PH: Manlio Conte

ARDO: “Brucio dentro tra sogni infranti” | Intervista

ARDO nasce e vive come eterno romantico, con l’obiettivo di scaldare i cuori di chi ascolta le sue canzoni.

Il nuovo brano, prodotto con la collaborazione di Yanomi, “Sogni infranti” racconta la delusione che si prova quando qualcosa non va secondo le aspettative e si rimane da soli provando dolore. Spesso però, in momenti con questi, dovremmo avere il coraggio di prenderla con più filosofia, ricordandoci che si può imparare molto dagli errori, e anzi, magari sbagliare potrebbe averci dato la possibilità di ottenere, a lungo termine, un risultato migliore.

Nonostante la paura di rimanere fregati, ognuno di noi ha bisogno d’amare, anche se a volte, per evitare brutte sorprese preferiamo rinunciare a questo sentimento, facendo finta di nulla.

ARDO usa la musica per conoscersi e innamorarsi, mischiando con passione sentimenti e parole in un mix che, senza dubbio, può scuotere anche i più scettici, da un torpore emotivo.

 

INTERVISTANDO ARDO

I sogni infranti possono essere utilizzati in maniera costruttiva?

Ritengo che sia necessario per la propria crescita sognare in grande con i piedi per terra, ma ritengo che sia altrettanto necessario, ricevere risultati negativi. Questo se abbiamo la giusta maturità ci porta a porci le domande giuste, comprendere i nostri sbagli per migliorarci e ritentare, più forti di prima .

L’amore è istinto naturale dell’essere umano?

Non sono in grado di rispondere pienamente a questa domanda.  Come sappiamo ogni essere umano è davvero complesso, parlando per me, posso però dirvi che, sono una persona molto istintiva, forse anche troppo. Spesso faccio danni in amore e ultimamente mi sto frenando molto, cercando di imparare ad amare prima me stesso per amare davvero qualcuno .

Vorresti avere la possibilità di vedere come sarà la tua vita tra 10 anni o preferisci non ricevere spoiler?

Che domandona!. Credo che se ne avessi la possibilità sarei molto tentato di farlo, anche se ciò non cambierebbe la dedizione che ho nel fare musica,  voglio vivere di questo e un futuro premonitore non mi farà cambiare obiettivi .

Cosa ti fa venire il “Batticuore”?

Sono molto emotivo, ma sto cercando di moderarmi. In generale penso ad un esame all’università, un film di suspense, un palco importante, la persona che mi piace. 

È facile colpevolizzarsi troppo?

Davvero molto facile, cadere nel burrone dei sensi di colpa, pensando a 1000 alternative che avremmo potuto prendere dopo aver commesso uno sbaglio. Bisogna però avere la forza di andare avanti, pensando alle cose positive che abbiamo e che ci danno la forza di combattere.

PH: Manlio Conte

Come descriverti le tue canzoni?

Quelle che avete sentito e che sentirete prossimamente, sono solo un lato di quello che per ora vi mostro, quello romantico e sdolcinato, perché cos’è la vita senza l’amore verso una persona, verso una passione, verso la famiglia? Amo quando le persone riescono ad immaginare le mie storie, a ritrovarcisi e farle loro.

Da qualche tempo a questa parte però, sto scrivendo molto su me stesso, sulle mie emozioni contrastanti e presto, quando sarò pronto condividerò anche questo lato un po’ più cupo e riflessivo .

Quanto è importante il testo per giudicare un brano?

Penso che sia fondamentale, oltre una bella melodia, un testo che regga il beat. Spesso ascolto produzioni molto carine ma con testi insipidi, scontati, che non rimangono in testa, invece per me il tutto è legato e va a braccetto. Non mi sento di giudicare, sono il primo che sta crescendo e ho bisogno di imparare ancora molto, una cosa però mi è chiara, fare musica deve essere un bisogno carnale, deve venire da dentro di noi. Si riconosce quando un testo è scritto tanto per fare numero o è sentito davvero nel profondo . 

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