New Indie Italia Music Week #212

New Indie Italia Music Week #212

“Sentirsi soli in una grande città fa più male che dalle mie parti.

Mi tagliano la gola queste armi bianche. Le punte delle Alpi.

Sentirsi soli in una grande città è più dura che nella mia terra.

Ci sono troppe pareti, troppi muri Dove sbattere la testa”

(Freccia Bianca – Lucio Corsi)

Sentirsi soli fa male, ma quando si è stranieri in terra straniera, ad una manciata di chilometri o di scali da ciò che ami definire “casa”, può essere dura: i grattacieli sembrano caderti addosso, le strade tentacolari vorrebbero poterti strangolare mentre le luci abbaglianti dei led pubblicitari ce la mettono tutta per accecarti i sogni.

Ma lo sai che hai un’arma? Sì, tu puoi creare tutti i mondi che vuoi, o addirittura tornare in quelli dove vorresti trovarti in quei momenti di agonia che potrebbero sorprenderti alla prossima fermata.

Cosa serve per crearli? Beh, ognuno ha le sue magie, ma sicuramente puoi iniziare dall’elemento magico per eccellenza: la musica!

Scopri i migliori brani e album dell’Indie Italiano della settimana con le recensioni della redazione di Indie Italia Magazine!

Immobile

È una situazione che, ricordata da grandi, può anche far sorridere se la si è vissuta. Ma da ragazzini respirare aria di conflitti in famiglia può essere davvero traumatico.
Qui però si adatta la tragicommedia alle sonorità punk-retrò, o forse è proprio il genere a incollarsi bene a questo tipo di slice of life. È certo il fatto che la voce di Victoria pare proprio quella di una ragazzina, calata perfettamente nel contesto: dalla lamentela inziale, alle domande sull’immobilità di fronte a una situazione contro cui se non intervieni per tempo, non sarai più in grado di cambiare da adulto (puoi solo fuggire), fino all’esplosione di rabbia finale. Necessaria. Chiusura perfetta.

(Stefano Giannetti)

Ada Oda: 8

Brivido

“Alla finestra tu ancora che ti affacci, io che mi sporgo solo per provare il brivido”.
Quando fai il salto, la terra che hai lasciato sotto i piedi ti chiama. A volte perché hai qualche sbattimento creativo col sogno che stai seguendo. Magari pensiamo di aver osato troppo e i palazzi della città che ci hanno ostacolato pure la visione del cielo ci urlano dietro perché in fondo veniamo da lì: siamo anche le finestre tristi del condominio di fronte la domenica pomeriggio, siamo quella cena o quel giro in skate che mentre eravamo lì abbiamo pensato che forse era meglio stare a casa. E a casa che era meglio uscire.
Sofia con voce cristallina e intensità sofferta ma pura della sua età (perché è giustissimo porsi questo problema presto) ci racconta di chi tenta il volo perché ha paura che il tempo sulla terraferma sia sprecato, che casa è sempre casa e per fortuna che c’è, ma non vale la pena lasciarsi intrattenere dal caos statico della metropoli. Che il casino è meglio crearlo. Per provare il brivido.

(Stefano Giannetti)

Sedici: 7,5

Briefs (Album)

Con “Briefs”, i Baseball Gregg celebrano un decennio di carriera con un album che condensa in soli 20 minuti tutta la loro bravura. Le dieci tracce brevi ma intense mescolano una dolce malinconia a sfumature erotiche, passando da arrangiamenti minimalisti a sonorità orchestrali grazie alla collaborazione con Cristina Muñoz e Oliwia Grabska.
Tra un pop intimista e psichedelia, emerge l’eleganza senza tempo dei collage sonori, un po’ alla Sufjan Stevens. In ogni caso, ci piace.
(Ilaria Rapa)

Baseball Gregg: 8

AMÆMI

Un’esplosione di luci stroboscopiche e atmosfere futuristiche. “AMÆMI” mescola il clubbing alla house UK con il tocco romantico della lingua italiana. La collaborazione con PLASTICA e il tocco artistico di Rocco Rampino permette di plasamare un sound ipnotico e stratificato che ti fa ballare senza sosta.
I richiami onirici a Shibuya fanno del brano un manifesto multisensoriale, in cui la ricerca sonora e l’estetica visionaria di ELASI trovano una sintesi perfetta. Un gioiello glitterato che luccica nel panorama elettropop italiano.
(Ilaria Rapa)

Elasi: 7,5

Isabella

Una donna forte, coraggiosa e indipendente, che sfida le convenzioni sociali e religiose del suo tempo. Isabella è una figura libera, è vista come una strega che si vuole opporre ai valori patriarcali.

Isabella è quell’inno femminista che parla a nome di tutte le ragazze e le donne che combattono per la loro indipendenza e libertà.
La società cerca di condannare le Isabelle che esistono, ma la loro voce può essere più potente.
“Una voce grida non c’è pace.”

Il brano celebra l’indipendenza femminile, la nuova versione con suoni che spaziano dall’hardcore al psychedelic-rock, amplifica il messaggio di emancipazione e coraggio. Spesso ci vuole molto coraggio ad essere forti e ribelli come Isabella

(Benedetta Rubini)

Johnny DalBasso: 9

Una canzone d’amore

A volte, come in questo caso, i titoli romantici possono ingannare, si parla di tutt’altro che di amore, si parla delle ingiustizie sociali. La canzone vuole essere una denuncia contro le crudeltà che affliggono la società contemporanea. Il rock New Wave dei Dresda vuole dare voce alle vittime delle ingiustizie, vuole posare un fiore sulle loro tombe.
L’amore diventa un simbolo di resistenza e di giustizia contro un male fin troppo radicato, un grido contro le guerre che separano le persone.

Il brano è pieno di rabbia e di immagini molto potenti ed evocative; “le mani alzate per le libertà negate” e la “sete di giustizia di tuo padre”, rappresentano in maniera chiara la lotta per i diritti umani, per la libertà e per la giustizia sociale.

“Una canzone d’amore” è un brano che riesce a trasmettere un messaggio di resistenza e di speranza, un invito per continuare a lottare per un mondo più giusto e libero.

(Benedetta Rubini)

Dresda: 8,5

Fragole

“FRAGOLE” parla di quella sensazione di smarrimento che si prova quando si viene travolti da emozioni che scorrono veloci, difficili da afferrare, e che si possono solo vivere assecondando il flusso senza troppa razionalità. Una montagna russa che diventa sempre più caotica e cruda, guidata da sensazioni che ne determinano l’ansia, la passione, la fretta, senza lasciare punti di riferimento ai quali aggrapparsi. “FRAGOLE” è il sentirsi sempre nel posto giusto ma al momento sbagliato, cercando di colmare il senso di vuoto vivendo quei momenti al massimo della velocità.
Il singolo presenta un arrangiamento in evoluzione sviluppato in tre atti che portano la composizione su binari sempre più caotici seppur melodici.

Sereno: 7

Caro tempo perso

Sbazzee ci presenta la sua confessione intima, il suo racconto di una lotta silenziosa contro l’ansia e la frustrazione, per la voglia di essere accettati.
La protagonista del brano corre metaforicamente e fisicamente, cercando di sfuggire alle aspettative e ai pregiudizi altrui.

“Corro ancora per un po’, ho il fiatone e i crampi alle gambe, però no io non mi fermerò.” Evoca un senso di lotta continua e di resistenza nonostante le difficoltà.

La canzone lancia anche un messaggio universale, ci parla della della sensazione di non sentirsi mai abbastanza, di non essere all’altezza e di portarsi dietro il peso delle aspettative sociali.

Il tutto è amplificato musicalmente attraverso un mix di pop e R&B, con un sound ispirato alla cinematografia thriller per creare un senso di inquietudine.
Troviamo il coraggio di vivere secondo le proprie regole e di rompere le catene del pregiudizio.

(Benedetta Rubini)

Sbazzee: 8,5

TI SOMIGLIA MA NON SEI TU (EP)

Qualcosa che parla di te, anche se è la storia di un* altr*. L’ha detta bene Francesco Sacco, che non finisce di stupire con questo terzo lavoro. Elettronico e cantautorale – con le parole che si sdraiano comode su un tappeto di synth -, questo EP ti arriva dritto in faccia come uno schiaffo. Forse perché sa cosa dire o forse perché semplicemente dice senza filtri solamente quello che pensa. Intervallato da audio-flusso di coscienza, “TI SOMIGLIA MA NON SEI TU” è un viaggio che non sapevi di voler fare. E ti ritrovi in un baleno a traccia 12.

(Benedetta Fedel)

Francesco Sacco:9

SENSIBILE (EP)

Con una serie di collaborazioni azzeccatissime (Cura, Lost Kids, Mazzariello, o quella con Asteria in “Dolcenera”, punta di diamante dell’EP), i Frenèsya ci presentano “SENSIBILE”, sei tracce per celebrare la fragilità, l’empatia, l’emotività: cose a cui il mondo che corre veloce non ci fa pensare, ma che hanno una loro importanza e, soprattutto, che possono essere condivise. “SENSIBILE” sa di mani intrecciate e abbracci nei “giorni neri”.

(Benedetta Fedel)

Frenèsya: 8,5

Sconosciuti

Esistono 3 versioni di una persona: quella che s’immagina prima di conoscersi, una che si vive davvero senza teorie e l’ultima che spesso si cerca di dimenticare perché è fatta di ricordi dolorosi.

Prima o poi tutto passa, e chissà cosa resterà si chiede Nube ammettono che l’amore è una via di mezzo tra benedizione e maledizione. Un filtro che cambia la percezione delle cose, dando però una nuova vita alla realtà.

Alla fine di una storia, dal momento che non si riesce a capire come gestire situazioni che si sono srotolate anche andando non secondo i piani, un bel vaffa, può essere liberatorio. Un modo per buttare fuori il respiro, prima di presentarsi ad un nuovo incontro.

(Nicolò Granone)

Nube: 7

Maledirò

La rabbia può diventare uno strumento che si trasforma in dolore. In una sensazione intima di mancanza, si arriva persino a maledire tutto quello che ci ha fatto stare bene, rinnegando esperienze per le quali si è provata gioia e felicità. Utilizzando una mente razionale verrebbe da chiedersi fino a che punto vale la pena prendere dei rischi, vivere certe situazioni provando diverse emozioni se poi alla fine si rimane feriti, sospesi a metà tra mancanze e malinconia.

Maledirò, brano di Noite, è il lamento di un cuore pronto a lasciarsi andare, con la consapevolezza che diventa impossibile adattarsi ad una sensazione di calma apparente. Basta uno sguardo o alcune parole per rituffarsi in vortici di infinità sensibilità.

(Nicolò Granone)

Noite: 7,5

Ciao tristezza

Chi riesce a trovare la primavera anche nel freddo dell’inverno non ha paura dell’amore, anzi lo ricerca costantemente persino dentro le piccole cose, senza il bisogno di miracoli o gesti fuori dal comune.

“Ciao tristezza”, Angelica e Lucia Manca, si alleano per combattere con la vita la difficoltà delle scelte, lasciando da parte una mente razionale, in favore di un cuore che deve battere sempre più forte per essere in grado di essere  all’altezza del domani.

Le voci di queste due artiste dona un senso di pace e bellezza, evidenziando che forse il male non vince sempre. La sofferenza è solo un momento da accettare, non una condanna per l”essere umano.

(Nicolò Granone)

Angelica, Lucia Manca: 8,5

shangai

“Shangai” è il nuovo singolo di Marchettini. È un brano che descrive un guazzabuglio di emozioni e sensazioni, intricate tra loro come “bastoncini di Shangai”. Il testo pone comunque un messaggio di speranza perché in questa dimensione complessa della vita quotidiana, che sembra quasi un rallenty, per stare bene basta cercare di riconoscere il colore dei bastoncini e sfilarli senza far crollare gli altri. Marchettini descrive bene questo sentimento di equilibrio precario, questa attenzione che bisogna porre nel rapportarsi alle cose che non sono mai un unicum ma hanno sempre legami e implicazioni con tutto il resto. “Shangai” è il brano giusto da ascoltare per riflettere a suon di pop punk su come affrontare la vita.
(Greta Karol Nesci)

Marchettini: 8,5

tutti i miei pensieri

“tutti i miei pensieri” è il nuovo singolo di alaska. “Non ostinarti, non tentare di cancellarli ”, il testo descrive una persona che si pone così in difesa di tutti i suoi pensieri. Non sono bei ricordi, ma momenti carichi di tensione e difficoltà. Il brano è infatti frutto di un percorso di ricerca. Accompagna l’ascoltatore con i suoi ritornelli minimal e un groove caldo di batteria e gli accompagnamenti di chitarra. È un brano avvolgente e originale che pone molte riflessioni, soprattutto sul tema della nostalgia, del riflettere sul passato e del ricordo. “tutti i miei pensieri” è la scelta giusta e per chi si sente un po’ sopraffatto e cerca una dimensione in cui soffrire questo senso di appesantimento per poi liberarsi.
(Greta Karol Nesci)

alaska: 7,5

TBLISI

Ethan è un artista italo-brasiliano. In questo suo nuovo brano, TBLISI, riesce a condensare bene un testo in portoghese con una melodia carica di influenze non solo RNB, ma anche legate alla musica elettronica e al baile funk. Si racconta dell’esperienza casuale dell’incontro di una notte, di due corpi che si uniscono. L’artista ha voluto sperimentare una narrativa diversa rispetto ai suoi pezzi precedenti che erano più delle ballad dedicate ai suoi ex. Dunque TBLISI è la scelta giusta per riflettere sul proprio approccio alle relazioni con in sottofondo un sound orecchiabile che richiama molto le melodie sudamericane.
(Greta Karol Nesci)

Ethan: 8

Scarpe

Vi capita mai di pensare a quante cose sono cambiate rispetto ad un anno fa? Io sempre, sono molto malinconica e, paradossalmente, se state leggendo recensioni su canzoni indie uscite a dicembre, sono sicura che condividiamo questo modo d’affrontare la vita. Sembra quasi essere un file rouge che collega tutti noi appassionati di musica che non ti fa stare meglio ma, anzi, ti riempie di altri pensieri (e ci piace tantissimo).

Siamo così, tristi, malinconici, un po’ sognatori, un po’ pesanti, rancorosi e fottutamente giovani. Speriamo di cambiare sempre tutto, di mandare a quel paese ciò che non ci fa stare bene ma non lo sappiamo fare, non ne siamo in grado e non lo ammettiamo. Così entriamo nel loop malinconico e straziante che non ci lascerà mai fin quando non cambieremo le scarpe di una vita. Sì, diamo la colpa alle scarpe che usiamo per ogni occasione, è sicuramente colpa loro se va tutto nello stesso modo, è sicuramente colpa loro se ci svegliamo e le giornate sono sempre tutte uguali.
Dovremmo avere più soldi e comprarne di nuove ma li abbiamo già spesi quando abbiamo comprato i biglietti del treno per mandare via quella persona.

Vi parlavo dell’identikit dell’ascoltatore indie di dicembre… ecco, mi sembra di essermi spiegata per bene.
Santachiara è emblema del mio cantante indie preferito, produzione d’impatto, voce triste, parole perfette.
(Viola Santoro)

Santachiara:8

Ciao

Le mani che si dicono addio non smettono mai di cercarsi nei luoghi che hanno toccato insieme. Tra panchine, muretti, volanti da auto vecchie, maniglie delle porte sbattute dopo continui litigi, le mani lasciano tracce di DNA che resteranno per sempre.

Mentre abbassiamo gli occhi le mani si salutano con dei semplici “ciao” che alcune volte pesano come se fossero detti per l’ultima volta, ma senza la consapevolezza pesante dell’ “addio”. Le mani si lasciano per rincontrarsi e portano nei geloni del freddo la speranza di scaldarsi una volta ritrovato l’altro pezzo del puzzle.
Una ballad dai sapori retrò e dai tratti pop, malinconica e perfettamente adatta alle serate gelide di dicembre.
(Viola Santoro)

Dodicianni: 7

Cemento

Le stelle si vedono per bene quando non c’è luce e più speriamo di poterle vedere anche sul soffitto sopra il letto, più spegniamo le luci delle lampade in casa. Sarebbe bello poter scambiare il cielo con il cemento dei muri che ci circondano, di sicuro diventerebbe tutto più romantico, le stelle proiettate, le albe che bruciano il bianco latte delle pareti e lo fanno diventare nero, il tramonto lo farebbe diventare arancione.
Forse, però, anche così ci sentiremmo il mondo contro, piangeremmo comunque senza riuscire a darci spiegazioni dei nostri problemi. A quel punto il desiderio cambierà e, invece delle stelle in casa, chiederemmo di poter fermare il tempo.
Suoni leggeri, pop, una voce strepitosa, una coccola da ascoltare prima di iniziare la giornata con i suoi ritmi serrati.
(Viola Santoro)

VV: 7,5

Ultima nave

Le ultime volte sono sempre di fretta, fatte di secondi velocissimi che forzano sempre più velocemente le lancette dei minuti. Le ultime volte sono fatte di vuoti nel cuore, di speranza che non siano le ultime, piene di pensieri e di luci fioche. Più ci si ferma a pensare, più il treno che doveva prendere già è arrivato e siamo in ritardo.
L’amore è incastro di momenti perfetti, di secondi che non corrono e minuti che si intimoriscono delle ore che scorrono. Le ultime volte non sono idonee per l’amore perchè i vuoti nel cuore non sono di chi è innamorato ma solo di chi ha paura di urlare di volere altro.

Le ultime navi sono da rincorrere per poi non salirci e darsi un bacio senza aspettare.
Note elettro-pop, chitarra, basso, voce, synth: mix perfetti che sentono un’influenza febbrile di Cosmo, il che non dispiace affatto.
Una canzone per chi non vede l’ora di avere la spinta per ripartire. Una canzone per chi si è scocciato di ascoltare sempre le stesse cose. Una canzone per chi ama la musica.
(Viola Santoro)

Fiori di Cadillac:8

DIY (Album)

Un ritorno che era stato cercato, desiderato, chiamato e sperato e finalmente dopo due anni esce DIY, un album che subito ci fa immergere nelle sonorità e negli argomenti cari agli Psicologi ma a tutta la loro generazione.

Come anche i lavori più vecchi, infatti, in questo album c’è di tutto: amore, angoscia per il futuro, disillusione delle nuove generazioni verso la realtà che si trovano a vivere.
A questo Marco e Alessio (in arte Drast e Lil Kvneki) danno una soluzione DIY: Do it yourself.
In che modo? Beh, sicuramente l’invito degli Psicologi è proprio quello a esplorare ciò che contraddistingue ognuno di noi e a esprimere la propria unicità rifuggendo il concetto di omologazione necessaria.
13 brani, che vanno dalla riflessione sul peso della crescita in “CROCE”, fino a “SPERA ANCORA” che parla di cambiamento e di vita, ma senza mai perdere la speranza. E nel mezzo?
La mancanza della persona amata, il caos milanese, la distanza e la nostalgia, ma anche molto altro.

Sicuramente un ritorno coi fiocchi e a Marco e Alessio posso dire solo una cosa: continuate sempre così.

(Sara Pederzoli)

Psicologi: 9

Grazie

Giovanni Toscano prosegue il suo percorso musicale con il brano Grazie, un inno alla gratitudine e alla celebrazione della vita. La parola grazie, spesso percepita come scontata o relegata ai margini del nostro vocabolario quotidiano, assume qui un ruolo centrale e simbolico.
Con questo pezzo, Toscano invita a riflettere sull’importanza di riconoscere i momenti significativi della nostra esistenza, apprezzandone le sfumature, anche quelle più semplici e banali.

Un messaggio universale che punta al cuore, sottolineando la potenza delle parole e l’importanza di vivere con consapevolezza e riconoscenza.
(Andrei Lepadat)

Giovanni Toscano: 8

caos

Luca Re torna con il suo nuovo brano caos, brano in cui affronta il tema dell’amore incondizionato, un sentimento così forte e puro in grado di suscitare il dubbio se ce lo si merita davvero.

In Caos, Luca Re esplora il contrasto tra le incertezze e il conforto che solo l’amore può offrire. Anche nei momenti più confusi e turbolenti, la forza di uno sguardo o di un gesto d’amore riesce a dissipare i dubbi e a riportare la calma, stabilendo ordine nel tumulto interiore.

Il brano mette in evidenza la continua ricerca sonora dell’artista, caratterizzata da un equilibrio tra sperimentazione e emozione.

(Andrei Lepadat)

Luca Re:9

cartine tornasole

Gli AlberiNoi, con il loro nuovo brano Cartine Tornasole, ci conducono in un viaggio sonoro ed emotivo, dove nostalgia e cambiamento si intrecciano in maniera costante, andando ad esplorare la vita come un percorso complesso, segnato da trasformazioni e momenti di crescita.
Attraverso una fusione di suoni leggeri e atmosfere suggestive, il gruppo crea un contrasto affascinante con un testo profondamente introspettivo.

Cartine Tornasole racconta di un viaggio lontano da casa, ricco di esperienze che regalano meraviglia e scoperta, ma che allo stesso tempo evocano la malinconia del distacco e i ricordi del passato. Gli AlberiNoi ci invitano così a riflettere sul valore del viaggio, fatto di bellezza e contraddizioni, dove ogni tappa rappresenta un tassello importante nel complesso della vita. Un brano che sa di partenze, ritorni e del tormento che si crea tra emozioni forti.

(Andrei Lepadat)

AlberiNoi:8,5

Disagio,Volume 1

Essere uguali alle altre persone può essere una costrizione e produrre una sensazione di disagio. Essere fuori dagli schemi può sembra una forma d’esagerazione per la quale si viene giudicati.
Insomma ci sarà sempre qualcuno o qualcosa pronto a creare scompiglio, Proto però in questo disco dimostra la sua libertà.
Si può correre il rischio di soffrire, di rimanere delusi, ma è non è da meno il coraggio di chi si butta verso la felicità senza la consapevolezza di arrivarci nel breve tempo possibile.

(Nicolò Granone)

Proto 8