Dalia Buccianti: “Scrivo canzoni per dare un senso alle mie battaglie personali” | Intervista
Chitarra, canto ed emozione. Questo è il mondo di Dalia Buccianti, classe 1996. Tre singoli di successo e un EP in uscita in primavera-estate 2020.
Nonostante la giovane età, Dalia ha tanto da raccontare. Il suo ultimo singolo “Tu”, uscito a Dicembre 2019, è una dichiarazione di consapevolezza, un brano scritto a cuor leggero da un’artista che lavora continuamente su se stessa. Attraverso la voce, delicata e leggermente “sporca”, esprime in modo semplice e diretto il suo percorso di crescita, le sue esperienze e le sue battaglie. Romantica, grintosa ed emotiva al punto giusto, Dalia è cresciuta a suon di Tiziano Ferro ed Ivan Fossati ed è in costante ricerca di spunti e idee per la sua musica. Vera come una lama, dolce come nettare. Questo è solo l’inizio di un percorso lucente nel panorama Indie italiano.
Intervistando Dalia Buccianti
Sei davvero giovanissima, ma sembra che tu abbia vissuto più di qualche vita. Come descriveresti Dalia in poche righe?
Questa domanda mi fa sorridere, perché è vero che ho vissuto tanto nonostante la mia giovane età. Le esperienze che ho avuto mi hanno resa più forte e consapevole di quello che sono. Mi definisco un’inguaribile romantica, molto sensibile all’aspetto umano delle persone. Ogni parola per me ha un peso specifico e forse è per questo che scrivo canzoni, per dare un senso alle mie battaglie personali. Credo di essere una persona molto egocentrica ma leale e coraggiosa, mi piace stupire le persone che mi definiscono “improbabile” tirando fuori grinta e determinazione.
Il tuo mondo interiore non necessita di altro che chitarra e voce per essere raccontato. Un’atmosfera intima in cui l’emozione è protagonista. Si vede però che dietro c’è un grande lavoro. Ce ne illustri brevemente i passaggi?
Il più grande lavoro che ho fatto è su me stessa, mi sono sempre esibita dal vivo con la mia chitarra acustica e togliendo ogni cosa, ogni sovrastruttura e sono tornata alla mia vera essenza: il mondo acustico. Credo sia importante capire chi siamo perché solo con grande onestà, passione e studio si può trasmettere qualcosa.
In “Questa primavera” (2016) ti chiedevi cosa ti facesse star male; in “Mille parole” (2019) speravi invece di togliere le spine dal tuo cuore. In “Tu”, tuo ultimo singolo, sembra tu abbia raggiunto una nuova consapevolezza. Quanto pensi di conoscerti oggi, a livello musicale e non?
Oggi scrivo a cuor leggero, senza star troppo a pensare al parere degli altri, che è stato un po’ il mio punto fermo per anni, non solo in ambito musicale ma anche in quello personale. Credo di aver capito che la scrittura di canzoni rappresenta e rappresenterà sempre il mio percorso. Vorrei imparare tante cose della musica, senza mai fermarmi, anche cose che non sono affini ai miei gusti, però fondamentali per capire come migliorarmi e trovare nuovi spunti e idee.
Dal 2017 collabori con Luca Pierpaoli, chitarrista del gruppo folk “Lingalad”. In che modo questo ha influenzato il tuo modo di fare musica?
Luca è come un fratello per me, le nostre vite si sono incrociate per caso su un blog per musicisti, e da quel momento non ha fatto altro che spronarmi a tirare fuori quello che avevo di vero da dire. Quando proviamo le canzoni di nostra produzione si crea sempre una sorta di magia e di empatia, nonostante siamo due caratteri diversi. Lui è tranquillo, ha più esperienza di me (essendo più grande) e molto concreto, io intraprendente ed emotiva, ma insieme ci completiamo. Mi riporta sempre con i piedi per terra, ed è un ottimo musicista.
Quali voci e quali penne ti hanno fatto capire che la musica sarebbe stata il tuo futuro? Che musica ascoltavi da bambina-adolescente?
Avrò avuto circa 3 anni quando mi regalarono un walkman. Da quel momento la musica mi è entrata dentro l’anima. I miei genitori mi facevano ascoltare tantissimi dischi di cantautori Italiani. Ho sempre avuto un debole per Tiziano Ferro! Durante l’adolescenza ho scoperto Ivano Fossati ed è stato amore a prima penna: le sue parole mi sono rimbalzate addosso, tanto che per me tutt’oggi è fonte inesauribile di idee e quando ho un problema cerco spesso la soluzione nei suoi testi.
Quest’anno uscirà un EP e collaborerai con alcuni nomi della scena Indie italiana. Ci anticipi qualcosa?
Quest’anno mi auguro che sia speciale, e di fare tante esperienze nuove. Non posso dire molto sulle collaborazioni perché c’è ancora un velo di mistero, ma per quanto riguarda l’EP, le canzoni ci sono già, aspettano solo di essere prodotte, e tutto ciò uscirà in primavera-estate. Non ci saranno trucchi o effetti speciali, solo musica suonata con strumenti veri e tanto sentimento. Un saluto agli amici lettori di Indie Italia Magazine!
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