4 Album (rigorosamente italiani) per superare il weekend

Esami, freddo, mood da gattara sociopatica in vestaglia, e un weekend da urlo (ahhhhhhh!) da fronteggiare.

Fai fatica a trovare qualcosa che sia  in grado di coinvolgerti emotivamente? Riuscirai a superare le avversità meteorologiche e le intemperie dell’umore di questo inverno atomico?

Continua a leggere e vedrai che qualcosa cambierà.

 musica italiana

Il 2017 sarà l’anno della svolta per la tanto bistrattata musica italiana. Dall’indie, al rap, al pop da radio, sembra proprio che i cantautori italici abbiano finalmente acquisito una certa consapevolezza artistica.

Tra un La7, un FA#m e una base trap: ecco a voi i 4 album italiani (3 appena usciti), che ci hanno letteralmente rapito sin dal primo ascolto.

 

Venerdì pomeriggio. Ci sarebbe del lavoro da fare, dei saldi da scoprire, degli stupidi video trash da condividere e da commentare….e invece no.

Un amico ti avvisa dell’uscita di “A casa tutto bene”, il nuovo album di Brunori Sasti precipiti ad ascoltarlo e ti rendi conto che la tua giornata è finita lì, nello stesso istante in cui in cui ascolti gli accordi e le parole della prima traccia “La verità“.

Te ne sei accorto sì, che parti per scalare le montagne e poi ti fermi al primo ristorante e non ci pensi più.

Te ne sei accorto sì che tutto questo rischio calcolato toglie il sapore pure al cioccolato e non ti basta più.

Come uno sciamano sotto effetto di ayahuaska, Brunori sas crea atmosfere autentiche, intime e personali che esorcizzano le paure ed esaltano le gioie caduche, di questi anni ’10.

L’empatia é un lusso e lo sappiamo bene. L’uomo liquido, Brunori sas ha fatto il miracolo. A casa tutto bene, il suo ultimo album, é un totem generazionale . De André, Gaetano, Cremonini, Guccini e soprattutto Dario Brunori da Cosenza. Meridionale con la Calabria nel sangue e Milano nel cuore, brillante, ironico, dissacrante.

Ascoltando i mostri della post-adolescenza di Dario Brunori mi sono chiesto: Dario ma noi ci conosciamo già per caso?

 

Il mio giovedì faceva così: “I wanna be Amanda Lear, il tempo di un lp, il lato A, il lato B”. C’ho i problemi lo so e me ne sto occupando. Intanto, mi godo il nuovo cd dei Baustelle, L’Amore e la Violenzae sboccio tra le steppe gelide del mio inconscio.

Stai bene così, pelle e ossa sì, crudo, così basso e batteria

Ti ha lasciato un figlio, Foster, Wallace, 3 maglioni.

Ma tu devi resistere e ballare la musica elettronica nuova del sabato sera.

I Baustelle sono tornati ai vecchi fasti e ritraggono gli scenari periferici, suburbani, a volte radical chic, frequentati da barbuti intellettualoidi, universitarie fuori corso in down da sbornia del sabato sera, che stanno ancora cercando un posto nel mondo impantanate nelle consuete crisi esistenziali. La malinconia, quella buona, quella che ti fa vedere la realtà con lucidità, quella che ti permette di odiare tutto ciò che ti circonda per sopravvivere.

Acido, pop, immaginifico: L’amore e la violenza, il nuovo album dei Baustelle.

 

Tastierista e fondatore dei Subsonica, Boosta così come Samuel, il cantante della band torinese, si mette in proprio con La Stanza Intelligente, album che dimostra le già assodate doti creative ed eclettiche del producer, attualmente giudice nel talent Amici di Maria De Filippi.

Un album dalle sonorità nuove per lo scenario musicale italiano impreziosito da featuring illustri: Enrico Ruggeri, Briga, Malika Ayane, Raf, Giuliano Palma, Diodato, Luca Carboni, Cosmo, Nek e Marco Mengoni.

I brani contenuti in questo album sono delle perle di musicalità e di lirica. Basi psichedeliche che si sposano perfettamente con la voce aulica ed eterea di Boosta che si amalgama perfettamente con le caratteristiche vocali dei suoi “ospiti”.

Il tema principale sembra essere la crisi di mezza età presa con gioia e curiosità per il futuro.

Non mentire lascia spazio a ciò che sei

Vivi con discrezione stoicamente e lascia il passo a tutti questi figli in cerca di sole alla luce di una stanza.

 

Deve essere stata una settimana strana se uno come me, che non hai mai rivolto parole di elogio nei confronti di J-Ax, decide di menzionare Comunisti col Rolex, in questa selezione.

Ma d’altronde si sa, chi semina muri non raccoglie nulla. Traslando questo approccio alla musica, tutti meritano una chance anche quei murales ambulanti di Fedez e J-Ax, che, gusti personali a parte, con le parole ci sanno fare e con il populismo anche.

Comunisti con il Rolex è un album Pophoolista, rivolto a populisti webbettari che si scaglia contro il populismo.

Purtroppo o per fortuna, questa raccolta di brani è finita nella mani sbagliate, nelle grinfie di uno come me che ama immergersi nei testi e farci a botte.

Che Guevara e Fiedel Castro facevano collezione di motociclette inglesi e di Rolex,

Canto Bella Ciao, Bella, Ciao, Ciao, Ciaone!

Scritto anche dall’ormai celebre Calcutta, è un album ricco di collaborazioni: Levante, Alessia Cara, Sergio Sylvestre, Loredana Bertè, Arisa, Giusy Ferreri.

Comunisti con il Rolex ricorda un po’ le sonorità degli Articolo 31 che furono. E’ un album gigione che si fa ascoltare senza troppe complicazioni.  Dategli una chance.

Salvini, Instagram, Vacchi, bloggerz, Snapchat, young money, e populismo ironico, queste le keywords!

Fan di J-Ax e non: è buon album anche se contiene una featuring con Alessandra Amoroso!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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