrire dopo, però solo poche persone riescono a rimanere insensibili a Cupido, e anzi non siamo sicuri che vorrebbero resistere a certe tentazioni.
(Nicolò Granone)
K beezy 28: 7
bestie
Leanò sussura una rabbia vivida fatta di dolore e amore che nasce dallo scontro interno delle sue emozioni. Tante volte ci si sente costretti dai giudizi, dalle opinioni altrui e si arriva persino a trascurare i propri desideri e sogni, cercando di adattarsi alla situazione.
Questi silenzi diventano bestie che divorano dall’interno, anche se si fa finta di niente e si cerca di sorridere, rimanendo zitto, come se si avesse il terrore di esprimere con forza il proprio punto di forza.
bestie può essere interpretato anche come inno al femminismo, ricordando orgogliosamente che essere donna può spaventare.
(Nicolò Granone)
Leanò:8
2024
Bais saluta il 2024 con una canzone che riproduce in sintesi il suo ultimo anno, focalizzandosi sul fatto che molte volte si prova a stare in movimento, macinando km in macchina, andando alla ricerca di un qualcosa che non si sa neanche bene, e che forse ogni tanto è meglio mettere dei limiti per non subire le conseguenze.
Nelle relazioni una fase più complicata è quella dell’inizio, perché c’è spazio per l’incertezza, e bisogna stare anche attenti a stabilire il giusto spazio o confine. Ecco se gli anni in apparenza sembrano tutti uguali e l’amore è per i sognatori, una soluzione è quella di non fare troppo presto bilanci e lasciarsi stupire dal futuro evitando troppe aspettative. A capodanno si brinda, si ci bacia e poi chissà.
(Nicolò Granone)
Bais: 8,5
Bubblegum
Bubblegum è il nuovo singolo degli Animaux Formidables. È un pezzo autentico, ascrivibile tra punk e rock. Il ritmo è fresco e la melodia è pulsante. Descrive come la bellezza possa essere nascosta nei momenti più semplici. Analizza la dilatazione del tempo e dei ricordi. Gli Animaux formidables sono soliti registrare i loro brani in presa diretta, senza correzioni successive. Vogliono catturare la musica in quell’attimo e trasmettere quell’attimo agli ascoltatori. Questo brano ci riesce perfettamente, sembra proprio di essere parte di un tempo, di uno spazio, di un ricordo.
(Greta Karol Nesci)
Animaux Formidables:8,5
Limoni
Limoni è il nuovo singolo di Rasmo e Parrelle. È un vero flusso di coscienza che affronta il tema dell’amore con leggerezza mescolata a sensazioni mediterranee e senso di speranza. È un brano in cui l’indie incontra il sound del napoletano in alcune strofe e il tutto si fonde in armonia. “Potrei stare per tutto il giorno insieme a te”, così come si potrebbe ascoltare questo brano per tutto il giorno e sentirsi trasportati in un clima mediterraneo, caldo e spensierato.
(Greta Karol Nesci)
Rasmo e Parrelle: 9
Irreparabile
“Non ho più voce da perdere” per ciò che è irreparabile. il nuovo brano di Creta “Irreparabile” descrive questa situazione di distacco da una relazione tossica. Quando tutto è ormai diventato complicato e le cose sono state lasciate in mille pezzi non c’è molto altro da fare. Questa ballata pop affronta un tema delicato e doloroso con grande musicalità e originalità. Creta ha solo 18 anni, ma già da questo brano si vede il suo punto di vista originale non solo a livello di contenuti ma anche di sound rispetto a ciò che decide di raccontare nei suoi brani. “Irreparabile” è la scelta giusta per chi ha voglia di riflettere sulle proprie relazioni con un buon ritmo in sottofondo.
(Greta Karol Nesci)
Creta: 8+
Lucciole
La speranza di rimanere per sempre paesaggi incontaminati, anche dopo aver conosciuto le nostre lucciole, è sempre più vana. Crediamo di avere la facoltà di dire che nulla ci scalfisce, proviamo a farlo notare a tutti perchè è così che allora per loro sei “una persona forte”, vogliamo dimostrare senza essere.
Invece non è così, non siamo più gli stessi e forse prima eravamo anche meglio. Quando le lucciole scompaiono e riprende la scena il sole non siamo neanche più pronti a farci vedere, sul viso ci sono cicatrici proprio sotto gli occhi.
In questo brano pop, freddo, malinconico ritroviamo il senso del vederci allo specchio dopo una notte troppo lunga barcollando nel buio. Tra chitarre melodiche ci sentiamo catapultati in quei ricordi in cui non ci ricordiamo.
(Viola Santoro)
Provinciale:8
Femori
WOW… WOW… WOW…
Provo sempre a scrivere recensioni che siano il più “clean” possibili. Questa volta è difficile.
Dal primo secondo questa traccia mi ha piacevolmente sconvolto, riportandomi su quell’onda elettro-chill che mancava da tanto.
Il testo, la base, le voci, è difficile scegliere la scelta migliore tra i tre.
Riascoltandola più volte, mi viene da dire, che questo mood è, in realtà, in completo contrasto con il testo proposto. Quando si parla di gelosia ci si aspetta il solito brano pieno di rabbia, tristezza, sguardi intimoriti che scorgono dagli angoli delle strade, qui è tutto diverso. Quasi come se ci si volesse ironizzare fino al punto di paragonarla sì a dei calci sui femori, ma, allo stesso tempo, accompagnando il tutto da una produzione così spaziale da non darci neanche troppo peso.
Spero in una prossima collaborazione perché è quello di cui abbiamo bisogno nel 2025.
(Viola Santoro)
Maggio,Ngawa:9
Aperitivo (Album)
L’attesa per questo EP è stata totalmente giustificata. Si sente una maturità diversa, un senso di scoperta nuovo e sperimentalista che mancava da un po’, Peter White è sempre lo stesso ma questo potrebbe essere un grande passo verso l’affermazione del suo cantautorato nel tempo. Trovo moltissima cura nei dettagli , in quello che vi vuole dire e trasmettere.
Non è semplice parlare di malinconia con la leggerezza di queste note. Eppure ci riesce con una dolcezza disarmante. Entriamo nel mondo di una persona che ha capito che è decisivo saper lasciare andare all’aria il tempo di un bacio da dare al tramonto e tenersi per sè i bei momenti.
Cinque tracce ben diverse ma tutte influenzate da sonorità tipiche del cantautorato italiano di epoche diverse. Il tutto ha come file-rouge la serata di un aperitivo faccia a faccia, magari quello conclusivo, quello in cui si tirano le somme e ci si guarda negli occhi prima di fare a gara di chi sceglie di bagnarsi le guance prima; o forse, quello di chi, si rivede senza un perchè dopo tanto e ha da raccontarsi così tanto che poi, dopo aver scrutato un po’ lo sguardo di fronte, si immobilizza senza saper più che dire.
“Non mi scorderò mai” è quello che diciamo per pararci un po’, chissà quante volte lo avremo detto senza neanche dando un peso a quello che stavamo facendo uscire dalla bocca, chissà a quanti aperitivi abbiamo giurato di non dimenticare ed ora non sappiamo più nemmeno di cosa stessimo parlando.
“Dolceamara malinconia” è quella che proviamo quando, invece, veramente non ce ne scorderemo mai. È quella sensazione che provi inconsciamente e che vorresti eliminare dalla tavolozza di emozioni che hai a disposizione. È l’istante in cui capiamo che lo spritz è finito e le nostre guance sono completamente bagnate da lacrime più che salate.
“Tieni per me”, “L’ora d’oro” e “Mare di champagne” sono i momenti di accettazione. Scegliamo cosa ricordarci e cosa no e come vogliamo farci ricordare, mandiamo un messaggio struggente?
Chiediamo di rivederci? Ce ne scarichiamo la colpa? Ci prendiamo tutta la colpa?
Fino a quando, poi, viene di nuovo la luce, riscopriamo noi stessi, diversi sì, ma sempre noi, ci studiamo, ci indaghiamo, assaggiamo le nostre nuove lacrime che forse saranno sempre più salate, ci ricorderemo di quegli occhi di fronte ma saranno solamente ricordi di pochi secondi, piccoli flashback che non ci terranno prigionieri.
(Viola Santoro)
Peter White:9
Provinciale
Spesso tendiamo a sottovalutare e non apprezzare le piccole cose, questo brano ci invita ad esplorare la semplicità e la bellezza delle piccole cose.
Il testo è pieno di immagini evocative, attraverso le quali Kaput parla della vita provinciale e dei legami affettivi.
Il brano inizia con un richiamo ad un tempo in cui bastava la luna per un bacio lento, un’immagine romantica e semplice.
Uno degli elementi più toccanti è il riferimento alla madre che viaggia in paradiso su una Panda bianca. Con questo dettaglio l’artista aggiunge una dimensione personale e dolorosa alla canzone, sottolineando il vuoto lasciato da una figura così fondamentale.
Kaput ci trasmette un senso di nostalgia ed intimità, con questo brano omaggia le sue radici e i suoi legami familiari.
(Benedetta Rubini)
Kaput: 8,5
Thè al Mandarino
Una ballad indie-pop, con una melodia che cattura l’attenzione, dove la metafora delle scarpe macchiate al thè al mandarino si ricollega all’amarezza che si prova quando finisce una storia d’amore.
Spesso le ferite emotive restano, è difficile non pensare alle nostre storie passate, sembra impossibile lasciarcele alle spalle, ma dobbiamo imparare a convivere con le nostre paure.
“Non ci dormo la notte e bevo tazze di latte.” Il ritornello esprime il dolore persistente del protagonista, l’insonnia e il tentativo di trovare un conforto.
Un dolore che tutti abbiamo passato e che Via Mercanti vuole normalizzare attraverso questo brano che colpisce per la sua sincerità e introspezione.
(Benedetta Rubini)
Via Mercanti: 8
L’amore Insieme
L’amore insieme è un inno alla libertà , un’esaltazione dei diritti individuali, un manifesto contro ogni tipo di guerra, sia interiore che conflitti.
Ma l’amore non è solo un’esperienza fisica , è anche una connessione tra anime, nel brano diventa una vera e propria forza che deve guidarci e che deve contrastare l’individualismo.
“Perché ? Se si muore comunque, perché c’è bisogno di uccidere?.” Semplice ma di una potenza disarmante, questa domanda retorica evidenzia l’assurdità della violenza e l’inutilità dei conflitti.
C’è chi vive di odio e chi decide di scegliere l’amore, noi dobbiamo scegliere l’amore come unica via per superare le divisioni e le difficoltà.
L’amore insieme dei Frammenti ci fa ballare ma riflettere allo stesso tempoe ci fa capire che la musica può veicolare potenti messaggi.
(Benedetta Rubini)