SANTO BLUE

SANTO BLUE pubblica BELVEDERE, tra hip-hop e tradizione | Intervista

SANTO BLUE è l’alterego del cantautore e produttore romano Alessandro Mancini.  Dopo diversi anni di sperimentazione e release di brani inediti sotto altri pseudonomi, SANTO viran verso sonorità più melodiche e pop con influenze R&B e Folk, pubblicando il suo primo singolo, sotto questo nome, BELVEDERE.

 

Un mix di jazz, hip-hop, R’n’B e musica “retrò” italiana in cui si notano subito le differenze estetiche e musicali rispetto gli artisti contemporanei del panorama n0strano. Abbiamo intervistato SANTO BLUE per scoprire di più su questo nuovo interessante progetto e conoscere il suo futuro.

Belvedere Santo Blue

Intervistando SANTO BLUE

BELVEDERE sembra una perfetta colonna sonora per una serie TV o un film. A quale serie lo assoceresti? E, rimanendo in tema, quale consiglieresti ai nostri lettori?

Oltre la musica, il cinema è una delle mie più grandi passioni. Mi faccio ispirare moltissimo dai grandi classici italiani e hollywoodiani nello scrivere i miei brani. Immagino sempre un’intera sceneggiatura sulle note di ogni mio pezzo. Nel caso di BELVEDERE mi sono ispirato alle atmosfere dei film di Luca Guadagnino, come “Call Me By Your Name” e “A Bigger Splash”, e di Ferzan Özpetek, “Le Fate Ignoranti” e “Saturno Contro”. In questo sfortunato periodo di quarantena consiglio ai lettori di godersi i film di Özpetek e di attendere l’imminente uscita del primo film di Francesco Lettieri, “Ultras”, su Netflix.

Cosa ti ha ispirato per BELVEDERE? È un mix così ben articolato che sicuramente le influenze sono tante e diverse.

L’ispirazione per BELVEDERE mi è venuta riascoltando l’album “Sotto ‘o Sole” di Pino Daniele. Un classico che mio padre mi faceva ascoltare da bambino. Da lì l’idea di fare un pezzo dove l’elemento principale fosse la chitarra acustica. Per quanto riguarda il beat mi sono rifatto ai grandi del Hip-Hop e dell R&B come Pharrell Williams e Kanye West, usando i samples della drum machine TR-808 tipica anche delle produzioni Trap odierne.

Dopo gli ottimi risultati ottenuti con il remix di Bitch per Allie X, cosa ti ha spinto a pubblicare il tuo primo brano inedito?

Ho sempre fatto musica fin da quando avevo tredici anni. Nel corso dell’adolescenza ho sperimentato come produttore con svariati generi, dalla dubstep alla drum’n’bass alla techno. Nel frattempo scrivevo e registravo pezzi originali rilasciandoli su SoundCloud sotto diversi pseudonimi. La consapevolezza artistica è arrivata dopo tali esperimenti. Da quel momento tutto è diventato più chiaro su ciò che volessi fare come artista. Ho condensato tutte le ispirazioni accumulate nel corso degli anni e le ho racchiuse nel nuovo progetto dal nome SANTO BLUE.

Raccontaci di più sul processo creativo dietro un brano del genere: hai curato tu la scrittura e l’arrangiamento in ogni sua forma oppure hanno collaborato con te anche altri musicisti?

Ho scritto BELVEDERE alle 3 di notte in 20 minuti, ripensando ad una telefonata di qualche mese prima nella quale sono stato brutalmente lasciato dopo una lunga relazione. Ripensai a come mi crollò il mondo addosso e a come mi sentivo annullato. Ho preso subito il telefono ed ho registrato la melodia nelle note vocali, finché le prime parole sono uscite fuori e tutto il resto a seguire in 15 minuti. È stato un atto di liberazione. Il giorno seguente ho contattato il mio collega chitarrista Dario “Dax” Biagiotti ed abbiamo registrato le parti di chitarra in un pomeriggio. È stato molto speciale.

Dopo BELVEDERE cosa possiamo aspettarci? È la strada musicale che vuoi battere o sei alla ricerca di ispirazioni diverse per la creazione di brani slegati tra loro?

Sicuramente seguiranno altri singoli nei prossimi mesi, i quali saranno poi inseriti in un concept album.

Hai in programma di suonare dal vivo, quando torneremo ad affollare festival e club?

Mi piacerebbe moltissimo portare la mia musica sui palchi. In questo momento storico delicato è un po’ difficile fare programmi sotto quel punto di vista, ma appena le cose si stabilizzeranno non mancheranno le occasioni di vedermi dal vivo.

 

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