Nòe | Intervista Indie Italia Mag
Ha aperto uno dei concerti di Elisa nel 2015, è diplomata in canto pop al CPM di Milano e laureata al DAMS di Palermo. Questo è l’identikit di Noemi Cannizzaro, in arte Nòe, giovane cantautrice classe 1998.
Con il suo singolo Non lo so, nel 2016, Nòe si è classificata al primo posto a Note d’Autore e al Festival Show. Il brano ha anticipato l’uscita del suo primo EP autoprodotto. L’estate scorsa ha firmato con l’etichetta Nufabric e con loro ha pubblicato il singolo La vita è bellissima e sta lavorando al suo nuovo disco, anticipato dal singolo Camomilla.
INTERVISTANDO NÒE
Ciao Nòe. Allora, raccontaci qualcosa in più di te. Com’è nata la tua passione per la musica?
La passione per la musica me l’hanno trasmessa i miei genitori che, anche se non sono musicisti, amano ascoltare tanta musica. Ho iniziato a suonare le prime note su una Farfisa regalata a mio fratello. Non potendo andare a lezione di piano perché ancora troppo piccola, ho pensato bene di scrivere le note sopra i tasti con un bellissimo pennarello indelebile.
Cosi sono riuscita a suonare le prime canzoni, restando giornate intere a cantare. A 13 anni la mia prima band e i primi live, senza più fermarmi.
Sei diplomata al CPM, laureata al Dams e hai frequentato il Cet di Mogol. Che cosa ti hanno lasciato tutte queste esperienze?
Tre esperienze diverse l’una dall’altra seppure tutte incentrate sulla musica. Il CPM è stato il mio primo passo fuori dalla Sicilia. Studiavo canto, andavo tutti i giorni in accademia, anche quando non avevo lezione, saltando tra un’aula e l’altra. Un’oasi, ma alla fine del percorso mi sentivo ancora immatura, cosi ho scelto di ritornare in Sicilia per continuare gli studi al Dams e nel frattempo suonare in giro.
Subito dopo la laurea ho vinto una borsa di studio al Cet di Mogol. Non sapevo che da li a poco la mia vita sarebbe cambiata radicalmente. Ho cominciato a scrivere canzoni e la musica ha acquistato un significato più profondo.
Nel 2015 hai aperto uno dei concerti di Elisa. Immagino che per te sia stata un’esperienza incredibile. Raccontaci com’è andata.
Essendo una sua grande fan, ero iscritta al Fan club e un anno fece un contest per aprire il suo concerto. Ho partecipato come fosse il sogno della mia vita, un sogno che si è avverato. Mi sono ritrovata di fronte a lei, tremavo come una foglia, non ero mai salita su un palco così grande davanti a tanta gente pronta ad ascoltare.
Dopo il silenzio iniziale, il pubblico ha applaudito e mentre suonavo gli ultimi accordi ricordo di avere allungato il pezzo perché non volevo finisse quel momento.
Hai firmato con l’etichetta Nufabric. Domanda mai banale: sei felice? Quanto è importante per te avere un’etichetta discografica alle spalle?
Con Nufabric ho trovato sin da subito una bella sintonia. E’ una bella etichetta, fatta di gente sincera che crede nella musica. Mi sta aiutando a crescere e a sperimentare, quindi sì, sono felice. Per me è molto importante avere un team di persone che credono in quello che faccio e con le quali mi posso confrontare.
Parliamo un po’ di Camomilla, il tuo nuovo singolo. Com’è nato questo brano e qual è il suo significato?
Camomilla è un brano nato di getto, testo e musica insieme. C’è stato un periodo in cui mi risvegliavo in piena notte, sempre allo stesso orario, quasi da averne paura. E tra sogni e ricordi che si intrecciavano nella mia testa cercavo di rilassarmi con una camomilla. E’ un brano in cui parlo di me stessa dopo una forte presa di coscienza, quella di non essere più una ragazza spensierata.
Per la prima volta ammetto di essere cresciuta e di essere donna. Infine è anche un invito a guardarsi allo specchio, a prendere del tempo per se stessi, come quando da piccoli ci guardavamo intorno curiosi di sapere.
Quando uscirà il tuo EP? Puoi farci qualche spoiler su cosa andremo a sentire?
Quando uscirà l’Ep è ancora presto per dirlo, sicuramente sentirete qualche altro singolo prima. Mi sono stancata del mondo acustico che ho portato avanti per diversi anni. Nei prossimi concerti voglio divertirmi di più e ballare, per cui sto scrivendo nuove canzoni pensando già all’arrangiamento e al live.
Sto lavorando con Rarde, un bravissimo e giovanissimo producer. Posso dirvi che ci stiamo divertendo a sperimentare. Sentirete tanti beat, synth e voci.
Dopo aver pubblicato Camomilla è uscito anche il video, prodotto e girato da Cooner Film. È un video molto curato, complimenti. Com’è nata l’idea?
Grazie, prima dell’idea è arrivato l’outfit di Wovo, di cui mi sono innamorata. Il pezzo segnava un mio cambiamento artistico quindi volevo un video che desse un forte impatto visivo. I sogni e i ricordi spesso sono disambientati e siamo arrivati così alla scelta del limbo e delle luci colorate.
Volevo dare risalto alla musica e al testo quindi abbiamo scelto pochi elementi ma forti, come il barbagianni, simbolo della notte. E poi volevo ballare per trasmettere il senso di liberazione che questo pezzo mi dà e avere delle ballerine al mio fianco è stato molto divertente.
Chi sono i tuoi riferimenti nel panorama musicale italiano e straniero?
Non ho mai saputo rispondere a questa domanda, mi piace ascoltare tanta musica, di ogni artista prendo qualcosa. Ultimamente ascolto tanto Cosmo, Billie Eilish, La rappresentante di Lista, Bianco, Giovanni Truppi, e tantissimi altri, troppi da scrivere.
Parlando un po’ del lato “estetico” della musica, in particolare del tuo look, ha un ruolo importante per te?
Si molto, ma più per me stessa. Voglio sentirmi bene e bella. Mi piace passare dall’acqua e sapone con una tuta sportiva al super look in latex.
La Sicilia, la tua terra, negli ultimi anni sta offrendo un’ampia scelta di festival estivi. Ti piacerebbe esibirti sul palco di uno di questi, come Mish Mash o Indiegeno Fest?
Certo, mi piacerebbe molto e faccio un invito a tutti i Festival della Sicilia. Vivendo da tanto tempo a Milano, la Sicilia sembra non conoscermi affatto, quindi non vedo l’ora accada.
Oltre alla pubblicazione dell’EP, quali sono i tuoi progetti per l’imminente futuro?
Preparare il nuovo live, prima di ogni cosa. L’estate scorsa abbiamo girato tutta l’Italia con furgone e strumenti in spalla. Voglio tornare nei locali, tra la gente, ma stavolta vedendovi ballare e cantare.
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