Misga

Misga: Tirare le somme del presente per capire il futuro | Intervista

Ci sono dei momenti nella vita di una persona che sono caratterizzati da una grande incertezza verso il futuro. Momenti in cui non si sa bene in che direzione andare e quale senso concreto dare ai propri progetti di vita.

Secondo Misga, cantautore pugliese in attività da circa dieci anni, la strategia migliore per superare queste insicurezze e queste paure che bloccano la nostra strada verso il futuro è quella di “tirare le somme” di quanto successo fino a quel momento. Così da per poter trovare un nuovo slancio.

Misga

Misga, pseudonimo di Michele Sgaramella, ha da poco pubblicato il suo secondo album in studio “Sos try till satisfaction”. Un disco dalla spiccata vena cantautoriale. Un “concept album” in cui emerge prepotentemente il bisogno di coltivare speranza nel futuro.  In tutte le canzoni del disco ritroviamo la necessità di Misga di lavorare su sé stesso quotidianamente, così da poter intervenire sul mondo che lo circonda in maniera tangibile e concreta. Cercando di “aprire gli occhi abbandonando la mera cecità di questo millennio”.

Nel disco troviamo moltissime sonorità che fanno intuire le influenze di Misga. Si passa infatti da un sound prettamente indie-pop a contaminazioni che variano dal folk all’elettronica. Il tutto abbinato ad una capacità di scrittura accattivante e profonda ma allo stesso tempo semplice ed accessibile.

Misga ha da poco anche pubblicato il video-clip del brano “Tira le somme”. Come ha dichiarato lo stesso cantautore pugliese il video nasce dall’idea di “trovarsi da soli in mezzo ad una città dopo aver vissuto intensamente un momento”. Questa immagine sta a rappresentare la fine di un percorso. In cui il protagonista della storia appunto “Tira le somme” con la consapevolezza che il passato può ritornare ma in forma diversa. Da qui la forza di ritrovare un nuovo slancio ed iniziare una nuova fase di vita.

In attesa di poter ascoltare dal vivo il nuovo disco di Misga, abbiamo contattato il cantautore pugliese per conoscerlo meglio e fargli qualche domanda sul suo ultimo lavoro in studio.

INTERVISTANDO MISGA

Ciao Michele. Da poco è uscito il tuo secondo lavoro in studio. In cosa e quanto ti senti cambiato rispetto al primo disco?

Ciao. Rispetto al primo disco sono cresciuto e ho fatto tante esperienze che mi hanno cambiato, anche nel modo di concepire una canzone.

E’ cambiato il team di lavoro. Tutto sommato sento che il progetto sia maturato come sound e come mentalità.

Misga

“Sos try till satisfaction” è appunto il tuo secondo disco pubblicato qualche mese fa. Che riscontro hai avuto in questo primo periodo?

Il riscontro iniziale è stato super positivo.

Continuo a ricevere molti elogi e questo oltre a farmi piacere mi da la spinta a fare sempre meglio. Sento che questo secondo disco mi riserverà ancora tante soddisfazioni.

Che lavoro di ricerca sonora c’è stato per raggiungere la varietà di suoni che ritroviamo in “Sos try till satisfaction”?

Ho sempre avuto un debole per i grandi cantautori che la nostra Italia vanta e per il pop in generale. Credo che questi ascolti abbiano influito molto.

La ricerca sonora è stata dettata in ogni singolo brano da quello che volevo comunicare con il testo e con la melodia iniziale per questo credo che il lavoro fatto dagli arrangiatori sia stato fondamentale per raggiungere questo sound.

Misga

Hai collaborato con qualcuno in particolare nelle fasi di composizione o registrazione del disco?

Assolutamente si.

Enrico Elia (tastierista e arrangiatore) ha vestito le mie idee mettendo a disposizione le sue conoscenze armoniche e melodiche.

Francesco “Frums” Dettole ha curato minuziosamente i mix e i mastering, oltre a suonare le batterie e a ideare i beat.

Francesco Adessi ha curato le voci e i cori dando il suo supporto anche negli arrangiamenti.

Inoltre hanno suonato diversi musicisti come Nicolariccardo Liso (basso), Giacomo D’avanzo e Marco Sgaramella (chitarre).

Non posso non menzionare mio fratello Nicola Sgaramella che mi ha dato una grande mano, soprattutto nel lavoro iniziale di concepimento di alcune canzoni in particolare.

Un lavoro durato più di due anni che tutto sommato ci rende soddisfatti.

Chi si è occupato del video-clip di “Tira le somme”? E da dove nasce proprio l’idea del video in sé?

Il videoclip di “Tira le somme” è stato girato da Marco Porcelli con la collaborazione di Ninni Sansonne.
L’idea nasce da una metafora: “trovarsi da soli in mezzo ad una città dopo aver vissuto intensamente un momento”.

Simboleggia la fine di un periodo, di una storia dove il protagonista rinviene e ritrova forze per un nuovo slancio. Nel finale si ha la consapevolezza che il passato ci può ripassare ma avrà una forma diversa.

Il mercato musicale italiano in questo momento sembra saturo di proposte. Quale pensi possa essere l’elemento di originalità nella tua musica?

Nelle mie canzoni cerco di essere più sincero e diretto possibile. Credo sia l’elemento più originale perché nessuno può vedere e vivere quello che vedo e racconto.

Misga

Tu (come me) sei originario del sud Italia. Quanto è difficile cercare di portare avanti un progetto musicale e culturale in un territorio dove, a volte, le occasioni latitano un po’?

Il concept del disco a tratti racconta un po’ questo.

Sono nato e vivo al Sud e cerco di farne una virtù. Spesso trovo ispirazione proprio vivendo qui. Quando è necessario spostarsi c’è sempre Ryanair o Flixbus o Trenitalia a soccorrermi.

Lo so, è difficile, lo dico nella prefazione del disco “E’ difficile, quasi impossibile, ma se ci riesci sarai invincibile”.
Per ora va cosi.

Quando avremo modo di vedervi suonare dal vivo?

Quando troveremo qualcuno disposto a scommettere sulla nostra musica e a porre attenzione al progetto.
SOS BOOKING!

Nel frattempo seguite i nostri canali social perché capita che siamo in giro a suonare e lo comunichiamo lì.

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