Yuri Leone

Yuri Leone: Le canzoni d’amore non sono tutte uguali | Intervista

Yuri Leone, ha 19 anni e sta vivendo una relazione sentimentale, particolare che ha influenzato anche la sua musica.
Circa 3 anni fa, dopo una breve storia estiva, ha iniziato a suonare la chitarra e scrivere alcune canzoni.

In questo modo è nato il suo primo disco Più vicino, situazione nella quale è riuscito con tranquillità a dar forma a emozioni e sentimenti.

Le sue canzoni indie pop trasmettono la tenerezza e l’ingenuità tipica dei primi amori adolescenziali, evitando allo stesso tempo il rischio di annoiare o di affrontare un tema classico con banalità.

Nel ritornello del brano Hai ragione tu, (qui sotto il video ufficiale), c’è una frase che in  maniera sfacciata e coraggiosa mette un po’ in dubbio le certezze che ognuno di noi ha sull’amore.

E poi che senso a dirsi ti amo, se tanto poi dopo ne riparliamo e siamo sempre qua, punto e a capo.

INTERVISTANDO YURI LEONE

Hai preso la chitarra dopo una breve storia estiva. Ora hai ottenuto maggior consapevolezza riguardo le tue potenzialità artistiche?

Esattamente, dopo una breve relazione estiva ho iniziato a suonare e ad oggi sono consapevole di aver fatto passi da gigante sia nella composizione che nella scrittura dei miei testi sia come musicalità.

Che emozioni hai provato il 25 Marzo, giorno in cui è uscito il tuo Ep?

Il 25 marzo ho provato un insieme di emozioni. Un misto tra gioia, paura e tanta tanta soddisfazione allo stesso tempo, per essere riuscito a realizzare questo primo ep a cui tengo tantissimo e che adesso posso condividere con chi lo ascolta.

La tua musica è per giovani romantici o innamorati?

Penso sia per entrambi, perché comunque nei miei pezzi oltre a cercare di raccontare storie d’amore che ho provato, cerco di raccontare anche storie di amici, di amori finiti e di amori che uno vorrebbe vivere.
Quindi credo sia per entrambe le parti.

Dedicare una canzone può essere un modo per farsi perdonare?

Diciamo che può servire a molto, anche se per la mia fidanzata non funzionerebbe poi così tanto. Certo le fa piacere, ma per farmi perdonare sono sicuro che dovrei fare ben altro.
Però può sempre essere una buona idea e provarci non costa nulla.

Come si fa a stare Più vicino in questo periodo difficile?

Visto questo periodo è molto difficile stare Più vicino, ma credo che al giorno d’oggi con tutte queste tecnologie uno possa stare virtualmente vicino alla persona che ama, ai propri cari o con amici.
Soprattutto penso che nonostante il difficile periodo che stiamo vivendo anche ascoltare musica può essere di conforto e allo stesso tempo può unire più persone contemporaneamente in tanti modi diversi.

Sei cresciuto con i videogiochi o preferivi Quella casa sull’albero?

Sono nato e cresciuto con i videogiochi e tutt’ora gioco ancora alla Playstation ad esempio. Ho sempre guardato i film in cui i bambini avevano una casetta sull’albero e anche io avrei voluto averne una, anche se non è mai stato possibile.
Ho sempre pensato che avere la mia “casa sull’albero” sarebbe stato un buon modo per evadere dalla vita di tutti i giorni. Un buon modo per giocare con amici o per portarci le fidanzate come fanno nei film.

Vista la tua età hai mai pensato di seguire la moda della trap?

Sinceramente non sono per niente fan della musica trap. Non riesco a farmelo piacere come genere musicale, tranne qualche canzone, ma sono veramente poche.
Il pop e l’indie sono due generi che mi rispecchiano, che sento miei e che ho scelto per portare avanti un idea e un progetto pieno di tante nuove canzoni con le quali spero di regalare emozioni.

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