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Giulia Penna: “L’amore ha lo stesso linguaggio per tutti” | Intervista

La penna di Giulia Penna ha un inchiostro rosa shocking, glitterato. Ma ciò che scrive è esperienza di vita, storie finite male e scava nel cuore.

In Caramelle Mou, singolo uscito il 10 Gennaio, Giulia annota sul diario frasi come “A stare da sola non ce la puoi fare” e “Sembro forte ma non ci riesco” nella cornice della sua cameretta, mentre mangia caramelle.

Una ragazza alle prese con i pensieri tipici della sua età, raccontati in chiave quasi ironica, anche grazie al simpaticissimo dialetto romano.

Un immaginario pop e divertente, un’ottima esca per condurre gli ascoltatori nel mondo di Giulia, in cui si balla e ci si diverte, ma in cui vengono raccontati stati d’animo in cui potersi rivedere. Un linguaggio contemporaneo, a tratti “social” e che aiuta a non prendersi troppo sul serio.

Intervistando Giulia Penna

È evidente la tua provenienza capitolina. Che rapporto hai con la tua città?

Roma è casa, la porto sempre con me nelle mie canzoni e nella mia vita. Il mio dialetto mi contraddistingue e questo mi rende anche buffa in alcune situazioni. Quando torno a Roma stacco la spina, prendo ispirazione e mi godo il suo spettacolo meraviglioso.

Una voce “indie” romana che ti piace.

“Te dimmi dove sei mi faccio tutta Roma a piedi”. Adoro Franco126.

Il tuo è un immaginario senza dubbio pop, colorato, fatto di favole e caramelle. Ascoltando i testi, però, si capisce che è solo la custodia di un animo sensibile e profondo. Confermi?

Sono contenta che si percepisca questo dai miei testi. La mia musica mi rappresenta anche nella vita di tutti i giorni. Sono sempre solare colorata ma ovviamente anche io ho i miei vuoti. Magari tra qualche singolo toglierò definitivamente la custodia e farò esibire solo il mio animo.

Shake fa ballare. In Zero Favole ti metti a nudo. Caramelle Mou è un vero e proprio diario personale reso pubblico. Per te la musica è questo, un modo di far uscire la vera Giulia?

La mia musica parla di me e mi piace scoprirmi man mano, raccontando pezzo per pezzo una parte di me. Con Caramelle Mou si è aperto un capitolo speciale. In linea generale nella mia musica c’è sempre stata Giulia, ma oggi ancora di più.

Su Instagram sei molto attiva e hai più di un milione di followers. Che rapporto hai con i social? Pensi esistano dei limiti da non superare?

Mi diverto molto su Instagram, mi piace interagire con i miei followers che ormai sono diventati miei amici. Assolutamente sì, non bisogna superare i limiti. Io su Instagram racconto la mia giornata e la mia musica, condivido ciò che è giusto far sapere. Poi c’è la vita offline ed è importante che ci sia.

giulia penna

Il tuo è un linguaggio contemporaneo. Attraverso likes, stories e spunte blu racconti dolori e momenti bui che tutti, prima o poi, viviamo. Quanto c’è di autobiografico in ciò che scrivi? 

Racconto ciò che sento. Sì, molto spesso Giulia canta a Giulia. Alla fine, per quanto ognuno di noi ha la sua vita, l’amore ha lo stesso linguaggio per tutti. Non è vero?

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