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Galeffi: Quando bisogna saper rischiare | Intervista Indie Italia Mag

Guardo i grattacieli di Milano rimanendo colpito, a Firenze non li abbiamo così.

Sento qualcosa alla pancia, ma non è fame, no, sono solo un po’ emozionato.

Devo intervistare Galeffi negli studi della Universal Music.

Cantautore molto apprezzato sin dal 2017, anno di uscita del suo disco d’esordio, Scudetto; Galeffi ha attirato molta attenzione con le sue canzoni, genuine e veritiere.

Di recente ha pubblicato tre nuovi singoli : Cercasi Amore, America e Dove non batte il sole.

Così abbiamo parlato un po’ del suo progetto e del suo nuovo disco, che tra poco verrà presentato al pubblico.

INTERVISTANDO GALEFFI

Ciao Marco! Partiamo con una domanda per rompere da subito il ghiaccio: se tu dovessi descrivere Galeffi in tre parole, quali sarebbero?

Inquieto, dolce e cazzuto.

Hai pubblicato tre nuovi singoli (Cercasi Amore/America/Dove non batte il sole) molto diversi fra loro; la collaborazione con i Mamakass ha cambiato la tua visione di musica?

La mia idea di musica non è cambiata, ma i mezzi si!

Scudetto può sembrare un disco più semplice rispetto a questi singoli, anche perché era un disco d’esordio, mentre adesso ho cercato di portare avanti un po’ della mia “maturità” in materia musicale.

I Mamakass non hanno cambiato la mia visione, ascolto sempre le stesse cose; più che altro mi hanno aperto nuove porte per quanto riguarda la produzione dei miei pezzi.

Questo sarà un disco dove ho avuto molto più coraggio nel mettermi in gioco.

Cosa ci dobbiamo quindi aspettare dal nuovo disco vista la scelta un po’ particolare per le uscite di singoli molto diversi fra di loro ?

Abbiamo rischiato.

Molto.

Non volevamo far uscire il classico singolo, ma cercare di colpire l’ascoltatore : nel disco non c’è un pezzo più rock di Cercasi Amore ne più jazz di America.

Dove non batte il sole sta esattamente nel mezzo.

È un disco molto vario, vecchio stampo, da ascoltare tutto quanto, magari in vinile, per capirlo nel profondo.

E non perché sia un concept album, ma perché c’è un fil rouge armonico, lirico e melodico, che racchiude tutto il disco e lo “assembla”.

Che cosa ne pensi dell’indie/pop?

Credo che escano tante cose, forse troppe.

Molte robe infatti si perdono così e si crea un altro fenomeno: i ragazzi ci provano sempre di più, ispirati dal filone della speranza di artisti di cui faccio parte.

Il problema non sono i ragazzi che sognano, ma le piccole/medie etichette che ogni giorno fanno uscire pezzi sempre nuovi, non valorizzando il lavoro che sta dietro.

Cercasi Amore, per esempio, è la terza versione.

Ci siamo stati un botto.

Per questo ho voluto fare uscire qualcosa di particolare.

Dare uno schiaffo con Cercasi e una carezza con America.

galeffi dove non batte il sole

Dove non batte il sole, il tuo ultimo singolo, parla di inadeguatezza.

Ci sono stati degli episodi dove ti sei sentito inadeguato, nella tua vita personale e professionale?

È un misto tra professionale e personale.

Si sa che si dovrebbe lasciare il personale fuori dal professionale, esattamente come in una coppia.

Ma niente va come vuoi nella vita: da come cucini al trovare parcheggio.

“E ti porto dove non ci vede nessuno

Con il teletrasporto andremo lontano”

Se potessi, dove ti teletrasporteresti adesso?

Ed all’uscita del tuo disco?

Eh, bella domanda.

Adesso mi teletrasporterei nel prossimo pezzo.

È da Giugno che sono in studio e vorrei già essere nella mia cameretta a scrivere un altro brano.

Per l’uscita dell’album vorrei stare a casa mia, con tutte le persone che hanno fatto parte del disco e che mi hanno visto perdere la testa magari su una frase per ore ed ore.

Nel videoclip di “Dove non batte il Sole” vediamo una scelta molto particolare sia per quanto riguarda la sceneggiatura, sia per quanto riguarda i soggetti.

Perché hai deciso di adottare questa visione delle cose e dell’amore?

Ho dato delle reference di esempi cinematografici stranieri e diciamo che mi sono fidato, dando completamente carta bianca ai registi.

Alla fine è stato come incastrare la mia arte con arte, musica con cinema.

Come è stato riniziare a scrivere dopo Scudetto?

Ci tenevo ad avere un buon disco, sentivo la necessità di superarmi.

È stato difficile pensare di doverlo fare.

Sopratutto i primi mesi, tornato dal tour.

Una volta che ho scritto Dove non batte il sole, che è stato uno dei primi brani del nuovo disco, ho messo un punto al vecchio Galeffi e l’ho collegato a quello nuovo. 

Da lì mi sono sbloccato.

Cosa diresti al Galeffi di tre anni fa?

Continua così.