New Indie Italia Music Week #148

“Lo sai che la verità mi mette spavento
Le canzoni migliori sono quelle che mentono
Che mi fanno credere d’essere fuggito via
D’aver venduto l’anima al diavolo fingendo che fosse mia
Metto lo smalto alle labbra e sulle dita il rossetto
Il tempo funziona solo davanti allo specchio” (Lucio Corsi, Glam Party)

Canzoni-verità, canzoni che mentono: quale di queste due categorie corrisponderebbe alle tue preferenze di ascolto?

La verità può mettere spavento, come biasimarti. Le canzoni che mentono, invece, sono quelle che la raggirano creando scenari plausibili, spesso non realizzabili e nettamente più entusiasmanti.

Si apre però un interrogativo d’obbligo.

Vale la pena godere di gioie caduche, dopanti per l’ego, e artefatte nella sfera del possibile?

Oppure, sarebbe meglio godere appieno di ciò che la realtà ci propone senza artifici, nel bene e nel male, sfidando le probabilità del realismo giorno per giorno ?

La risposta risiede dentro di te, ma se vuoi, accetta il nostro consiglio e perditi tra le note delle canzoni che ti fanno stare bene o che ti fanno stare male quando hai bisogno di rifugiarti nel buio per ricominciare a splendere, reali o surreali, non importa. L’importante è che tu sia felice e pensante!

Scopri  le migliori nuove uscite del mondo Indie Italia della settimana, con la redaz di Indie Italia Magazine!

DENTRO – Album

Gazzelle stupisce tutti e all’improvviso pubblica i primi sei brani del suo nuovo Album “DENTRO”, in uscita nella sua totalità il 19 maggio, avvolgendoci dentro la coperta che sono le sue parole, cantando amare verità e dolci poesie. “Ed ogni giorno crolla tutto, è inesorabile” (“Qualcosa che non va”) inizia così l’EP, con la solita carica di “ottimismo” che ci trasmette Flavio, ma non possiamo che legarci a doppio nodo ai suoi testi, che come sempre ci leggono l’anima e ci trasportano dentro un baratro e allo stesso tempo ce ne tirano fuori, attraverso l’amore sconfinato e, perchè no, anche un po’ di dolore.

Le due collaborazioni con thasup “Quello che eravamo prima” e Fulminacci “Milioni” sono forse le più riuscite nella storia dell’indie italiano, e ci portano sempre alla stessa conclusione: “è andata come è andata” e non si torna indietro, non saremo più quelli che eravamo un tempo, ma non per questo siamo persone peggiori, forse stiamo solo scappando da un appartamento grigio per raggiungere finalmente la pace.

(Margherita Ciandrini)

Gazzelle: 9,5

 

La Gente che Sogna – Album

Attenzione: questa recensione potrebbe insinuare dubbi sulla vita, scatenare dilemmi metafisici anche gravi.

Lucio Corsi ci trascina in un viaggio a bordo di cuscini volanti per rispondere a una domanda: “E se a mentire fosse la realtà?” Se una cosa bellissima accade in sogno, al risveglio rimaniamo delusi perché non è successa “davvero”. Le nove tracce di questo album ci invitano a dare in pasto quella delusione alle piante carnivore della fantasia. 

A considerare le nostre due vite, quella del sonno e quella della veglia, ugualmente importanti. 

Due vite parallele che si scambiano emozioni, informazioni, oggetti, amori, paure. “Che esista un altro mondo io non ne dubito. Basta credere agli occhi quando si chiudono”. Forse non siamo fatti per vivere, ma per sognare. 

(Vernante Pallotti)

Lucio Corsi: 9

 

Morte che cammina

Francesco Sacco, compositore e polistrumentista, insieme a Le Corse Più Pazze del Mondo, progetto di songwriting novarese dalle influenze rock, ci portano a un party decadente, tra “abiti di lusso, techno berlinese, discoteche nelle chiese”. “Morte che cammina” vuole essere un’ode all’eccesso e all’inerzia cantata su una musica che è un mix di tante cose, tenendo il pezzo in bilico tra l’indie-rock e la techno da club. Non mancano citazioni colte, rifacimenti alla musica classica e alla filosofia. Un pezzo ambizioso sicuramente, ma che non manca di farci drizzare le orecchie, abbandonandoci a questo “nichilismo liberatorio” (cit).

(Benedetta Fedel)

Francesco Sacco, Le Corse Più Pazze del Mondo: 7,5

 

Dati – ALBUM

Algoritmi, relazioni umane e computerizzate, pagare la propria vita in dati ed essere risarciti con “mi piace”. È davvero difficile la relazione tra gli umani e tra questi ultimi e il presente. Ce ne parla infatti Montag, nel suo nuovo album, che si chiama “Dati”, per l’appunto. “I dati sono la religione del nostro tempo, guardiamo ai dati quando siamo nell’insicurezza, nel timore, nel dubbio.”, dice l’artista. E in questa guerra in cui non ci sono né vincitori né vinti, non possiamo far altro che (oltre che dargli ragione) cullarci fra le dolci melodie del suo nuovo album.

(Ilaria Rapa)

Montag: 8

 

Cerotti

Frambo è tornato e con lui anche Scicchi, entrambi artisti dell’etichetta La Clinica Dischi. Un ritorno così non ce l’aspettavamo, moltiplicato per due come la nostra voglia di ascoltarli entrambi. “Cerotti” è il loro nuovo singolo ed è anche il primo brano che anticipa l’uscita del disco della coppia di artisti.

Li vediamo entrambi in una nuova veste, vagamente più rock per l’aspetto e il mood della ballad, ma sempre potenzialmente malinconici, o almeno quanto basta. Trepidanti, dunque, di poter ascoltare il seguito!

(Ilaria Rapa)

frambo x scicchi:8

 

Saliva

Forse, e per assurdo aggiungerei, potrebbe essere saggio iniziare una relazione con il beneficio del dubbio. Crescendo si capisce sempre di più che l’amore non è come lo raccontano i cartoni della Disney ma è un compromesso fatto di litigi, delusioni, incomprensioni, baci, sesso e risate. Tutto però può finire, anche all’improvviso e senza motivo.

Appena due persone si conoscono e iniziano ad entrare in intimità non dovrebbero fare promessi assurde piene di sentimentalismo. Anzi avrebbe più senso che ascoltassero insieme il nuovo singolo di VALE LP e Tripolare dal titolo “Saliva” in modo da capire subito che una conoscenza può funzionare se ognuno riesce a contenere e rispettare le proprie ferite del passato, se invece stare insieme significa solamente appoggiarsi all’altro per evitare la caduta, meglio lasciare perdere in partenza.

(Nicolò Granone)

VALE LP, TRIPOLARE: 9

 

Fuori fuoco

“Ho tolto le foto dalle pareti perché non ha senso vederti lì che ridi, che ridi, ho tolto le foto dalle pareti perché se le guardo inciampo tra i tuoi vestiti”

Siete una di quelle persone che cancellano le foto dell’ex dai social per rabbia o preferite buttare via tutti i ricordi per dimenticare? Se la risposta è si ecco la colonna sonora per la vostra pulizia sentimentale: ” Fuori Fuoco” nata dalla collaborazione tra il duo Lost Kids e Maggiorelli. Se invece date più importanza al passato, invece di piangere avete una buona scusa per ballarci su ascoltando questo pezzo.

(Nicolò Granone)

Maggiorelli, Lost Kids: 7,5

 

Io non lo so

Si sa, cuore e cervello spesso fanno confusione e l’essere umano lì rimane indeciso e confuso sul da farsi. Le illusioni possono farci stare meglio nel breve periodo, alla lunga invece la realtà rimette a posto le cose o si svela davvero per com’è senza filtri che modificano l’essenza.

Ci sono alcune persone che hanno il vizio di mandarci in tilt con comportamenti ambigui, forse dovremmo avere il coraggio di tenerle al di fuori della nostra vita, ma come si fa se per natura siamo fatti d’amore?

Imparare a convivere con i problemi sentimentali è impossibile, fastidioso, pericoloso però tutto diventa inutile se pensiamo a quanto siamo stati bene in certe occasioni. Viene inevitabile quindi sperare di tornare a quei momenti, anche se dentro di noi possiamo essere sicuri che alla fine non torneranno mai.

(Nicolò Granone)

Romeo & Drill: 8

 

nina

Nina è una ragazza normale che però non si accetta. Ha paura di crescere, di rinunciare ai suoi sogni, si sente insicura con l’ansia di non riuscire a trovare il proprio posto nel mondo. Ama la notte perché riesce a perdersi dentro i suoi pensieri, il problema che la mattina non si vuole alzare per iniziare a vivere il nuovo giorno.

Nina sa della sua bellezza anche se si sente fragile davanti agli occhi degli altri, ha la sensazione di non essere capita e questo lo mette a disagio perché non sa se dare ragione agli altri o se provare a colmare la sua solitudine sorridendo agli sconosciuti nella speranza di trovare un dolce principe azzurro.

Nina si sente diversa, ma non sa che nel mondo esistono un sacco di persone come lei che le assomigliano anche se hanno altri nomi e vivono in altre città.

(Nicolò Granone)

SANTACHIARA: 7,5

 

Fammi capire

La balli perché nel ritornello non è proprio possibile stare fermo. La canti perché ti entra subito in testa e quel “fammi capire”, seguito dal “fammi morire” è già un tormentone. Samurai Jay ha pubblicato la sua hit che sarà una hit estiva, dato che è già virale su TikTok e riesce perfettamente a mettere insieme un ritmo groovy a quel mondo urban che è la sua comfort zone.

“Fammi capire” non rallenta, viaggia tra la tangenziale di Napoli e “le milioni di storie cercando una come te”. È “un’illusione che si fa chiamare amore”, è quella forza di una canzone che ha tutte le carte in tavola per essere ballata ancora e ancora.

(Lorenzo Ottanelli)

Samurai Jay, DANI: 8

 

Chiamami Quando La Magia Finisce

Tropico canta l’amore a Napoli, anche se in passato ha detto che non esiste. Tropico è un mago nella scrittura, riesce a portarti nei luoghi che vive, nelle realtà in cui sorride e nelle difficoltà. Cambiamenti di melodie, ambientazioni partenopee, le tre isole sul mare davanti al golfo e gli occhi di lei che nessuno può avere. È una corsa infinita, la volontà di ritrovarsi anche quando non c’è più niente, perché quei momenti sono stati importanti, perché perdersi è un errore e poi c’è una cosa, tipo che “la tua voce ancora mi fotte”.

 

“Chiamami Quando La Magia Finisce” è un brano di Tropico in tutto, dalle ritmiche ai cambi di melodia. È quella spensieratezza partenopea che lascia qualche amaro in bocca, l’amore che c’è e che forse, davvero, non esiste a Napoli. Ma in fondo va bene, in ogni caso “quando poi vorrai di più chiama e corro da te”.

(Lorenzo Ottanelli)

Tropico: 8,5

 

Non credere a nessuno – Album

I Sick Tamburo hanno nuovamente dato la conferma di quanto questa sia una band a cui nessuno può rinunciare. Anni di esperienze, sale prove e momenti dolorosi hanno scolpito il loro nome nella roccia; ne è la prova “Non credere a nessuno” con cui sono riusciti a dar vita ad uno dei loro migliori lavori.

Il disco è tutto ciò che cercavamo sotto tanti aspetti, c’è il punk distorto, libero, ma anche melodie altamente malinconiche ed evocative che ci riportano con la mente al passato, in particolare nel brano “Per sempre con me” che vede la partecipazione di Roberta Sammarelli dei Vederna.

È un disco maturo, che mette insieme più esperienze di vita e che stupisce continuamente traccia dopo traccia fino a giungere alla fine, in cui all’improvviso ti piomba nelle orecchie un fantastico arrangiamento orchestrale che ti riporta alla realtà.

(Filippo Micalizzi)

Sick Tamburo: 8

 

SULL’AMORE E ALTRE OSCURE QUESTIONI

Il nuovo singolo degli Studio Murena è una lunga analisi introspettiva che prende in esame i dualismi della vita. Ciò che differenzia l’amore dall’odio è semplicemente la percezione che abbiamo nel momento in cui li osserviamo, ed è quindi impossibile realmente definire qualcosa o dividerla in banco e nero, anzi è più giusto definire il tutto in una scala di grigi.

La presenza di Ghemon e della sua straordinaria penna rende il tutto ancora più incisivo, palesando due diverse visioni del mondo, in questo brano dal sound molto oscuro che si unisce ad un ritmo frenetico che ricorda molto il blues.

(Filippo Micalizzi)

Studio Murena ft. Ghemon: 8

 

Mezzanotte

Con “Mezzanotte” i Bnkr44 ci presentano ancora una volta uno spaccato di vita della generazione Z con uno sguardo al passato ed un all’inevitabile futuro. “Ci resto sempre dentro, sentimenti che non spiego mi controllano, mi tengono appeso ad un filo sottile, ora che non c’è più via da seguire” arriviamo sempre ad un momento in cui ci troviamo necessariamente davanti ad un bivio: andare avanti a seguire i nostri sogni oppure abbracciare la realtà, che nella maggior parte dei casi ci porta contro la nostra volontà ad intraprendere un percorso totalmente diverso da quello che ci eravamo ripromessi di intraprendere?

Intanto stiamo fermi ancora un po’, cerchiamo di prendere tutto il tempo che possiamo prima di decidere, prima di fare un salto da quel ramo che è la nostra adolescenza ed inevitabilmente lanciarci nel vuoto del nostro futuro da adulti. I Bnkr44 ce lo dicono chiaramente: non importa se non abbiamo tutte le risposte adesso, c’è sempre tempo per ricominciare e rialzarci più forti di prima.

(Margherita Ciandrini)

Bnkr44: 8,5

 

Underground – Album

Tra canzoni d’amore, un po’ indie con un sacco di autotune, e canzoni rock ben oliate di chitarre elettriche, DOLA torna a vivacizzarci la vita. È un urlo di distruzione, con un gusto leggermente retrò e la voglia di ascoltarlo quando si è sconclusionati e magari anche un po’ persi. DOLA ironizza tantissimo sull’essere on e off, sulla benzina nel serbatoio del motorino, sul non pensare e giocare a “Nomi Cose Città”.

Si salta da un ritmo up a una ballad malinconica senza tempo, da un pezzo rock romantico a un divertente “Heavy Metallo”. Lo si fa con l’aritmia e con la calma, con il bpm al massimo e con canzoni suonate, con il pensiero che tutto questo è, in effetti, molto underground.

(Lorenzo Ottanelli)

DOLA: 8

 

Qualcuno da odiare

Ne abbiamo fatte di cotte e di crude, compreso incidere un brano grazie ad un vecchio multitraccia a cassette; così Ero Felice, con Qualcuno da odiare, ci propone una struttura musicale snella, semplice ma mai carente di sostanza, nella quale il comparto strumentale, guidato da una linea melodica di pianoforte, trova la propria quadra naturale grazie ad un cantato moderno e ricco di riferimenti in grado di farci oscillare tra malinconia, orgoglio e risentimento.

Il valore del progetto artistico dal quale nasce Qualcuno da odiare emerge soprattutto dall’unicità delle scelte tecniche fatte dall’autore e mirate ad un ritorno ad una dimensione più fisica e tangibile della musica, in grado di risvegliare in noi il senso più puro del processo creativo e che, in controtendenza, si colloca più facilmente nel mondo dell’analogico rispetto che a quello del digitale.

(BennyBoy)

Ero Felice: 8

 

Sirene

Voce d’impatto e chitarre distorte prendono casa e nell’ultimo lavoro di Alessandro Forte, Sirene, in grado riammettere al tavolo da gioco certe sonorità proprie della corrente punk rock dei primi duemila che sembravano non poter più trovare spazio all’interno delle produzioni Indie.

Il ritornello, con i suoi toni e i riff di chitarra, indispensabili e determinanti nella tenuta dell’intera struttura del brano, aggiunge una vitalità e un potere d’impatto artistico che ci piacerebbe poter ritrovare più spesso in relazione a contesti come quello di Sirene.

(BennyBoy)

Alessandro Forte: 7.5

 

Monolocale

Certi giorni abbiamo bisogno di uno spazio che sia in grado di proteggerci e darci il tempo necessario a salvarci e spesso e volentieri ci basterebbe che fosse grande quanto un monolocale in grado di contenere tutto quello che ci serve.

Il nuovo singolo di Lieve fa dell’estrema delicatezza il proprio punto di forza: il coesistere di dolore e speranza dentro una dimensione musicale fatta del giusto numero di strumenti e idee, non invade mai lo spazio dell’ascoltatore, rendendo più semplice il compito principale della musica, riuscendo a toccare alcuni tra i punti più profondi della sensibilità umana.

(BennyBoy)

Lieve: 8.5

 

Profumo

Sei per strada, di fretta, ed un profumo riesce a catturarti cambiando radicalmente quello che fino a pochi istanti fa era il modo in cui percepivi tempo e spazio, o il mondo stesso. Si ferma tutto e ti ritrovi in una dimensione fatta di sogni e magia, in grado di rievocare immagini, momenti, sensazioni piacevoli che credevi di non sentire più. Così nasce Profumo, nuovo singolo della cantautrice classe ’99 Asteria, un racconto intimo che sa di quella stessa nostalgia che solo un amore ormai finito può regalarci.

Gli attimi, così come tutte le percezioni, vengono impressi con grande efficacia su di una bella Polaroid che, fatta di musica, ci permette anche dopo l’ultimo atto di non separarci mai dai nostri ricordi.

(BennyBoy)

Asteria: 8