Paprika: il nuovo piccantissimo album di Myss Keta | Recensione Indie Italia Mag

La sacerdotessa della creatività italiana al femminile è tornata. Dopo il viaggio interiore e oscuro del precedente UNA VITA IN CAPSLOCK, Myss Keta svela un nuovo lato della sua caleidoscopica personalità con l’album “Paprika”.

Un titolo che omaggia esplicitamente Tinto Brass, maestro del cinema erotico d’autore, e una copertina che cita l’iconica Valeria Marini di Bambola, la pellicola dello spagnolo Bigas Luna. Ma non solo, perché Paprika richiama anche l’estetica degli anime giapponesi, in particolare l’omonimo lavoro del maestro Satoshi Kon.

“Io amo gli affettati.  – dice Myss Keta ridendo durante la conferenza stampa – La chiave di lettura della copertina è questa: oltre a tutto il lavoro estetico e citazionistico dei film, volevo comunicare e mostrare una Myss Keta potente, consapevole del proprio corpo e della propria immagine”.

Con la copertina di “Paprika” la figura femminile è preponderante. È un prendersi in giro, ma fatto in modo serio, consapevole. Con questo progetto la regina dal volto velato vuole riflettere sul corpo femminile e la sua potenza comunicativa.

Il nuovo progetto della sfavillante regina della notte è un caleidoscopio di situazioni sexy e tutte diverse, nato dalle menti della Myss, di Dario Pigato, RIVA e Simone Rovellini.

Un album color rosso ardente, che parla di amore in puro stile Myss Keta. Un amore fatto di inseguimenti e love story consumate al luna park. Tutto in chiave ironica e consapevole, con uno stile che va dal r’n’b americano di inizio millennio al rap old school, con omaggi alla musica caraibica e mediorientale.

Attraverso 14 brani, di cui 11 nuovi e 3 remix, l’angelo dall’occhiale da sera apre una nuova pagina della sua storia, scritta anche grazie alle collaborazioni presenti nel disco: da Gué Pequeno, featuring del secondo singolo estratto, PAZZESKA, al vincitore di Sanremo 2019 Mahmood, fino ad arrivare a Wayne Santana della Dark Polo Gang, Gemitaiz, Luchè e Quentin40.

A chiudere il variegato parter di feat, il remix del brano cult LE RAGAZZE DI PORTA VENEZIA, realizzato con Elodie, Joan Thiele e Priestess. Inoltre, a spiccare in Paprika sono anche le produzioni di Populous, Gabry Ponte e Caco Mental, che rendono ancora più accattivante e piccante il lavoro di produzione sull’album svolto da RIVA.

“Paprika” è un quadro policromo formato da alta qualità del suono e una ricerca stilistica che comprende generi e contaminazioni sia del passato che delle “avanguardie del presente”. Una sorta di gastronomia in cui Myss invita i suoi ospiti servendo assaggi del proprio mondo, come fossero stuzzicanti bocconcini di mortadella. Ancora un volta Myss Keta mixa il colto con il popolare, lasciando all’ascoltatore il dubbio di chi o casa appartenga a una categoria piuttosto che a un’altra.

L’album si apre con Also Sprach Elenoire, un feat con Elenoire Ferruzzi. Un titolo che omaggia il Kanye West di The College Dropout e soprattutto il regista simbolo della controcultura americana John Waters e la sua musa Divine. Nel brano successivo, battere il ferro finché è caldo, Miss prepara tutte le carte in tavola per il suo pubblico, attraverso un beat old school che richiama Grandmaster Flash e RUN DMC.

A questi due brani segue il primo dei 3 remix presenti in Paprika, UNA DONNA CHE CONTA REMIX feat Wayne Santana. Il percorso del cantante della DPG si è più volte incrociato con quello di Myss, e questo remix è il punto d’arrivo di questi loro incontri. Si arriva così a MAIN BITCH, singolo che ha anticipato l’album. Un brano metal trap, con atmosfere da fumetto Marvel, che rende Myss Keta  una vera e propria “arma di distruzione di maschi”.

BOTOX REMIX feat Gemitaiz è il quinto brano dell’album. I versi infuocati del rapper portano l’ascoltatore nel mondo di BOTOX dalla porta di un oscuro club, dove dopo qualche drink incontra la nostra regina della notte.

È già diventata iconica la sesta traccia dell’album, PAZZESKA feat Gue Pequeno, il secondo singolo estratto dall’album che, oltre al re del rap, ospita anche un piccolo cameo di Stephanie Glitter. Questa traccia è un’ipnotica danza futuristica, che innesta strumenti della tradizione turca su un beat reggaeton curato da Populous.

In TOP feat Luché possiamo invece sentire il duduk, strumento della tradizione armena, che da ritmo al dialogo tra una trasognante Myss e il leggendario rapper ex Co’Sang. A questo punto il disco, che è già un esplosione di piacere, è pronto a risucchiare l’ascoltatore in un vortice di romanticismo postmoderno con la prima vera canzone d’amore del repertorio di Myss: 100 ROSE PER TE feat Quentin40.

Per l’occasione la cantante si è affidata a un beat tributo all’r’n’b americano di Janet Jackson e Jermaine Dupri, dove la Signora si offre come un “buon partito” al rapper delle frasi troncate Quentin40, che per lei si dichiara pronto a un Quentin41BIS. A dispetto del titolo, anche MORTACCI TUA è un brano sentimentale dove Myss, insieme agli alfieri della cumbia contemporanea Cacao Mental, ci trasporta in uno spaghetti western di ambientazione messicana, sfondo creato ad hoc per consumare un amore dal sapore Tarantiniano.

“Non sono una che azzanna trap tutti i giorni – racconta Myss Keta – è un genere che ascolto quando è particolare o ha influenze strane. Di certo mi piace ascoltare come le altre persone raccontano certe cose e certe visioni del mondo. Mi piace analizzare il modo di raccontare degli altri”.

La decima traccia, CLIQUE, racconta di una Myss rimasta in Messico che chiama a raccolta la sua gang per fare un giro nei peggiori club del luogo, in compagnia dell’ormai fidato compagno Populous. Risultato? Una pop song dal sound tropicale, intrisa di baile funk e dembow.

La gang si allarga ulteriomente con Elodie, Priestess e Joan Thiele, protagonisti del freschissimo remix LE RAGAZZE DI PORTA VENEZIA. In un turbine di atmosfere hip hop e afrojazz, il pezzo è stato campionato da Anishilabi, brano di Batsumi del 1974.

In B.O.N.O, invece, Myss Keta racconta un weekend estivo fatto di sonorità da house britannica e pop-dance. Una storia di un amore fugace, consumato all’albeggiare di un mattino di luglio. Gabry Ponte è il protagonista, sempre insieme alla regina della notte, della penultima traccia di Paprika, LA CASA DEGLI SPECCHI. Un incontro un po’ allucinato e psichedelico all’interno di un luna park.

L’album si chiude nel segno dell’intimità con il brano FA PAURA PERCHE’ E’ VERO, featuring con il vincitore di Sanremo 2019 Mahmood. La voce calda e intrigante del giovane cantante milanese abbraccia perfettamente quella di Myss Keta, che non si toglie la maschera fisicamente, ma emotivamente, confessandosi sul ricordo sonoro dell’hip hop francese anni ’90 e del r’n’b inglese dell’ultimo decennio.

“Mahmood è speciale. Prima di fare il featuring ci conoscevamo e la nostra canzone è molto personale e intima proprio perché avevamo già un rapporto. C’è una vicinanza mentale. È molto diverso da me ma ci sono due cose: c’è l’artista e c’è la persona. Io e Mahmood siamo vicini dal punto di vista personale e questo si trasferisce nella nostra musica, anche a livello artistico”.

Fa paura perché è vero è la canzone più intima dell’album e quest’intimità si poteva raggiungere solo con un certo tipo di sonorità, come spiega Myss Keta, e con un certo tipo di complicità.

Questo album, che racconta le storie più disparate attraverso generi musicali e voci diverse, è frutto di una ricerca costante.
“Su questo album siamo andati in questo ordine: abbiamo creato le basi musicali, che ci hanno dato un mondo, e la storia ovviamente la hai in grembo, ma ti viene in mente soltanto quando ascolti la parte musicale”. Parole e musica si danno manforte a vicende.

Ne è un esempio Mortacci tua, il brano realizzato con i Cacao Mental. “La prima volta che l’ho ascoltata io e RIVA già vedevamo la macchina che viaggiava in Messico. È stato immediato”. La musica parla e l’artista fa uscire un testo che con la musica si rafforza. Sono complementari, si rafforzano a vicenda.

Attraverso “Paprika” Myss Keta apre tantissimi dialoghi, che si realizzano concretamente nei featuring, che vanno da quello con Elenoire Ferruzzi a quello con Gue Pequeno. Si mescolano tanti generi diversi e chi ha partecipato all’album, come spiega la Myss, ha avuto tanta libertà di esprimersi.

“Credo molto nella libertà di parola. Chi canta con me spesso è anche in “contrasto” con la mia voce e il mio modo di cantare. Ci sta. Se tu collabori è giusto e vitale che sia così. Che poi l’ascoltatore rimanga un po’ stupito, ci sta. Ma meglio rimanere stupiti che indifferenti”.

“Paprika” è senza dubbio un album pazzesko, perfetto specchio di quella che è oggi Myss Keta: una regina, capace di attirare l’attenzione su di sè, non solo per il suo abbigliamento e per la maschera e gli occhiali da sole che nascondono il suo volto.

Ascolta Myss Keta nella playlist Spotify di Indie Italia Mag

PROSSIME DATE LIVE DI MYSS KETA

5/4 VIPER THEATRE, FIRENZE |https://bit.ly/2Oknizs

6/4 TEATRO SOCIALE, COMO | http://bit.ly/marker2019

20/4 ROKOLECTIV FEST, BUCAREST

27/4 NEW AGE, RONCADE (TV) | https://bit.ly/2FopWQt

30/4 MONK, ROMA | https://bit.ly/2GCuYv0

10/5 LOCOMOTIV, BOLOGNA

17/5 DEJAVU, TERAMO

25/5 MI AMI, MILANO | https://bit.ly/2HNR928

19/7 MELT FESTIVAL, FERROPOLIS |