PH: Ufficio stampa
Quest’intervista con Amalfitano non è un atto divinatorio per riconoscere il futuro o meglio sapere oggi cosa ci sarà “Domani, domani, domani” anzi è una presa di coscienza sul fatto che ogni conseguenza può essere sì inaspettata, ma nasce sempre da un qualcosa legata all’oggi o al passato.
In amore troppi ragionamenti levano la magia e certi baci non dati lasciano l’amore in bocca. Razionalmente si può credere di rinunciare a infilarsi in certe situazioni, però vivere con il dubbio significa troppe domande e poche risposte.
La filosofia di questo brano è quindi una liberazione che prende in giro anche il destino, quindi tanto vale vivere e lasciarsi andare.
In realtà si alternano tutte e tre ma essendo io figlio dell’occidente credo che la speranza sia un sentimento che, per quanto beffardo e illusorio, e padre di una visione della vita cinematografica, abbia un ruolo fortissimo nella visione del futuro. Per alcuni è un vizio per altri una virtù ma senza speranza non avremmo le nostre storie più intese.
Ho anche molta curiosità per quello che accadrà, anche se la mia curiosità è spesso rivolta al passato e al presente.
Aggrapparsi al futuro è una modo di vivere tutto moderno che noi ora diamo per scontato.
È il modo occidentale di vedere il tempo, è l’idea di progresso che ci salverà, una novità storica se si vede la storia nella sua totalità, dove appunto la speranza ha giocato un ruolo fondamentale come capitano della nave della storia, e ha fatto fare un grande balzo in avanti a tutta l’umanità in luoghi che spesso neanche pensavamo esistessero. Aggrapparsi SOLO al futuro invece è spericolatezza.
Quando scrivo posso essere riflessivo, ma la maggior parte del tempo Carpe Diem
Non lo so, è sempre il momento di innamorarsi, ma per me l’estate è il luogo più riflessivo dell’anno. Mi piace guardare il mare, poi la sabbia dove sono seduto, poi di nuovo il mare, e pensare all’anno che verrà. Vivo l’estate come la fine dell’anno, è il mio capodanno.
C’è stato un momento esatto che ricordo bene, avevo 19 anni, e ho sentito questa certezza paurosa nella mia stanzetta a Londra una sera di novembre del 2007, poi l’ho dimenticata come fanno molti, poi l’ho indagata nei libri di filosofia per quanto possibile, poi c’ho anche giocato nei momenti più particolari della mia vita, in ogni caso farà sempre paura ma credo che paura e morte siano legate come il cielo e il colore azzurro, e il nero con il buio.
Sicuramente la più folle non me la ricordo, ma probabilmente ho detto dei ti amo di troppo
Prestissimo, prima dell’estate.
Nella società del tutto e subito anche le esperienze vengono vissute, e soprattutto processate dall'essere…
"Have you ever been compelled? Under a spell? From a protagonist who knows you far…
Come writers, and critics, who prophesize with your pen, and keep your eyes wide, the…
Per fare una rivoluzione si può iniziare prendendo in mano una chitarra, dando così una…
Gianluca Todisco sperimenta viaggiando attraverso il ritmo, il suono e il silenzio per ascoltare le…
L'arte è un sistema complesso con il quale l'uomo entra in contatto per esplorare nuove…