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Acido presenta “Lover” | L’amore muove l’universo

“L’amore muove l’universo”.

Questo è l’incipit alla base del nuovo lavoro di Acido, pseudonimo di Giuliano de Angelis, giovane rapper di origini partenopee.

L’E.P. di Acido già dal titolo lascia capire apertamente quale sia l’argomento cardine e portante di questo lavoro e cioè l’amore. “Lover”, questo il titolo, è infatti un lavoro che ci parla di quell’infinito universo di emozioni che è l’amore. Sotto molteplici punti di vista.

Lover

Il disco, uscito il 26 Aprile “descrive un ventaglio di tutti gli amori possibili: nuovi, finiti, stanchi, masochisti, meravigliosi, legati ai propri sogni”.  Frutto di numerose collaborazioni questo nuovo lavoro rappresenta per Acido una sorta di punto di svolta emotivo. Dalla rabbia tirata fuori in “Death Note” (precedete disco di Acido), in “Lover” ritroviamo tutta una gamma di emozioni legate alle varie sfaccettature che può avere una storia d’amore. L’amore dopotutto è da sempre spunto per le storie più interessanti, perché nonostante siano spesso complicate ed imperfette, rimangono quelle che scuotono la nostra anima in profondità e nelle quali tutti possiamo rispecchiarci.

“Lover” è un disco dalle sonorità moderne, dove il beat rap si fonde con derivazioni prettamente pop, dando vita ad un prodotto fresco e di facile ascolto. In tutto questo le capacità da paroliere di Acido si fondono molto bene dando vita ad un disco che ha tutte le carte in regola per rimanere impresso nell’ascoltatore.

Acido

Al momento il disco è disponibile su Spotify e tutti i digital store e nelle idee di Acido c’è anche un video-clip estratto proprio dal suo ultimo lavoro anche se a detta del giovane rapper è “ancora presto per parlarne”. Non ci resta quindi che aspettare e vedere cosa ci riserva il futuro di questo promettente artista partenopeo.

Nel frattempo abbiamo contattato direttamente Acido per parlare proprio di “Lover” e conoscere meglio il suo mondo e la sua musica.

INTERVISTANDO ACIDO

Ciao! Raccontaci un po’ di te, qual è stato il percorso che ti ha portato ad essere “Acido”?

Acido nasce nel 2009 probabilmente da un bisogno personale, ovvero, quello di tirare fuori le proprie storie e i propri trascorsi, da quella voglia di farsi ascoltare. Un po’ come a ritrovarsi in una seduta dallo psicologo, dove ti stendi sul lettino e vomiti tutto quello che hai dentro, tutto il tuo malessere, i tuoi demoni e le tue paure.

Da poco è uscito il tuo nuovo EP, “Lover” e già dal titolo si intuisce come il tema portante sia l’amore. Nei tuoi brani affronti questo argomento sotto molti punti di vista andando ad evocare emozioni diverse e anche contrastanti. Da dove nasce l’esigenza di affrontare questo argomento in maniera così “globale”?

“Lover” nasce un po’ per caso, un po’ per gioco, un po’ perché, a mio avviso, l’amore muove l’universo.

Negli anni ho scritto mosso da sentimenti contrastanti. Se con i miei diciotto anni ero arso dalla rabbia, oggi che di anni ne ho trenta, mi sento una persona più tranquilla. Meno arrabbiato verso il mondo e credo che con “Lover” abbia dato voce ad una parte di me che ha faticato a venire fuori nei lavori passati.

Probabilmente le storie migliori che avevo da raccontare parlavano di amore, e come già detto, l’amore non è mai facile, mai perfetto, mai banale da raccontare. Volevo fare un progetto nel quale, le persone potessero rispecchiarsi, seppur in una minima sfumatura, in una sola frase. Volevo che “Lover” fosse uno specchio nel quale tutti potessero guardarsi.

In cosa ti senti evoluto rispetto a “Death Note”?

Come già detto, probabilmente sono meno arrabbiato, rispetto a Death Note,  ma in generale rispetto ai miei vecchi lavori. Stilisticamente credo di aver osato molto di più, ci sono molte sfumature in questo lavoro, sia a livello sonore che vocale. “Occhi Rossi” ad esempio è qualcosa che mai avrei immaginato di fare qualche anno fa. Una traccia estremamente cantata con un sound anni ottanta, che si distacca fortemente da altre cose.

Insomma, in “Lover”, come detto più volte, ho cantato le cose che volevo, nel modo che volevo, senza farmi troppi problemi sul genere che andavo a toccare, senza auto etichettarmi.

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In “Lover” sembra esserci una cura davvero minimale dei suoni? Che tipo di lavoro c’è dietro per raggiungere un sound così personale?

Per questo io ho davvero poco merito. Per “Lover”, come per il passato mi sono affidato a collaboratori ed amici che stimo e rispetto moltissimo, sia in ambito lavorativo che personale.

Sono svariati anni che lavoro con Roberto Macis e credo che nessuno come lui, possa tirare fuori il meglio dalle mie tracce, riesce a valorizzare ogni suono, ogni accordo, ogni nota suona esattamente come deve. Oltretutto chi ha lavorato con me al progetto, sulle varie strumentali, a mio avviso ha davvero talento. Campe, Roberto, Nicksick e Nicola hanno stili molto diversi tra di loro, ma ognuno a suo modo, ha dato un impronta fortissima al prodotto finale.

Hai in mente di girare qualche video estratto da “Lover”?

È presto per parlarne, ma si, in testa ci frulla un idea davvero molto simpatica. Vedremo.

Acido

Durante i lavori di “Lover” hai collaborato con varie persone e artisti. Quanto è difficile far arrivare le proprie idee agli altri e allo stesso tempo aprendosi ad indicazioni e consigli senza snaturarle?

Onestamente non ho mai avuto troppe difficoltà sul piano progettuale. Ho avuto la fortuna che chi ha preso parte al progetto, ha capito il senso di ciò che volevo esprimere ed in generale, tutto è filato liscio.

Solitamente riesco a lavorare bene con le persone che mi circondano, cerco di farmi capire nel modo più semplice possibile, e in generale, sono sempre molto soddisfatto di quello che esce fuori, sia sul piano sonore che su quello scritto. “Dr.House” ne è un esempio palese, Nicksick ha prodotto un beat spettacolare da una mia vecchia bozza in pochissimi giorni, tirando fuori da quel vecchio progetto qualcosa di nuovo e capendo il mood dell’idea.

Come stai vivendo questa emergenza sanitaria? Sei riuscito ad essere produttivo durante la quarantena?

Vivendo in una realtà piccola come Capri, ti dirò che forse ho accusato poco la cosa, ho la fortuna di vivere in un posto bellissimo ed anche non potendo uscire, mi basta sedermi fuori al terrazzo per sentirmi libero guardando il mare.

Purtroppo la solitudine si sente, specie avendo la mia ragazza a Roma, ci sono giorni in cui mi sento davvero solo, ma sicuramente c’è chi ha vissuto questa crisi in maniera molto più grave, avendo perso familiari, avendo perso il proprio lavoro. Io sono fortunato.

Musicalmente parlando scrivo in modo molto altalenante. “Lover” è stato finito poche settimane prima che succedesse tutto questo, quindi sono ancora nella fase in cui mi sento abbastanza “svuotato” delle mie idee, ma non ti nascondo che ho scritto due pezzi ai quali tengo molto e c’è altra roba alla quale sto lavorando.

Ascolta Acido nella playlist Spotify di Indie Italia Mag

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