LA CENA di Herman Koch (la recensione)
Titolo: La cena
Autore: Koch Herman
Prezzo: € 16,00
Dati: 2010, 286 p., brossura
“La cena” è il romanzo che ha reso celebre Herman Koch, autore olandese, considerato tra gli scrittori europei più promettenti, dallo spirito dissacrante quasi scoptico.
Paul Lohman, professore di storia contemporanea in congedo forzato, viene invitato a cena insieme alla moglie Claire in un ristorante di lusso. Ad aspettarli ci saranno Serge, fratello di Paul e futuro primo ministro olandese e la moglie Babette.
Il tessuto narrativo del romanzo nasce e si sviluppa proprio intorno al tavolo del ristorante pluristellato. Divise stirate, giovani cameriere, maìtre insistenti e porzioni scarne disturbano i continui flussi di coscienza di Paul Lohman che annuisce, manda giù bocconi al sapore di xanax riflettendo su tutto ciò che lo circonda: dal fratello godereccio che siede di fronte a lui allo sconosciuto che incrocia fortuitamente nei bagni.
Uomini, donne, bambini conoscenti, estranei, fatti e parole passano attraverso le trame sottilissime del suo setaccio. Ogni tanto Paul si lascia trascinare dai ricordi e inizia a rimuginare su aneddoti, frasi scomode pronunciate nei momenti meno opportuni, malefatte del passato. Un fatto strettamente familiare farà salire la tensione fra i commensali e ogni pensiero verrà fuori senza filtri e senza sfussature di significato. Come fuochi d’artificio in una serenissima serata d’estate; ognuno darà sfogo a pulsioni, segreti e giudizi che per anni erano stati tenuti a bada sotto il velo del “quieto vivere” e del “rispetto reciproco”.
Il pensiero di Paul si evolverà nel corso della narrazione e come un diamante esposto alla luce del giorno, dimostrerà innumerevoli tratti del suo carattere celati da una impenetrabile maschera pirandelliana.
Pensate ai vulcani quiescenti. Per secoli, assumono le sembianze delle montagne senza dare segnali di attività. Arriva un giorno, però, in cui la lava inizia a farsi spazio tra gli strati di terra che si sono accumulati nel tempo fino a raggiungere la bocca del vulcano. Boati, lapilli, bombe di fuoco. Il vulcano è tornato.
Allo stesso modo, i personaggi de “La Cena” non riuscendo più a tenere a bada sentimenti di odio e di rabbia sedimentati nel corso degli anni, esploderanno. Non presteranno attenzione alle conseguenze dei loro gesti. Agiranno fomentati dall’istinto animalesco insito nell’indole umana.
Il romanzo risulta scorrevole, brillante, irriverente; leggendolo non ci si annoia mai. Sentire ma non ascoltare, annuire senza capire, mangiare in cerca di appetito. Le perfette distonie create dalle descrizioni vivide di fatti luoghi e personaggi attraggono, affascinano, spesso indignano.
A cura di Salvatore Giannavola
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