Moonlight è il prossimo film che vedrai | Non puoi ignorare la storia

Moonlight é un capolavoro di stile, contenuti e fotografia. Una sceneggiatura esordiente di prim’ordine, che si eleva dalle solite trame manieristiche. Moonlight é un quadro dalle tinte coinvolgenti e crude.

L’Academy, agone mediatico e hype a parte, ha premiato non solo l’estetica, perfetta e iconica, ma anche i contenuti. La sceneggiatura di Moonlight è destinata a fare la storia: fenomenologia di una minoranza nella minoranza e di un’araba fenice che risorge dalle ceneri di un’adolescenza insana e martoriata per autorealizzarsi.

Moonlight trasuda di aulica drammaticità ed emana i pensieri più puri che il genere umano sia stato in grado sviluppare: perdono, conforto, tenacia.

Un cast epico composto anche da attori di colore che professano l’islam, alcuni omosessuali. Un segnale forte quello dell’Academy, in netto contrasto con il clima politico americano.

Il diamante del gruppo di attori di questo film è Mahershala Ali che si è aggiudicato il premio di miglior attore non protagonista per il ruolo del commiserevole e paterno drug dealer. Mr Alì  è noto al pubblico delle serie tv per aver recitato in House Of Cards nel ruolo di Ramy Danton, uno dei personaggi più apprezzati di questa serie.

Di rilievo anche le interpretazioni Shariff Earp, nel ruolo di Chiron, indimenticabile la scena in cui con il volto tumefatto avanza verso l’ingresso della scuola attorniato dalla  curiosità immobile dei compagni. La sofferenza splatter e immaginifica del Miglior Film dell’anno, è un fluire di ritratti aspri e mai degnamente raccontati. Chiron rappresenta un capro espiatorio secolare incastonato nel corpo di un ragazzino, interpretazione che rientra negli annales della cinematografia moderna.

Quanto dolore, quanta indifferenza, quanta realtà c’è in Moonlight?

E poi il fiorire. La seconda parte del film è una rosa nera che sboccia sontuosa in un campo di papaveri rossi. Threvant Roades nel ruolo di Black, ricorda lo stereotipo di gangster nero non necessariamente sanguinario, di quelli che siamo abituati a vedere ai piani alti delle classifiche di Spotify.

Una fantastica Naomie Harries, che interpreta Paula,  madre tossica, poi redenta che si fa carico di un personaggio pesante per il plot. Paula è il male, è il bene che un po’ odi. L’incontro tra Black e Paula nel giardino del centro di riabilitazione rappresenta l’acmè, l’ennesimo di questo partorito dalla mente di Barry Jenkins , prodotto da A24, Plan B Entertainment e distributio da Lucky Red.

Moonlight è stato diretto da Barry Jenkins, ed è basato sull’opera teatrale In Moonlight Black Boys Look Blue di Tarell Alvin McCraney. Si è aggiudicato tre premi Oscar, per il miglior film, miglior attore non protagonista e per la migliore sceneggiatura non originale.

Il capolavoro di Jenkins è un esemplare di concept indie tramutatosi in oro.

Ricordiamo che, come riportato da LegaNerd, Moonlight è il film con il budget iniziale più esiguo della storia degli Oscar tra il film che nelle 89 edizioni hanno vinto come miglior film, 1.2 milioni di dollari.

Questo film è un fiume di verità che confluisce nelle acque torbide e opache dell’indifferenza, dell’ignoranza e dell’odio.

E Soprattutto, Barry Jankins, scrittore dalle qualità strabilianti che darà del filo da torcere alla critica cinematografica degli anni a venire, ci pone un quesito:

“E’ giusto rispondere con violenza all’aggressività di certi oppressori per raggiungere la libertà e la legittimazione sociale?”

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