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Mr. Gordon | Intervista Indie Italia Mag

I Mr. Gordon sono un quartetto romano nato alla fine del 2018. Le influenze BritPop di Carlo Moscatelli ( batteria ), Davide Parisi ( chitarra ) e Simone Fedi ( chitarra ) si fondono con i gusti e l’esperienza di Lorenzo Fraioli ( voce, basso, synth ) formando una rock band, col fine ultimo di comporre e produrre canzoni originali in inglese.

La musica “anglofona” è stata sempre il riferimento principale dei Mr. Gordon, con un orecchio ai grandi classici ( Beatles, Oasis, Arctic Monkeys, Ramones ) e l’altro ai nuovi ( Miles Kane, Vaccines etc. ) che stanno portando alta la bandiera del rock d’oltre manica.

Con un’intensa collaborazione, in pochi mesi i Mr. Gordon compongono diverse canzoni, registrandone sette con Marco De Tommasi e con Kate Accademy. Il loro primo singolo “ The Harder You Fall” è stato presentato il 4 Maggio 2019 ed è in programma per il 21 Giugno l’uscita della loro prima fatica discografica “Really?”.

Intervistando i Mr. Gordon

Ciao ragazzi, parliamo subito di voi e delle vostre canzoni. Come definireste la musica dei Mr.Gordon ?

La definiremmo Ossigeno Rock per la nostra anima. Suonare, sublimare, condividere una idea comune è la cosa di cui ognuno di noi aveva bisogno quando deciso di fondare la band. Venivamo da tante esperienze diverse e di lunga data e avevamo bisogno di “ossigenare il cuore”.

Abbiamo deciso di partire dalla cosa che ci accomunava di più oltre l’amicizia, ossia la passione per i Beatles e per la musica inglese e americana e l’abbiamo messa a fattor comune, volendo però restare legati a ciò che il mercato più attuale offriva. Abbiamo notato un allontanamento dal Rock nei gusti delle nuove generazioni e questo ci ha fatto male, ma guardandoci dentro non noi non abbiamo che voluto essere semplicemente Rock.

Nel vostro primo singolo “The Harder You Fall” ho riconosciuto sonorità molto Libertines – specie i riff di chitarra martellanti – ma anche Neil Young. E’ difficile trovare un compromesso tra il rock tipicamente UK e quello made in USA?

Sono entrambe dei generi di rock meravigliosi e ne siamo affezionati allo stesso modo, ma dobbiamo ammettere che questa è anche una piacevole diatriba che vive dentro il gruppo settimanalmente e che ci fa da “bussola” quando scriviamo i pezzi. Un po’ come la bussola di Jack Sparrow, chissà dove lo porta…. Forse dove lo porta il cuore.

Simone nell’ultima canzone che abbiamo composto ci ha fatto notare “Ragazzi che ficata, ma questa linea vocale però è troppo Pearl Jam!”.

Carlo, Davide e Simone vengono da una lunghissima esperienza di Tribute band degli Oasis (anche se singolarmente hanno maturato altre importanti esperienze come il rockabilly o l’indie italiano), e comunque sono molto legati all’ambiente Brit romano; Lorenzo il nostro cantante, ha iniziato come fortemente legato al mondo e stile Libertiniano,di Barat/Doherty tanto che ha suonato molto con un gruppo Italo-Spagnolo indie (cui nome era preso da una canzone di Doherty) con cui ha girato parecchio in Spagna e UK tra il 2006 e il 2012, pubblicando nel 2010 un disco molto british presso le Fnac spagnole, per poi passare a una maggiore affinità con sonorità d’oltreoceano data la sua frequentazione constante con il Messico.

The Harder you fall comunque è una canzone che è nata per caso, dopo qualche prova come risultato di una scelta di stile che avevamo fatto, puntando inizialmente a studiarci delle cover dei White Lies, Vaccines, Circa Waves e Kings Of Leon per creare una linea estetica comune, ma poi sulle cover ha prevalso la nostra voglia di comporre, e di lì sono venute fuori diverse canzoni in pochi  mesi: non ce lo saremmo mai aspettati. Il Riff di Simone comunque ammettiamo che è molto Libs anche se nel disco ce n’è un altro che fa molto più onore a Carl Barat.

Mr Gordon

Il vostro album “Really?” uscirà ufficialmente il 21 Giugno. Potete darci qualche anticipazione?

“Really?” Si chiama così perché effettivamente ci siamo detti “ma che davvero? abbiamo fatto un disco in così poco tempo!”. Il nome lo ha scelto Carlo, il nostro batterista.

E’ un EP di 7 canzoni; noi però intanto ne stiamo scrivendo altre e non lo vogliamo considerare come un disco, ma come uno “start”, proprio come la pistola del giudice che lancia la staffetta, la corsa: un inizio. Presto ne registreremo altre.

“Really?” è una piccola sintesi di noi stessi in quanto amanti della musica rock.

Ci sono canzoni molto vicine allo stile dei Foo Fighters, ma dell’era di “There is nothing left to lose”, una canzone molto affine allo stile di Noel Gallagher che canta infatti Davide, una canzone che cita una frase famosissima del cinema italiano, rendendola compatibile all’inglese (ma si capisce subito, è la vera sorpresa dell’EP) e che poi si sviluppa in un punk rock molto Libertines.

Infine anche una cover, completamente riarrangiata dei Beatles. Non potevano mancare. Ed infatti, questo lo possiamo anticipare, l’ultima canzone porta il nome del fiume di Liverpool, il Mersey, proprio quello di cui parlavano Gerry and the peacemakers quando cantavano So ferry ‘cross the Mersey and always take me there. The place I love”.

Ci sarà un tema ricorrente nelle canzoni o saranno tutte ritratti di storie diverse?

Le nostre canzoni non sono connotate da temi politici, o mode o tendenze sociali. Noi parliamo di sentimenti e di esperienze vissute. Ogni canzone è una storia a sé, e quello che le lega è la voglia che chi le ascolti (noi per primi) possa trovare quelle risposte intangibili fatte di note ed immagini aleatorie che solo la musica sa dare quando tocca l’anima e noi vogliamo arrivare li, all’anima.

Dave Grohl dice “Tu puoi cantare una canzone davanti a migliaia di persone, e loro, te la canteranno indietro ognuno con e per un motivo diverso”. Ecco le nostre canzoni non vogliamo che siano didascaliche, ma interpretabili a seconda del proprio stato d’animo.

“The taller you stand, the harder you fall” è una gran bella frase. Quante volte sono caduti i Mr. Gordon per cercare di andare sempre più in alto?

Tante volte e tocca a tutti. Ecco perché nel Lyrics video che abbiamo pubblicato su youtube, come sfondo abbiamo deciso di usare immagini di surfisti, perché il surfer cade e si rialza, cade e si rialza. Non c’è un’onda che possa durare per sempre. Si aspetta sempre con passione la prossima, che come ogni altra ci farà cadere.

Inoltre nell’uso comune dell’inglese “stand taller” è un modo anche per dire “essere coraggioso”, e quindi il messaggio completo è “quanto più sei coraggioso, più cadrai, ma sempre ti rialzerai”.

Cantare in inglese è una scelta “coraggiosa” nel mercato musicale odierno in Italia; che reazioni vi aspettate all’uscita del vostro disco?

Per ora cantiamo in inglese, anche gli Zen Circus hanno iniziato così, la musica oggi comunque è globale e fortunatamente l’inglese è molto più diffuso di qualche anno fa.

Poi i social networks e i digital stores ti consentono di distribuirti in modo globale. Ad esempio dal 20 maggio 2019 Il Singolo The Harder you Fall viene inserito in rotazione su Disney Village Radio, la radio ufficiale di Disneyland Europe, con circa 3 passaggi giornalieri, radio che conta oltre 40.000 ascoltatori mensili. Il primo giorno hanno passato i Mr. Gordon dopo Katy Perry, poi dopo Paul McCartney e infine dopo gli Who, e ci siamo troppo emozionati, ci siamo sentiti come dei bambini alla loro festa.

In Italia le nuove generazioni lo parlano sempre di più e più correttamente, è una cultura che si sta sdoganando giorno dopo giorno rispetto alla nostra barriera fonetica e linguistica. L’italiano è una lingua che si parla solo in Italia, non sarebbe mai del tutto compatibile e sufficiente ad essere il rock stile Usa e Brit che noi vogliamo essere.

I Mr. Gordon sono cresciuti a pane-marmellata e Smells like teen spirit, scegliendo l’italiano limiteremmo quello che istintivamente ci viene spontaneo essere, anche se non siamo “nativi” anglosassoni. Siamo un po’ dei Santi Bailors, il Gene Kelly italiano di Alberto Sordi in “Un americano a Roma”, in fondo quello che vogliamo è divertirci e far divertire e se noi siamo convinti di quello che siamo e di quello che facciamo, di conseguenza possiamo divertirci in primis noi e poi far divertire chi ci segue.

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