Minima Moralia

Minima Moralia: “Diva sa quel che vuole e se lo prende” | Intervista

I Minima Moralia, band palermitana con all’attivo una prolifica attività live, ci dimostrano con il loro nuovo singolo “Diva”, ancora una volta, che i nostalgici del buon vecchio rock’n’roll possono trovare anche nel nostro Paese degli spiriti affini.
Il ROCK E’ MORTO!
In Italia questo luogo comune viene ogni giorno smentito dalla moltitudine di band che attingono a piene mani dalle sonorità distorte degli anni ’70/80.

INTERVISTANDO I MINIMA MORALIA

È sempre più raro trovare band in Italia che fanno rock scrivendo brani viscerali: come avviene la composizione di una canzone all’interno del gruppo?

Sicuramente la vostra osservazione è corretta e condivisibile, per quanto riguarda il modo di produrre musica oggi in Italia la tendenza è andare alla ricerca di suoni un po’ patinati e di tendenza, noi abbiamo voluto cercare per questo brano un sound più sporco e rock ‘n’ roll possibile perché volevamo dimostrare prima di tutto a noi stessi di essere una rock band, siamo cresciuti ascoltando i Beatles, gli Oasis, gli Arctic Monkeys, gli Strokes, per noi le chitarre non sono mai state un optional. Per ciò che riguarda la composizione del brano, con Diva siamo partiti dal testo e da uno scheletro di accordi che ci sono serviti da base di lavoro e poi in studio abbiamo costruito il vero sound del brano, arrivando al risultato finale.

Chi è la DIVA?

In realtà il titolo Diva è interpretabile, ma dal nostro punto di vista non è un titolo che vuole esprimere provocazioni come magari qualcuno potrebbe pensare, tutt’altro. Diva è una ragazza che sa quel che vuole da te e se lo prende senza pensarci su, quindi da questo punto di vista è un vero e proprio omaggio alla ragazza presentata nel testo.

Usiamo un po’ l’immaginazione: se si potesse tornare a suonare nei festival, i Minima Moralia con chi vorrebbero condividere il palco e perché?

Sicuramente sarebbe bello condividere il palco in qualche grande evento con artisti che per noi abbiano da un punto di vista personale un valore particolare. Qualcuno come Liam Gallagher che è tornato al top da solista oppure gli Strokes che hanno di recente pubblicato un album dopo diversi anni ma non hanno potuto suonare a causa del lockdown. Di italiani potremmo inserire in questa lista due band sicuramente importanti come Verdena e Marlene Kuntz.

Cosa si prova a calcare il palco dell’Ariston?

Suonare al teatro Ariston di Sanremo è stato qualcosa da cui sentivamo in un certo modo di non poterci tirare indietro. Onestamente per la nostra band non è qualcosa che non ci fa dormire al pensiero, non direi che significa qualcosa di troppo importante, però ci siamo divertiti e abbiamo suonato le nostre canzoni, ora siamo concentrati sul futuro.

Cosa è cambiato ne i Minima Moralia da “Silenzio” a “Diva”?

Silenzio sicuramente rappresenta il nostro lato più cantautoriale, con un testo più introspettivo e una melodia delicata che poggia sulla chitarra acustica. Certamente sapevamo che se avessimo tirato fuori un’altra ballad per noi sarebbe stata come un’etichetta ovvero “i Minima Moralia fanno questo e basta” invece con Diva abbiamo voluto mettere in gioco noi stessi, capire dove potevamo spingerci senza perdere la nostra identità e mostrare che il rock tra le nuove generazioni di musicisti non è morto. Per questo il nostro messaggio per gli altri artisti che come noi scrivono e producono musica è quello di non andare alla ricerca di ciò che è più trendy o di tendenza, non cercate la via più facile quando create i vostri brani ma siate voi stessi in tutto è per tutto, esprimete con le vostre canzoni quello che siete realmente.

Se vi dicessero: spegnete le distorsioni, staccate le chitarre e vi assicuriamo il successo con la musica pop/elettronica, cosa rispondereste?

Quando questa band è nata avevamo sin da subito chiaro quale sarebbe stato il nostro percorso e le scelte che avremmo compiuto in termini musicali. L’obiettivo di un artista è scrivere musica che sappia essere uno specchio per chi l’ascolta, saper creare empatia ed emozioni. Il rock è il nostro modo per provare a fare tutto questo, se un giorno decideremo per una svolta di sound non sarà certamente per scelte commerciali ma perché ci sentiremo paghi e soddisfatti di un percorso con la musica rock già avviato e compiuto, d’altronde reinventarsi è una delle sfide più stimolanti per qualsiasi artista. Ma oggi siamo questa band, quello che vogliamo dire lo diremo nel linguaggio che adesso sappiamo esprimere meglio. Siamo carichi e pronti per andare avanti, con Diva abbiamo semplicemente messo una marcia in più.

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