PH: Matilde Alberti

Steven: “Le relazioni sono una dipendenza” | Intervista

“Un mare negli occhi” è l’Ep di STEVEN e già dal titolo si può intuire il mood del disco. L’amore può essere qualcosa di poetico, ma allo stesso tempo lasciare riscontri devastanti e anche quando le relazioni sono all’inizio possono portare diverse complicazioni.

STEVEN tira fuori tutta la sua malinconia per celebrare le occasioni sprecate e tutte quelle illusioni che da speranza diventano tristezza. Molto spesso può capitare di affidarsi agli altri per trovare un equilibrio personale, solo che se cambiano le condizioni intorno a noi è molto facile cadere e farsi male.

In alcuni casi sarebbe meglio fare attenzione, ragionare prima di agire, però se si ha un minimo di romanticismo e si percepiscono i sentimenti in maniera diretta, diventa impossibile non concentrare anima e corpo in una nuova conoscenza. STEVEN sostiene che le relazioni diventino spesso una dipendenza ed effettivamente non possiamo che essere d’accordo.

INTERVISTANDO STEVEN

In amore per aiutare l’altra persona capita di far soffrire noi stessi. Hai mai provato questa sensazione? Come la chiameresti?

Potrebbe capitare di soffrire nel tentativo di aiutare una persona. Il dolore purtroppo cambia una persona, soprattutto la depressione, quindi a volte è veramente difficile anche che la persona accetti di essere aiutata e ti senti impotente. Vedere una persona a cui tieni che soffre e non poter far nulla è la cosa più difficile e frustrante che ci sia, io lo so perché l’ho vissuto un prima persona. 

Il girasole è il tuo fiore preferito?

Il girasole è un fiore che ho scelto come simbolo per aggrapparmi a qualcosa di bello quando tutto va male. Questo fiore rappresenta il sole, la luce e la vita, che è la cosa più cara che abbiamo ma a volte ce ne dimentichiamo.

Le relazioni provocano dipendenza?

Le relazioni creano in noi una dipendenza, come una droga, nei confronti della persona con cui stiamo. Si arriva al punto che quasi non si riesce più a farne a meno, ma tutto ciò è dettato dall’amore e dal desiderio di condividere tempo, emozioni e tante altre cose con la persona che si ama.

PH: Matilde Alberti

Nel brano “Per te” citi un verso di Carl Brave e Franco 126: quali artisti ascolti e ti hanno ispirato?

Mi fa piacere che abbiate colto la citazione che ho fatto per rendere omaggio a due colossi dell’Indie. Grazie a loro due ho scoperto l’indie, ascoltando Polaroid 2.0 fino alla nausea e innamorandomi pian piano di questo genere che ho fatto mio, con qualche sfumatura di cantautorato perché ha sempre fatto parte della mia vita. Ascolto sempre durante la giornata Ultimo, Lewis Capaldi, Franco 126 e Baglioni, loro sono le principali fonti di ispirazione.

Hai un luogo nel quale ti piace andare a nasconderti dal mondo per trovare pace e tranquillità?

Il mio luogo preferito è dentro me stesso. Mi piace chiudermi in camera con la musica nelle cuffie, stare solo per un po’ e lavorare su me stesso ed è in quelle volte che comincio a scrivere brani su brani.

PH: Matilde Alberti

La notte è fatta di sogni e insicurezze?

Si, assolutamente, ma anche di paure, problemi della vita quotidiana e soprattutto tanto alcool per dimenticare certe cose che ci logorano dentro nonostante passi il tempo.

Credi nei ritorni?

Si e no, dipende dai presupposti e dalle situazioni perché son tutte diverse, ognuna ha una propria storia quindi bisogna valutare bene.

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