Siñor Sì: “Non chiamatemi trapper” | Intervista

Il film Yes Man, uscito nel 2008 e interpretato da Jim Carrey, parla di un uomo che, per uscire dalla negatività che caratterizza la sua vita, aderisce ad un programma basato sulla regola di dire sempre di sì a tutto. È un po’ lo stile di vita di Riccardo Barbieri, in arte Siñor Sì, classe 1998.

Cantautore dal genere indecifrabile, ha di recente collaborato con Delco al singolo “Vodka Lemon”, uscito il 2 Maggio. Un brano che aiuta a vedere il lato positivo del sentirsi nel posto sbagliato, che sprona a cercare sempre la dimensione a noi più congeniale.

 

Intervistando Siñor Sì

Siñor Sì: un rimando al mondo militare, ma anche a quello ispanico. Come mai la scelta di questo nome d’arte?

“Siñor Sì” è la traduzione un po’ personale di uno dei miei film preferiti, Yes Man con il grande Jim Carrey. Mi piace pensare positivo e cerco sempre di non precludermi niente a priori, nella musica come nella vita. L’ho voluto scrivere con la ñ perchè amo la lingua spagnola e le sue sonorità.

Da cosa parti in genere, dalla musica o dal testo?

Dipende dal pezzo. Ho la fortuna di lavorare con dei producer veramente bravi (@rvbiks) che mi propongono sempre strumentali e spunti nuovi. Quindi molto spesso parto da una base e poi ci scrivo sopra.

“E sono sempre un po’ fuori posto, forse perché mi sento come un succo di frutta dentro a un Irish Pub”. In che modo ti senti “diverso”?

Non è tanto una questione di sentirsi diverso. Trovo stupido chi vuole a tutti i costi recitare la parte del “diverso”. Più che altro si tratta di sentirsi nel posto sbagliato, in un contesto che mi sta stretto. A volte può essere anche una cosa positiva, che mi spinge a cercare altro, a fare nuove esperienze, a conoscere persone.

 

Come è nata l’idea della collaborazione con Delco?

L’ho trovato per caso su Instagram e mi ha fatto una buonissima impressione. Secondo me è un fuoriclasse. Riesce a scrivere cose molto interessanti e a metterle in musica con delle sonorità particolarissime. Spero in un’altra collaborazione, magari più avanti.

In “Non è la trap”, uscita nel 2018, spieghi perché non sei un trapper. Come definiresti il tuo genere musicale?

Questa è la domanda delle domande. Se devo essere sincero, non lo so nemmeno io. Penso che i miei pezzi non possano essere inquadrati in un genere preciso. Mi piace pensare che sia proprio questo il mio punto di forza. Sicuramente dietro alla mia musica c’è un po’ di tutto quello che mi piace ascoltare. Ma una cosa è certa: non faccio trap.

ASCOLTA SIÑOR SÌ NELLA PLAYLIST DI INDIE ITALIA MAG

https://open.spotify.com/playlist/6hsETzcjCY7R3krHUePwMl