FARGO: Svevo e Pirandello seducono il mondo delle serie-tv

 

“THIS IS A TRUE STORY. The events depicted in this film took place in Minnesota in 2006. At the request of the survivors, the names have been changed. Out of respect for the dead, the rest has been told exactly as it occurred.”

“QUESTA E’ UNA STORIA VERA”. Gli eventi descritti in questo film hanno avuto luogo in Minnesota nel 2006. Sotto richiesta dei sopravvissuti, i nomi sono stati cambiati. Per rispetto dei defunti, il resto è stato narrato esattamente secondo il reale svolgimento dei fatti”

Minnesota, anno 2006. Distese sconfinate intervallate da autostrade, boschi e piccoli centri abitati. La neve e il freddo irrigidiscono ulteriormente la crudezza delle immagini e dei fatti descritti. Il bianco, colore predominante, si sposa perfettamente con il rosso purpureo del sangue che a scorre a fiotti, quasi a voler sottolineare la presenza di due visioni diametralmente opposte: il bene e il male. L’innocenza e la scelleratezza.

La opaca cittadina di Bemidji è abitata da famiglie agiate, attente nell’offrire un’immagine decorosa di sé nei confronti del vicinato e della comunità. Ognuno fa di tutto per mostrarsi gentile e morigerato agli occhi dell’altro (guai a pronunciare l’espressione” What the hell”, meglio dire “What di egg”), tuttavia i falsi sorrisi di circostanza che cesellano la fine dei discorsi, fanno intuire che in ognuno dei protagonisti alberga una doppia personalità. Morbida fuori, cruda e meschina all’ interno.

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Lester Nygaard, interpretato da Martin Freeman (protagonista de “Lo Hobbit”), è un inetto. Classico esempio di mediocrità sveviana. Ha un impiego da assicuratore, una moglie che vive col solo obiettivo di annichilirlo e di sminuirlo. Un giorno, sbeffeggiato ancora una volta dal bullo del liceo (Sam Hess), decide che è il momento di reagire. Conoscerà un uomo che per lui fungerà da epifania pirandelliana, Lorne Malvo, e assaporerà il piacere della vendetta.

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Malvo, interpretato da Billy Thrornton e candidato al Golden Globes come miglior attore di serie tv, è un esecutore seriale per scelta, combatte la sua personalissima battaglia nei confronti di  Fargo, un’organizzazione segreta invischiata nel traffico illecito di armi che prende il nome dall’omonima cittadina americana nella quale si svolge parte della trama. E’ un uomo astuto, scaltro che uccide e sorride. Professionale nella sua immonda crudeltà, non lascia tracce di sè….

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 La trama non sarebbe la stessa senza la presenza di stereotipati poliziotti ( tra i quali Bob Odenkirk interprete del celebre Saul Goodman in Breaking Bad e in Better Call Saul), spesso panciuti e poco svegli. Sorseggiando caffè e spettegolando di futili accadimenti, sorvolano grossolanamente fasi cruciali utili alla risoluzione dei barbari omicidi  della città di Bemidji in cui saranno coinvolti Malvo e Nygaard. Moriranno 20 persone circa.

FARGO -- Pictured: Martin Freeman as Lester Nygaard -- CR. Matthias Clamer/FX

Fargo, candidata ai prossimi Golden Globes nella categoria “miglior mini serie-tv”, è una serie tv anomala; non vuole ammiccare lo spettatore tramite piani narrativi prestrutturati o scene strappalacrime. Senza veli e senza filtri descrive dei fatti realmente accaduti e mostra fino a dove può spingersi la violenza incondizionata dell’uomo, soprattutto quando si tratta di personalità represse che vedono nell’altro un canale di sfogo per le proprie frustrazioni e per i propri limiti di approcciarsi alla vita.

Gli ideatori hanno trovato la perfetta alchimia tra due mondi che condividono gli stessi luoghi ma non gli stessi ideali: la comunità borghese americana stereotipata  e le personalità border-line pronte a tutto pur di riempire i vuoti esistenziali di cui sono affetti.

Rivolgendomi ai cultori delle serie tv, posso dire senza troppi giri di parole, che Fargo si classifica nella top 5 delle mini serie meglio riuscite degli ultimi due anni , alla pari di Breaking Bad, True Detective, Mad Men e Shameless o della meno nota The leftovers. Consiglio rigorosamente la visione in lingua originale!

A cura di Salvatore Giannavola

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