Il tempo che abbiamo a disposizione su questa terra si sa, non è di certo infinito. Ed è come scegliamo di spendere questo tempo definisce le nostre vite.
Ed è proprio di questo tema che Michele Terralavoro affronta nel suo ultimo singolo “Altrove qui”.
“E poi sono tornato a giocare con il cibo, nel mio piatto vuoto, con il cuore pieno”.
Queste parole bastano per capire che “Altrove qui”, non è una canzone pop. Michele Terralavoro ha dato vita ad un brano vestito da sonorità elettroniche che racconta un aspetto che ci accomuna tutti in quanto giovani in cerca di un posto, di un contesto che ci faccia stare bene.
Senza dubbio ci vuole del tempo ed è proprio il tempo stesso la cosa più preziosa che abbiamo e scegliere attentamente il modo in cui spenderlo determinerà chi saremo, che posizione prenderemo in questa vita. Struggersi per poi rinascere, ballare e cantare sempre la nostra storia al mondo.
Il singolo anticipa l’uscita del disco “Lontano dalle città”. Il disco vede la luce grazie ad un crowfounding lanciato dallo stesso Michele Terralavoro e grazie alla produzione della Revubs Dischi in collaborazione con La Clinica Dischi.
Il cantautore definisce questo suo lavoro come “indipendente, leggero, pop e narrativo, reale”, come “un piccolo manifesto per chi si allontana, per uscire e ritrovarsi, fuori dalle mura ad aspettarsdi e chiedersi: Perchè ci hai messo tanto”?
Dopo aver ascoltato il primo singolo estratto, la curiosità per l’intero disco si è fatta sicuramente più forte e viste queste premesse siamo sicuri che sarà un lavoro da tenere sott’occhio con molta attenzione.
In attesa anche del video di “Altrove qui” abbiamo fatto quattro chiacchiere con Michele Terralavoro per conoscerlo meglio.
Ho iniziato con il musical al fianco di Loretta Goggi. Da lì ho capito, replica dopo replica, che volevo scrivere e cantare qualcosa di mio. Così ho iniziato a studiare pianoforte e a comporre le mie prime bozze di canzoni.
Moltissimo. Sopratutto quando si tratta di fare un live, si nota l’influenza di tutte le forme d’arte.
Inoltre quando scrivo, mi figuro la storia, come film, e i dettagli della stessa.
Si vivo a Sevilla da qualche mese.
Avevo bisogno di una nuova tappa di vita, siamo nati nomadi e questo mi ha dato nuova linfa. Anche per comporre.
Si crede di avere poco tempo a disposizione. Io invece credo nel tempo che abbiamo.
Bisogna approfittare del tempo, in ogni minuto non come se fosse l’ultimo, ma come se fosse oro, perché lo è. Perdiamo tempo dietro persone che non meritano, dietro obiettivi imposti da altri.
“Tempo ce n’è, ne abbiamo abbastanza ma mi sono rotto il cazzo di sprecarlo dietro a te”.
Il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo.
Assolutamente si, è stato già registrato in una location fantastica, al faro di Trafalgar a Conil De La Frontera (Cadìz), insieme al video-maker Adrian Gonzalez Serrano e il supporto dell’etichetta che mi segue, la Revubs Dischi.
Mi sono allontanato molto da me stesso e quando me ne sono accorto, sono corso a me per ritrovarmi. Ed è stato bello.
Per questo futuro album, che uscirà nel 2020, anticipato appunto dal singolo “Altrove qui”, ho avuto la fortuna di lavorare con la Revubs Dischi, sopratutto con Marco Barbieri (in arte Altrove) presso gli studi de La Clinica Dischi. Il tutto grazie ai miei sostenitori crowfounders.
Il 21 Dicembre farò un live a Roma di ringraziamento per i miei crowfounders. Poi a Gennaio inizierò un gira-tour in Italia e Spagna.
Le date prossimamente nella mia pagina Instagram e Youtube.
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