Leite Moca

Ethan: un meltin’pot di influenze per la sua “Leite moça”

Dopo alcune esperienze di scrittura in italiano, Ethan si mette in gioco con il suo primo progetto solista, in cui si destreggia tra neo soul, melodie degne della nuova scuola pop internazionale, creando parti strumentali ispirate dal Lo-Fi di stampo britannico. Un colorato mix di stili che caratterizza non solo la musica di Ethan, ma anche il suo vissuto.

In autunno uscirà il suo primo EP “Flawed Guy” per Supernova Dischi, nel quale Ethan ci racconta un’introspettiva realtà auto-biografica ricca di influenze emotive e spirituali accumulate nel corso della sua vita.

Ethan

INTERVISTANDO ETHAN

“Leite moça”, un titolo portoghese, una canzone in inglese per un artista italiano: cosa ha ispirato questa scelta?

Sono per metà di origine Brasiliana, prediligo il sound britannico ma nonostante questo mi piacerebbe decollare nel panorama della discografia italiana. Ho intenzione di sperimentare e contaminare il più possibile la mia musica. Sono quasi convinto che la copertina dell’EP avrà dei riferimenti Japan.

Il video, il sound del brano ed il tuo timbro mi ricordano molto il neo-soul/lo fi britannico, James Blake su tutti: quali sono i tuoi riferimenti quando componi?

James blake è uno di loro. Penso che il sound ricopra un ruolo importante in qualsiasi canzone, per questo motivo sono sempre stato molto attratto da ciò che accadeva oltreoceano o comunque in Inghilterra. Tra gli artisti che più mi hanno plasmato negli anni: Antony and the Johnsons, Charlotte Day Wilson, Alice Phoebe Lou, Sampha, Joji, Men I Trust, Nick Hakim, Puma Blue, Rhye e molti altri..

Ci sono artisti italiani che ti hanno colpito negli ultimi anni, per sonorità e ricerca musicale, simili alla tua?

Il panorama indipendente italiano è ricco di artisti incredibili. In particolare per un insieme di caratteristiche mi piacciono moltissimo: Joan Thiele, Yombe, Venerus, Ainé, Giorgio Poi, Ghemon..

“Leite moça” sembra un’esortazione a rialzarsi, a fare qualcosa, anche se il messaggio “Game Over” continua ad apparire sullo schermo: è un testo auto-biografico?

Ho scritto questo pezzo in un momento molto particolare della mia vita, sentivo il bisogno di aiutare una persona a me molto vicina che stava attraversando un periodo grigio. In realtà non è nato come testo autobiografico, anche se successivamente ho capito che probabilmente l’ho scritto un po’ anche per me.

Quanto ha influito la tua esperienza cantando in italiano nella scelta di virare sull’inglese?

Abbastanza. Non è stato voluto in realtà, è venuto piuttosto naturalmente; ho iniziato a cantare in inglese e in portoghese fin da piccolo e man mano crescendo la scrittura ha assecondato questa inclinazione, almeno per il momento. L’italiano mi piace molto in realtà, stimo chi lo fa ma non sono ancora capace di scrivere come vorrei. Inoltre l’approccio canoro è molto lontano da cioè che mi piacerebbe rappresentare.

Parlaci un po’ di “Flawed Guy”, il tuo EP d’esordio, che uscirà in autunno. 

Flawed guy è una raccolta di pezzi diversi tra loro, penso che ogni canzone abbia un colore diverso. Ho cercato di essere più eterogeneo possibile cercando di unire sonorità ambient, pop, neo soul/lo-fi. Ho scritto e cancellato molto, non mi sentivo mai abbastanza sicuro di pubblicare, non è sempre facile esporsi sopratutto oggi, poi ho capito che c’è un tempo giusto per tutto e che se dovessimo assecondare ogni nostro paura non faremmo mai niente. Probabilmente questo era il progetto più coerente per rappresentare quello che sono diventato negli anni.

Hai in programma di suonarlo dal vivo? Se lo porterai sul palco, immagini i tuoi brani suonati da una band o possiamo aspettarci un “One Man Show” elettronico, visto che produci, suoni ed arrangi i tuoi brani?

Certo, il tour partirà in autunno contemporaneamente all’uscita dell’EP. Per il momento suonerò dal vivo insieme alla mia band.  Con me ci saranno Cosimo Bitossi al basso e synth, Federica Zocchi alla chitarra, Emanuele Filippi alla batteria/elettronica ed io Voce e Synth.

Ascolta Ethan nella playlist ufficiale di Indie Italia Mag su Spotify