Jacek Ludwig Scarso, Hole

Jacek Ludwig Scarso, Hole

Malbene | Indie Tales

Il buio profondo entrava dalla finestra mentre Matteo se ne stava seduto immobile  sul suo letto a lottare con i propri pensieri. Erano parecchi giorni infatti che non riusciva a capire come si sentisse davvero.

La sua storia con Laura era finita, principalmente per colpa sua che praticamente per la prima volta nella sua vita aveva voluto fare seguendo l’istinto senza lasciarsi influenzare dai consigli degli altri.

Così, senza aspettare di valutare a mente fredda questa decisione, le aveva scritto un messaggio e dopo neanche un ora  i due, ormai, ex innamorati erano a leccarsi le ferite in solitaria.

Laura dopo aver ascoltato il discorso di Matteo era scoppiata a piangere, correndosene via tra mille insulti. Secondo lei le cose stavando andando come sempre e non c’era nessun motivo per porre fine alla relazione, mentre per Matteo, nei panni del cattivo, ormai era arrivato il momento di chiudere la questione anche se non era  in realtà pronto per affrontare una guerra.

A distanza di giorni i due giovani non si erano più sentiti e con il passare del tempo Matteo aveva quasi la sensazione di essersi trasformato nella vittima, ferito dal suo orgoglio e dall’impeto del momento, ma non aveva nessuna intenzione di fare un passo indietro, o addirittura provare a chiedere scusa.

Preferiva soffrire piuttosto che ammettere di aver sbagliato, anche se comunque pensava di essere felice e di sentirsi libero dopo aver vissuto sempre in funzione di un’altra persona. Infatti Matteo, piuttosto che litigare aveva il difetto di accettare passivamente tutto quello che gli succedeva intorno, preferendo non esporsi troppo e rimanendo così addirittura impriogionato in certi attegiamenti che non sopportava, ma che doveva subire per evitare di perdersi in inutili discussioni.

Laura forse ne aveva approffittato di quel suo difetto e anche quella sera stava per fare lo stesso: “Ciao, come stai? Ti posso chiedere un favore? Sono rimasta senza benzina, e sfortuna vuole che sono proprio vicino a casa tua li dal ponte, riesci mica a venire qui?”

La luce dello schermo aveva destato l’attenzione di Matteo, chi poteva essere a quell’ora? ” Cazzo Laura, non me l’aspettavo. Dai mi metto la giacca e arrivo, tu girami  bene la posizione”

Lo stava facendo per gentilezza, amicizia, si sentiva in colpa per le parole che gli aveva detto l’altra sera o c’era dell’altro? Chi lo sa, poi a quell’ora anche le giuste risposte stavano dormendo e così senza pensarci troppo scese in strada per esaudire questo favore un po’ fastidioso un po’ segno del destino.

Dopo pochi minuti era arrivato dove il messaggio indicava la posizione, ma in realtà la situazione era un po’ diversa da come se l’aspettava. Laura non era rimasta senza benzina, ma si era schiantata contro un muretto e preoccupata che potesse arrivare da un momento all’altro la polizia, aveva bisogno che Matteo la coprisse. Forse era un’idea stupida dovuta anche a qualche bicchiere di troppo, però era un piano che poteva funzionare

“Laura ma che cazzo hai combinato??”

“Sai com’è giusto due bicchierini, ero stanca e mi sono distratta e Boom! Eccoci qui”

Matteo era sicuramente incazzato, ma sopraffatto da una certa tenerezza prese Laura e l’abbracciò forte. Lei, senza farsi vedere versò anche qualche lacrime mentre allo stesso tempo sorrideva.

Per fortuna non aveva riportato nessuna grave conseguenza, anche se la sua macchina aveva bisogno di farsi una visita dal carattrezzi.  Laura, con la paura di dover far l’alcool test convinse Matteo a fingere che era lui al volante al momento dello schianto prima di chiamare i soccorsi.

Lui, anche se non era abituato a dire le bugie accettò subito, realizzando che la più grande in realtà l’aveva detta a se stesso quando aveva deciso di farla finita con lei. Sì, era ancora innamorato e aveva una gran voglia di dirglielo, anche se viste le circostanze quella non era la situazione migliore.

Arrivato il carroattrezzi, carico la macchina di Laura e la porto in officina, mentre lei si fece riaccompagnare a casa.

Matteo, prima di salutarla, gli disse: ” Dai ci vediamo venerdì, tranquilla non stare a chiedermelo ti accompagno io dal meccanico. Buonanotte”

RACCONTO ISPIRATO AL BRANO MALBENE DI ANGELO IANNELLI