Tommi

Tommi: “Dreaming Joan con un pizzico di cringe” | Intervista

Tommi è il progetto elettronico di Tommaso Panconesi, musicista italo-greco di 22 anni, nato a Firenze. Il suo percorso con la musica inizia all’età di 10 anni con lo studio del pianoforte ma ben presto si avvicina alla produzione musicale, cominciando ad utilizzare il computer per comporre i primi pezzi.

Cresce ascoltando i grandi cantautori Italiani, ma costruisce i propri gusti gusti musicali autonomamente, sempre alla ricerca di generi nuovi che lo appassionino. Pianista da un lato e “Producer” dall’altro, Tommi si esibisce all’interno di band locali, girando i palchi d’Italia, ma una volta rientrato a casa dai live, si siede davanti al suo computer e compone la musica che gli piace. La sua camera è il suo secondo palco. Ma oltre alla Musica, Tommaso è sempre stato un grande appassionato di Cinema e Arte, frequenta il DAMS di Firenze e si avvicina da autodidatta alla produzione video.

Il fattore “stranezza” presente nei suoi video ha lo scopo di spiazzare e al contempo di attirare la tua attenzione, lasciandoti la libertà di interpretare ciò a cui stai assistendo. Il video di “Dreaming Joan“, il suo ultimo singolo, ne è vivido esempio. Andiamo alla scoperta di Tommi, delle sue influenze artistiche e del suo messaggio.

Intervistando Tommi

Cos’è che ti ha ispirato per la creazione di “Dreaming”? Qual è il messaggio musicale che lanci all’ascoltatore?

L’ispirazione per Dreaming Joan è partita alla rovescia, ovvero è nata prima l’idea del video e solo in seguito si è concretizzata la musica. So che non è l’iter classico per la pubblicazione di un singolo: si pensa prima alla musica e solo in seguito viene sviluppato il videoclip, ma nella mia mente un po’ anni ’90 alla MTV, musica e video vanno di pari passo nella scala gerarchica.

Giustamente mi chiedete il messaggio che questo pezzo vorrebbe trasmettere; in realtà è stata un’idea scaturita dalla noia della domiciliazione pandemica, ho preso come pretesto la necessità di girare il video per farmi un giro in città. Ovviamente oltre alla voglia di uscire dalle mura di casa, il pezzo (ma con pezzo intendo sia la musica che il video) rispecchia parte della mia estetica, un mix di storytelling di libera interpretazione con tanta ironia e un bel pizzico di Cringe, il tutto avvolto da un’atmosfera elettronica Lo Fi.

Tommi

Hai mai pensato che il video, nella sua semplicità, potesse diventare virale?

Si dice che le cose di successo sono quelle nate per gioco…Chissà.

Il brano ha un andamento ipnotico: dacci un consiglio sulla situazione migliore in cui ascoltarlo.

Dreaming Joan è decisamente da Late Night, lo puoi ascoltare mentre studi la sera, mentre sei un po’ wasted, quando torni la mattina da una bella festa o in spiaggia dalla cassa bluetooth messa di fianco ad un falò. E’ da ascoltarsi in quelle situazioni che ti portano ad avere un mezzo sorrisetto sul volto e la testa che gira un po’.

Tre artisti italiani ed internazionali con cui ti piacerebbe collaborare?

La collaborazione con altri artisti è alla base della mia aspirazione musicale, lo scambio artistico è la pratica più arricchente che si possa fare.

Nel panorama italiano c’è sicuramente Cosmo, la sua costante ricerca di generi e sonorità nuove, la sua particolare scrittura allucinata e la sua potenza dirompente nei live lo rendono l’artista con cui più mi piacerebbe avere uno scambio; oltre oceano Emmit Fenn, un’artista completo che ho scoperto quest’anno, un connubio tra vibe elettronica, clubbing e delicatezza vocale; poi se devo spararla grossa Deadmau5, dietro la parte commerciale conosciuta dai più, si cela un personaggio estremamente visionario (consiglio di ascoltare il suo album “Polar”), grande amante dell’analogico e dei modulari, strumenti che ho intenzione di approfondire prossimamente.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?

Per il futuro ho intenzione di spaziare nei vari generi musicali che mi piacciono, fonderli e trovare sempre nuove idee, anche a livello di immagini, la componente video rimane un aspetto importantissimo per la mia musica. Allo stesso tempo mi attira l’idea di concentrarmi su un unico genere che mi rispecchi a pieno ed avere la possibilità di approfondirlo il più possibile.