Leo Lennox: Sognare è una rivoluzione | Intervista
È uscito Sabato 9 maggio il nuovo singolo del giovane artista Leonardo Tesoro, in arte Leo Lennox.
Il brano, intitolato Quanto costa un sogno, è prodotto dal beatmaker V5K e racconta del sacrificio e della tenacia che occorre per perseguire i propri obbiettivi ed inseguire i propri sogni.
Il singolo presenta sonorità che strizzano l’occhio al genere indie-rap e che permettono a Leonardo di raccontarsi in maniera intima senza sacrificare melodie ricercate ma allo stesso tempo molto orecchiabili.
È un viaggio introspettivo che porta alla consapevolezza e all’accettazione del proprio percorso di vita, ma anche una sfida contro gli ostacoli della vita.
Lo stile riprende un po’ il mood degli Psicologi, aggiungendosi cosi alla schiera di quei giovani artisti portavoce di una generazione spesso insicura.
Quanto costa un sogno? Costa troppo, ma ne ho bisogno.
INTERVISTANDO LEO LENNOX
Una rima per descrivere chi è Leo Lennox?
Mi risulta davvero difficile rispondere a questa domanda, sia perché utilizzo la scrittura innanzitutto per esprimere sempre tutto me stesso, sia perché il progetto “Leo Lennox” è molto vario e presenta diverse sfumature non semplici da riassumere con una rima.
Certamente nel mio nuovo singolo Quanto costa un sogno ho raccontato in maniera molto personale il mio vissuto e credo che in questo momento la rima che mi rappresenti al meglio sia sacrifici pagano in contanti, non ci credevo e tifavo per gli altri perché mi ricorda di credere in me stesso e continuare a lottare per raggiungere i miei obiettivi.
È una specie di reminder, dato che troppo spesso ho poca stima di me e cerco di migliorarmi attraverso la musica.
Favorevole o contrario al pensiero: il fine giustifica i mezzi?
Ritengo, in generale, che ogni situazione sia diversa da un’altra e meriti di essere analizzata per quello che è.
Credo che molto dipenda dal contesto in cui usiamo questa affermazione e guardandomi intorno, soprattutto in ambito musicale, sto riscontrando che la pensano così in tanti: il fine giustifica i mezzi.
Non sono un grande sostenitore di questa tesi “machiavellistica”, ma so di certo che nessuno ti regala nulla e se credi davvero in qualcosa sei disposto a tutto pur di ottenerla.
Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?
Mi reputo un ragazzo idealista, ma al contempo con i piedi per terra.
Fare della mia passione un lavoro è sicuramente una cosa a cui aspiro e ambisco, ma non voglio crearmi aspettative di cui potrei rimanere deluso.
Una cosa è certa: la scrittura è fondamentale per me, è come una terapia.
Dato che non potrei farne a meno mi piacerebbe continuare a coltivarla e, perché no, entrare nel mondo del giornalismo
Per ora studio Lettere Moderne e scrivo il disco, vedremo cosa accadrà in futuro.
I giovani fanno parte di una generazione piena di rabbia e piena di noia?
La mia è una generazione strana: abbiamo tutto ma ci manca sempre qualcosa.
Però probabilmente se ci manca qualcosa vuol dire che non abbiamo proprio tutto, al contrario di ciò che pensano le persone più grandi.
Ad ogni modo, credo che la rabbia e la noia non mancheranno mai nelle giornate di un adolescente, soprattutto per i ragazzi che, come me, sono cresciuti in provincia.
Che pezzo è Masterplan?
Masterplan è un brano dal contenuto fortemente motivazionale.
È una di quelle canzoni che tramite l’introspezione riesce a darti la forza di continuare a credere in quello che fai.
Ho avuto il piacere di collaborare con Gabriele, Il Guapo che ha una delle penne più interessanti tra gli emergenti e di cui sono grande fan
Quali sono i Drammy Okay più citati nell’ambiente indie?
Premetto che vengo da un ambiente più urban e ho un background più legato al rap, ma mi sono sin da subito interessato al genere indie per via dei testi, che reputo spesso interessanti.
L’amore credo sia uno dei Drammy Okay per eccellenza del mondo indie…ma lo è un po’ per tutti.
Io non sto bene però può andar peggio, io non sto male però può andar meglio. Ci consigli una canzone per essere felici e una per essere tristi?
Consiglio C’era una vodka di Willie Peyote per coronare momenti felici, mentre NMRPM di Gazzelle se si è un po’ giù.
A chi vuoi dedicare la tua musica?
La mia musica credo abbia la grande fortuna di essere adatta veramente a chiunque.
Potenzialmente tutti possono rispecchiarsi in quello che scrivo perché non mi pongo limiti quando poggio la penna sul foglio.
Mi piace pensare che quando qualcuno cerca un fratello maggiore a cui rivolgersi o semplicemente in cui rispecchiarsi per trovare conforto possa mettere in play la musica di Leo Lennox.
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