New Indie Italia Music Week #215

New Indie Italia Music Week #215

“Cause I’m too messy and then I’m too fucking clean. You told me get a job then you ask where the hell I’ve been.

And I’m too perfect ‘til I open my big mouth. I want to be me, is that not allowed?”

(Messy, Lola Young)

Dobbiamo chiedere il permesso per essere noi stessi?
Piegarci alle manipolazione emotive solo per compiacere?

Non chiedere il permesso, non scendere a compromessi: sii chiunque tu voglia senza attendere che i consensi altrui di trafficano.

Inizia da qui, da un nuovo brano da scoprire. Il miglior regalo che tu possa farti.

Scopri il meglio dell’indie italiano della settimana con le recensioni del team di Indie Italia Magazine!

Lacrime di Felicità

Ascoltarsi e saper ascoltare, specialmente nei momenti di difficoltà è fondamentale , il dolore può e deve essere trasformato in crescita personale.

Lacrime di felicità è un cammino introspettivo , il titolo è di per sé un potente ossimoro, che rappresenta il dover trovare. gioia anche nei momenti più dolorosi.

Davide Shorty e Casadilego riescono a trasmettere un messaggio di speranza e di forza, la ricerca della felicità è un qualcosa che riguarda la vita di tutti gli esseri umani, ma spesso è una strada in salita e molto tortuosa.

Per tutti noi è un tema importante, è una vera e propria sfida ed è fondamentale riuscire a trasformare il dolore che proviamo; Lacrime di felicità ci fa capire che il dolore non va evitato ma rimodellato.

(Benedetta Rubini)

Davide Shorty e Casadilego: 8

In bocca al lupo, crepa! (Album)

L’EP di debutto di Nuela In bocca al lupo, crepa! si compone di 6 tracce pop rock, in cui Nuela racconta la sua esperienza da giovanissimo nell’industria, tra le difficoltà di rimanere sempre sulla bocca di tutti e l’ironia che lo contraddistingue da Carote. Dopo il successo da 25 milioni di stream ad X Factor con “Carote,” nel 2019, Nuela firma un contratto discografico con una delle major più grandi d’Italia, che riuscirà a rompere solo dopo 5 anni rivelando sui social che non gli era stato consentito di pubblicare il suo album (già scritto e prodotto). Il suo nome è tornato in trend dietro alle tante polemiche sui contratti di X Factor.

Il primo EP vuole essere una risposta a tono agli ‘in bocca al lupo’ dai big del mondo della musica che Nuela ha ricevuto, “questo progetto è anche una pacca sulla spalla che mi do da solo, perché qui mi sono riuscito a raccontare finalmente come volevo io, e non come voleva un discografico” afferma l’artista.

Nuela: 7

Giallo

Cassio torna con il suo nuovo singolo Giallo, un viaggio emotivo e sonoro, con una produzione musicale innovativa e un testo evocativo; così Giallo è sia claustrofobico che liberatorio.

La canzone inizia con un’atmosfera intima, quasi onirica, la ripetizione di Goc-cio-li-ne richiama un desiderio di pace e tranquillità, un bisogno di trovare conforto in una canzone che possa far dormire.

C’è anche un cambiamento di tono, con immagini più oscure ed intense. “ Mi fai diventare giallo, mi fai diventare un mostro.” Qui, il colore giallo sembra assumere una connotazione negativa, un cambiamento che rende il protagonista un mostro.

Cassio riesce ad esplorare nuove sonorità ed emozioni, non a caso sceglie il giallo, un colore che può essere metafora di tante situazioni e stati d’animo, anche di rabbia, gelosia o alienazione.

(Benedetta Rubini)

Cassio: 7,5

Delicatronic (Album)

“Delicatronic” è il secondo album dei Delicatoni, un’evoluzione verso sonorità elettroniche che spaziano tra club music, PC-music e jazz sperimentale. Abbandonando le orchestrazioni tradizionali, il disco esplora drum machine, sintetizzatori e arrangiamenti sintetici. I temi di mistero, magia e spiritualità si intrecciano con collaborazioni eccellenti, arricchendo il progetto.

Brani come “La Stessa Cosa Insieme” esaltano l’unione tra profondità concettuale e immediatezza sonora. Il risultato è un viaggio musicale intimo, universale e vibrante.
(Andrei Lepadat)

Delicatoni: 8

Tutti i santi

In questo brano al limite tra l’indie rock per il sottofondo di chitarra e l’indie pop per il ritmo e il testo, MASEENI dimostra la sua verve originale e profonda. “Tutti i santi” descrive come un innamorato si senta totalmente perso e stregato dalla persona amata. “Hai messo in croce tutti i pensieri che stanno in fila da ieri per una benedizione”: da questa situazione si evince il carisma della persona amata che è sorridente e piena di vita, che balla da sola solo per sè, che attira su di sè le attenzioni dell’innamorato senza premeditazione. Questo brano è perfetto per chi è innamorato da poco, per chi si sente affascinato e al tempo stesso confuso, per chi ha voglia di ballare, ridere e riflettere allo stesso tempo.
(Greta Karol Nesci)

MASEENI: 8

Il rimpianto dell’anno

Su Spotify si definisce il Rino Gattuso della musica italiana. Obiettivo coerente con quanto emerge dal suo nuovo brano. In “Il rimpianto dell’anno” Malpelo fa una sorta di resoconto dei suoi obiettivi futuri e di cosa poteva funzionare meglio. Vi sono riferimenti ai derby, al ruolo degli arbitri in partita e all’evitare perdite di tempo. Il tutto è accompagnato da una base pop molto ritmata che risente di influenze estere. Comunque il vero obiettivo dell’io narrante del brano è quello di non farsi scoraggiare dalle difficoltà in amore. Bisogna lottare fino all’ultimo per la persona che si ama per evitare di avere rimpianti. “Il rimpianto dell’anno” è un brano molto interessante e ideale per riflettere in chiusura di questo 2024.
(Greta Karol Nesci)

Malpelo: 7.5

Diversi tipi di dolore

“Volerti è talmente cliché da sentirmi stupida”. Sappiamo tutti come diventiamo inetti quando ci innamoriamo, quando soffriamo per amore. Sappiamo in anticipo quali sintomi avremo di questa conosciutissima malattia. Eppure non li riusciamo a vitare.
Anna unisce i cambiamenti che visti dall’esterno coinvolgono solo dettagli alle esplosioni interiori di chi ama senza essere corrisposto. Di chi (non) ha una persona che occupa tutto il suo tempo. Che dà improvvisamente senso e direzione ad ogni gesto abitudinario, come camminare e lavarsi. Mentre nella testa di quella persona, magari, non occupiamo più di tre secondi. Sempre che ci abbia notato.

(Stefano Giannetti)

Anna Carol: 8

’Sta lengua

Kikì torna a parlarci del difficile legame con casa. Con le radici, quando si lasciano per inseguire i propri obiettivi. E lo fa nella sua lingua. È un mosaico che si distrugge mentre ti sbatte dietro la schiena, e resta frammentato nella testa. Perché è in questa forma che ha senso che accompagni i momenti di nostalgia. Che non tradisca la natura di qualcosa che c’è ancora, ma non costituisce più la nostra struttura. Il brano è breve, è un canto della natura. Natura urbana, natura di affetti e di chiasso. È l’eco che ci risponde quando gridiamo che ci sentiamo persi.

(Stefano Giannetti)

Kikì: 7,5

L’amore insieme

Quando cominciamo ad interrogarci su questioni che sono più grandi di noi, come ad esempio le famose “domande esistenziali”, entriamo in un loop di pensieri che ci fa girare la testa. I Frammenti sono riusciti a descrivere in note e parole i capogiri cui noi stessi ci sottoponiamo. Forse, se qualche volta capissimo come prenderci più alla leggera, anche ciò che ci tormenta risulterebbe più semplice da assimilare e la musica prodotta dalle sinapsi che si congiungono e si strappano non sarebbe tanto complessa e rimbombante.

Invece no, la musica che suona in testa è proprio come quella dei Frammenti, in apparenza scoordinata e complessa ma, in realtà, perfettamente perfetta tra synth ed elementi elettronici che ci fanno entrare nel loro mood sfacciato ed innovativo.
Ottima da ascoltare prima del countdown di capodanno.

(Viola Santoro)

Frammenti: 7

Fragile

Tra un anno che finisce ed uno che inizia ciò che rimane sempre uguale è la nostra voglia di voler essere migliori l’anno dopo.
Più o meno, da inizio dicembre, o forse dovrei dire gennaio, iniziamo a tappezzare la nostra mente di post-it motivazionali del tipo: “è l’ultima volta che prendo le cose in questo modo, dall’anno prossimo si cambia…”, convinti, veramente, di riuscire a cambiare e di riuscire a dimostrarlo agli altri.
Siamo continuamente sottoposti, da noi stessi, al giudizio altrui, quasi come se fosse un grande occhio che vige sopra e sceglie come farci agire. Più ci costringiamo ad essere diversi più sentiremo solo confusione, una confusione straziante che ci fa girare la testa e non ci lascia camminare dritti.
Tutto questo è descritto in un’atmosfera cupa e riff di chitarre, perfetta per accompagnarci nel capire che il cambiamento, se imposto, non sarà mai un cambiamento spontaneo ma fatto di pennarelli su post-it che non si possono cancellare.

(Viola Santoro)

Flowers For Boys: 7