Abbiamo giocato a Sarabanda con Rancore sui brani dell’hip hop italiano di oggi

Vi ricordate di Rancore? Beh, spero che la risposta sia un Sì roboante.

Per coloro che lo avessero perso di vista, Rancore, ovvero Tarek Iurcich, è un rapper romano classe ‘89 ed è considerato come uno dei parolieri più abili e sofisticati della scena  dell’ultimo decennio.

Inizia la sua carriera a 14 anni. Partecipa ad eventi come la “Hip-Hop Session” di MTV Trl, “Pass the Mic” e a numerose freestyle battles tra cui “Da Bomb” – vincitore nel 2007 – e “Tecniche Perfette”, dove sarà finalista per diversi anni.

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Nel 2009 entra nell’orbita di Dj Myke e pubblica “ACUSTICO”. Nel 2012 firma un contratto discografico, editoriale e di management con Doner Music, lʼetichetta di Big Fish che pubblicherà in autunno il nuovo album di Rancore & Dj Myke e ne accrediterà l’ingresso definitivo nel club dei migliori e più acclamati artisti italiani del rap.

Poi arriva SPIT,  talent show di MTV Italia che raccolse un grande successo in 12 tra i migliori rapper italiani si sfidavano a suon di freestyle dentro una gabbia. Nell’ottobre 2012 esce l’album ‘’SILENZIO’’ per Doner Music, che si aggiudica diversi riconoscimenti sia in termini di pubblico che di critica. ANZI…SIAMO GIA’ ARRABBIATI’’ e ‘’CAPOLINEA’’, infatti, arriveranno entrambi in vetta alla classifica hip-hop di MTV.

Negli ultimi abbiamo visto transitare diversi artisti nelle strade affollate dell’hip hop italiano ma Rancore rimane comunque uno degli esempi più credibili del rap nel nostro paese. Ho avuto l’opportunità di intervistarlo e di scambiare quattro chiacchiere sullo status del rap italiano.

 Ah, dimenticavo…abbiamo anche giocato a Sarabanda!

Ciao Tarek! Dove sei? Cosa stai facendo? Che vestiti porti?

Adesso sono vicino Porta Pia a Roma, sono appena uscito dal Liceo D’Arzo dove ho fatto una piccola conferenza. Il professore poneva dei temi sui miei testi e i ragazzi mi facevano delle domande.  Sono vestito ovviamente tutto in nero.

Facciamo un gioco, si chiamava Sarabanda un tempo.. Te lo ricordi l’uomo gatto?

Sarabanda? Conoscevo anche Allegria di presenza, io che sono Rancore non posso non conoscere Allegria.

Cominciamo:

“Terzo occhio: Tensing
In giro come i gipsy
Turista in mezzo ai pezzi
Il fine giustifica i mezzi
C’ho stile anche sui mezzi
Ragazzi a pezzi tutti a pezzi
Torniamo a casa in carrattrezzi”

Chi è’?

Mi ricorda qualcosa ma non so chi sia.

Per questa volta ti do un aiuto. La strofa è presa dal brano di colui che in questo momento rappresenta l’aggettivo multiculturale.

Allora è sicuramente Ghali!

Continuiamo…

“Ciuffo rosso, Dexter

Naso all’insù

Dexter Dexter

Dr. Dexter nel laboratorio

Ho il ciuffo rosso come Dexter skrt

Bevo viola, fumo verde skrt

Gialla è la mia collana – lana

Arancione, Stone Island – island skrt skrt skrt”

Ho letto qualche giorno fa il titolo su Youtube, quindi sono abbastanza sicuro nel dirti che si tratta di Sfera.

E ancora…

“Mio fratello gira un blunt e lo fumiamo in pubblico
Non cerchiamo compromessi, dacci tutto subito
Vestito solo di bianco come stessi a Wimbledon”

Qua proprio non capisco di chi si tratta…

Ultimo brano! Attenzione eh….

“Buongiorno gente, questa è una rapina!

Io sono l’ultima persona che vedrete nella vita

a meno che non vi mettete faccia a terra a pecorina

e sarà tutto rapido e indolore come una sveltina!”

Neanche in questo caso capisco chi è. Sono proprio una frana.

Capolinea è stata la colonna sonora dei miei primi anni di università. Questa domanda te la devo fare, (i miei amici ed ex coinquilini potrebbero togliermi il saluto).

“Claudia ama i regali e i fiocchi, ma non li riceve
Quindi questo Natale scioglie i fiocchi di neve”

Claudia esiste? E’ una frase che ti è venuta subito, di primo acchito, o ci hai sbattuto la testa prima di mettere nero su bianco questo slancio di poetica urbana?

E’ sorta in me subito, è  l’immagine poetica di una persona che scioglie i fiocchi di neve al posto dei regali probabilmente perchè non riceve regali o anche perchè la vita stessa è un regalo. Poi penso che di Claudia che nel mondo non ricevono regali ce ne siano più di una.

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Riguardo il tuo flusso creativo. Sei una di quelle persone che scrive quando decide di farlo oppure crei soltanto quando la Dea dell’ispirazione ti dà una pacca sulla spalla?

Entrambe le cose, il lavoro è la mia musica e la musica è il mio lavoro, è un h24. A volte sono solo ed esclusivamente ispirato e a volte poggio la penna con la consapevolezza di dovere/volere chiudere qualcosa perchè è il momento di farlo. Prediligo però scrivere di getto, quando scrivo per necessità di scrivere.

In Francia, così come negli States e in Gran Bretagna, il rap è spesso espressione di minoranze portavoce di disagi sociali. In Italia, a mio avviso manca tutto ciò.

Sarebbe sbagliato analizzare il rap come metronomo dell’accettazione e dell’integrazione all’interno della società? Se è così, in Italia stiamo messi male?

Si, è un buon metronomo ma c’è molto commercio dietro a questo. Il rap porta la voce di coloro che non possono parlare. Il rap in Italia non è solo quello conosciuto.

Tanti in Italia cercano di esprimere le loro situazioni. Il rap non parla solo del fuori, parla anche del dentro, di ciò che è interiore.

Spit di Mtv ha dato visibilità a tanti artisti della scena rap e hip hop che oggi sono diventati ormai dei punti di riferimento. Che esperienza è stata, inoltre, credi che manchi una realtà del generale nel contesto dell’hip hop in Italia ad oggi.

Ne abbiamo ancora bisogno?

Non saprei dirti se c’è ancora bisogno. Spit era una cosa veramente interessante perchè era la prima volta che l’improvvisazione in rima arrivava in televisione. C’è da aggiungere anche che, per essere uno show televisivo, era organizzato molto bene: c’era la gabbia, c’erano i temi, c’era la giuria.

Prossimi progetti?

Adesso sono in tour e sto portando il mio primissimo disco, quello che ho prodotto dieci anni fa e che ho deciso di ri-arrangiare. Ho costruito questo tour dove si mischiano più arti sul palcoscenico. è tutto suonato da un’orchestra costume che porta l’aspetto della maschera, c’è l’aspetto della magia non solo nelle parole ma proprio a livello visivo…è uno spettacolo a 360° con una buona dose di follia e necessità espressiva.

Il futuro quindi è il 22 aprile con l’ultima data di questo tour, sarà molto divertente.

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