“Ho avuto freddo. Sono svenuto per anni. D’improvviso mi sveglio con lo sguardo al cielo, c’è il sole e piove zucchero. Un grande senso di amore invade il mio nulla tirandomi su, raccontandomi le nostre storie, le nostre vite. Nell’attimo più fragile e indifeso della mia esistenza, ho vissuto e sentito la vita. Tu sei vivo, noi siamo vivi! Questa opera racconta l’addio, l’abbandono, l’amore per se stessi e per gli altri che innatamente è la cura più sana che c’è davanti al delirio esistenziale.”
Danielle racconta la nascita di questo disco come una scintilla, un cosa che doveva essere fatta che probabilmente era più difficile da immaginarla invece che vederla messa in pratica. L’aspettativa è un fattore che blocca, che crea ansia e rende l’essere umano insicuro. Anche nelle relazioni ci si imbatte in questa sensazione. paradossalmente sarebbe meglio viversele con la certezza che prima o poi tutto finirà, ma nel mentre ci può essere un sacco d’amore.
Tu noi e altre storie, invece di immaginare tutte le possibilità, proviamo a finirci dentro e vedere che succede, senza affidarsi solamente ai sè.
No, non è più facile, è solo una prospettiva diversa. Nella mia vita è essenziale avere un punto di vista esterno di quello che mi succede, mi aiuta tanto a fare chiarezza.
Sono molto selettivo. Amo stare con le persone, amo la diversità delle persone che mi circondano ma sono molto selettivo riguardo alle persone più strette, quelle con cui passo i miei giorni e con cui condivido il mio io più profondo.
Credo proprio di si. Alle volte capita di vedere le cose diversamente anche in base al proprio stato d’animo di quel preciso giorno. Se mi sveglio preso bene, possono accadermi anche cose spiacevoli, ma riesco ad affrontarle con più forza e con più positività semplicemente perché mi son svegliato bene.
No, sono convinto che l’amore sia il sentimento più soggettivo che esista in natura. L’amore corre, ti segue, scappa, ti fa scivolare, ti prende al volo e ti lancia sulle stelle, ti riscalda, migliora tutto, è il sentimento più vivo che esista, ha una vita propria e ti cresce dentro quando meno te lo aspetti.
Essere innamorato perso è quella fase in cui senti talmente tanto amore dentro che ogni sensazione che vivi e che provi appare più vivida e luminosa, quasi accecante!
Ovviamente sia nel lato positivo che nel lato negativo, quindi ti fai un sacco di para su cose che magari prima non ti saresti mai fatto, vivi le situazioni e le persone con un boost emozionale che ti porta a volare ma anche a cadere facilmente.
È la fase più potente dell’innamoramento ma anche la più delicata.
Ragioniamo si, ma siamo più vulnerabili e ci lasciamo guidare dal sentimento.
Può sembrare più grande di quello che realmente è.
È condivisione pura e quando succede, non ti stai neanche chiedendo il perché, succede e basta. È un istinto primordiale di condivisione quando senti che davanti hai la persona più giusta per te in quel preciso istante della tua esistenza.
Io credo che non bisognerebbe mai avere paura di questo, quando succede, vuol dire che è il momento e la persona giusta.
Assolutamente si! Ci navigo perdutamente nella nostalgia, ritrovo elementi interessantissimi che spolvero e porto qui, nel presente! Ci gioco un po, poi li modifico e riutilizzo.
Ho diviso il mio cuore in 11 piccoli frammenti che ho nascosto precisamente in dei punti di questi 11 brani. C’è la nostalgia totale in “Chitarra distorta”, “Non è più estate”, “Ciao ma” e poi c’è un lato più energico, più colorato in “Mi baci, ti guardo, mi sciolgo”, “Innamorati persi”, “Tuo”.
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