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Corteggiamento 3.0 | Sono un ragazzo semplice: Ciao, disturbo?

A cura di K-Hate

E tu, che profilo sei?

I tempi sono cambiati, e con essi anche il modo di approcciarsi all’altro sesso. Stiamo assistendo all’era del corteggiamento 3.0. Mascherati, sapientemente recitati, artisticamente rivisitati: i rituali di accoppiamento sono sempre esistiti e come insegnano i padri della psicologia moderna, esisteranno sempre alla stessa maniera. Non importa quanto la modernità ne renda irriconoscibili le modalità. Oggi vi parleremo del Corteggiamento 3.0 e dei diversi esemplari di homus digitalis che affollano le chat alla spasmodica ricerca del punto G.

Tecniche di corteggiamento digitali: e tu che profilo sei?

L’ARTISTA

1)DOCET: Il pavone

 
“La complessa estremità iridescente da esibire come una ruota è l’arma di conquista principale di questi pennuti, che attraverso i movimenti della coda e dei suoi “occhi” (fino a 175) comunicano alla compagna la propria prestanza e avvenenza.”

Nonostante questo energico rituale, ahimè, la scienza ha provato che le femmine di questa specie dedicano solo il 20% di attenzione al rituale maschile (Focus). La volontà di esibire la propria arte per sentirsi apprezzati non è mai cambiata nella storia, soprattutto dell’uomo. Mostrarsi artisti o estimatori d’arte, pare che dia (secondo questi corteggiatori) qualche marcia in più. Proviamo a notare le differenze d’approccio a distanza di secoli:

Notiamo, qui, un esemplare maschio adulto(?) Nel tentativo di mostrare implicitamente conoscenze artistiche, di sfoderare la sua coda variopinta all’esca digitale, che è, addirittura, oggetto stesso della sua sindrome di Stendhal. Notiamo una certa convinzione e autostima nel tentativo di far breccia sul cuore della tanta agognata partner, ma non siamo sicurissimi che la legge della vita abbia obbedito ai richiami della procreazione.

L’INSTANCABILE

2) DOCET: Gli Hegeliani

Una delle convinzioni fondamentali di Hegel e dei suoi seguaci era tutto fosse intrappolato in un eterno ritorno:

“L’eterno ritorno dell’uguale (più spesso detto soltanto eterno ritorno), è una teoria filosofica di Friedrich Nietzsche che si ritrova genericamente nelle concezioni del tempo ciclico, come quella stoica, per cui l’universo rinasce e rimuore in base a cicli temporali fissati e necessari, ripetendo eternamente un certo corso e rimanendo sempre se stesso”.

Simbolo di questo pensiero filosofico è uno stemma esoterico del serpente che si morde la coda.
E oggi? Questa maledizione è incarnata, nell’era digitale, dalla figura dello stalker, che con angosciosa ricorsività si affaccia alla finestra delle sue vittime. Esempio di eterno ritorno:

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Esempio di concetto di ciclicità hegeliana.

IL RIGOGLIOSO

3) DOCET: Il Kebabbaro

Il rispetto del palato, e la soddisfazione  della fame, sono tutto ciò che davvero importa al nostro cervelletto… alla fine dei conti. Un atavico istinto di sopravvivenza ci spinge tutti, fatalmente, ad obbedire al richiamo della fame e con esso a nutrirci di tutto ciò che ci pare commestibile.Vediamo quindi…

Come l’esemplare di maschio adulto abbia rinunciato a sciocchi convenevoli e rituali tutti danzati, per puntare ad una naturalità che ricorda l’alba storica e il mondo non civile.

 IL VENDICATIVO

4) DOCET: Il serpente

È noto a tutti che alcune razze di serpente coccolino i loro proprietari dispensatori di cibo e vita. Una di queste coccole consiste nel simulare un “abbraccio” in cui il serpente si arrotola attorno al padrone e questi ne esulta contento. Non sa, però, che il serpente sta prendendo le misure del suo corpo progettandone uno sfizioso banchetto.

Così ci sembra il caso di dipingere questo ultimo tipo di corteggiatore digitale. Convenevoli, complimenti, strizzatine d’occhio, proposte indecenti… ma se la partner non cede?

Come abbiamo visto il mondo dei corteggiatori è quanto mai vario e sfaccettato. Pare, però, di questo modo, che gli esemplari di maschio adulto siano le uniche vittime del gioco spietato  della sopravvivenza e della vita… al quale ci si deve piegare umilmente,  obbedendo a dinamiche anche umilianti. In realtà non è così. Noi di Blogstermind, infatti, amiamo lasciare le chicche per ultime.

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Avete mai sentito parlare della mantide religiosa?

Questo animale dall’aspetto singolare e inquietante è conosciuta per  il “cannibalismo post-nuziale”: “la femmina, dopo essersi accoppiata, o anche durante l’atto, divora il maschio partendo dalla testa mentre gli organi genitali proseguono nell’accoppiamento. Questo comportamento è dovuto al bisogno di proteine, necessarie ad una rapida produzione di uova”.

Sembra che il bisogno di proteine offuschi anche la mente delle giovani adolescenti 2.0. Infatti, sebbene le giovani rifiutino le avances spudorate dei bracconieri digitali, pare che provino un forte autocompiacimento nel fatto di sentirsi desiderate, così, mentre il rituale di corteggiamento si sta evolvendo, aspettano che si arrivi al limite, che quanto di più piccante e osceno possa essere detto, per bloccare la vittima, cancellarla dalla scatola nera delle sue conversazione e poi mostrare fiera ed orgogliosa gli screen su Facebook, per farsene vanto.

Siamo sicuri che la cattiveria e il bisogno di apparire scintillanti sul mercato non mostrino disagi psichici che potrebbero compromettere la salute mentale della vostra progenie?

Affetti da figacentrismo, mi raccomando, attenti alle mantidi!

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