“Respiriamo libertà, corriamo per la città pure quando fuori piove, ma rallenta un pochino che qua un po’ si scivola e ho già il fiatone”

Giappone, il nuovo singolo di Med Blase, è il racconto di una serata estiva con gli amici più cari, con i quali si è organizzata un’uscita senza troppi programmi, vivendo il momento senza orari e godendoselo così a pieno, nella sua semplicità.

Il rapper, originario del Salento, adesso si è trasferito a Bologna e nelle sue canzoni vuole raccontare la sua quotidianità mettendo in rima le sue sensazioni e lasciandosi trasportare dalla musica come se fosse una musa ispiratrice con la quale intraprendere un viaggio intimo e confidenziale.

INTERVISTANDO MED BLASE

“Giappone” di cosa sa?

“Giappone” sa di una giornata piovosa, ma senza troppi pensieri per la testa. Una di quelle serate d’estate in cui c’è un freschetto che ti trattiene con se tanto da non voler tornare a casa, e staresti anche tutta la notte in strada con i tuoi amici, salvo coprifuoco.

La libertà è più un ideale o una sensazione?

La libertà di cui parlo in questa canzone è assolutamente concreta, tanto che si riesce proprio a respirarla a pieni polmoni, nonostante il forte odore di pioggia sull’asfalto. Libertà è una parola che, soprattutto in questo periodo, è spesso sulla bocca di tutti, ma molte volte non ci appartiene davvero. Siamo troppo abituati a concepire come libertà il semplice fatto di non vivere in delle recinzioni, ma, in un mondo di dogmi e guerre politico-culturali, credo che la libertà non sia una cosa da sottovalutare, e andrebbe anzi inseguita da questa società proprio come si fa con il denaro, ma per un fine reale in questo caso.

Soffri di paura di decidere? Se si che sintomi ti provoca?

La paura di decidere è stata una cosa che sicuramente ha accompagnato tutti noi in delle fasi importanti della nostra vita e questo spesso sicuramente ci provoca una grande insicurezza, ma soprattutto un gran mal di testa. È in realtà da anni che non ho paura di decidere, ho fatto molte volte delle scelte sbagliate nel mio piccolo, ma sicuramente non hanno mai avuto delle conseguenze catastrofiche. Ho fatto un grande percorso dal punto di vista personale, soprattutto in questi anni poco felici, e sicuramente resta sempre l’indecisione, ma la paura è stata sostituita nel tempo dalla libertà di decidere.

Cosa significa l’espressione “Koi No Yoka”?

Koi No Yokan è un termine Giapponese che ho scoperto in maniera del tutto casuale durante il primo lockdown navigando sul web. Mi ha colpito subito perché dietro l’essere un termine così breve nasconde un significato illimitato. Infatti, a differenza del famoso “colpo di fulmine”, questo termine indica una premonizione d’amore, quando due persone al loro primo incontro hanno la sensazione che finiranno per innamorarsi.

Sicuramente molto più profondo di un amore a prima vista, è più una conseguenza che si lascia al destino e non una auto-imposta.

È impossibile sopravvivere alla vita?

No, non lo è. C’è tanta gente che, purtroppo, sopravvive alla vita quindi c’è sicuramente la possibilità di farlo. Io credo solo sia meglio viverla, sicuramente è più difficile, ma più la strada è ripida più porterà in alto.

Mai e per sempre sono due facce della stessa medaglia?

Certamente si! Però siamo spesso abituati a cercare di capire quale sia la faccia giusta di queste medaglie, col tempo ho compreso che entrambe le facce sono sbagliate, ed entrambe sono giuste. L’unico modo per essere sempre sicuri di non sbagliare è trovare il giusto equilibrio, il punto di incontro, per capire che forse la parte più giusta tra le facce della medaglia è il contorno.

Ci sono alcuni meccanismi nel mondo della musica che ti fanno dire “Che schifo”?

Mi metto le mani nei capelli solo a pensarci. Credo sia una delle cose più frustranti che io abbia affrontato da quando ho iniziato il mio progetto musicale in Puglia. Fortunatamente a Bologna sto notando in maniera di gran lunga inferiore questo fenomeno dello schernire gli altri artisti per aumentare la propria autostima o quella dei propri amici. E la cosa più grave è quando a farlo sono gli organizzatori di eventi o i proprietari dei locali. Ma mi spiace più per la poca possibilità che si da ai nuovi arrivati in generale, perché io dopo 4 anni ormai ci rido su e sono solo felice di essere stato boicottato così tanto, perché, come nel “paradosso del calabrone”, a differenza di possibilità si può ottenere lo stesso risultato, con uno sforzo e, di conseguenza, una soddisfazione maggiore.