Un tour dentro le atmosfere introspettive dei Biomi | Intervista

La maggior parte di band e sodalizi musicali più famosi della storia sono nati da una profonda amicizia unita alla passione per la musica: i Biomi non fanno eccezione alla regola!

Nel 2019, infatti, quattro “pivelli”, come loro stessi si definisco, decidono di dar vita ad un progetto musicale fortemente contaminato da influenze hard-rock e post-grunge.

Il loro alternative-rock misto all’interesse verso tematiche social-satiriche a carattere introspettivo porta la band varesina alla pubblicazione del primo EP in italiano dal titolo Turbe, lo scorso 27 giugno.

 

INTERVISTANDO I BIOMI

Biomi: quale biosfera rappresenta ognuno di voi?

Non c’è una risposta univoca o giusta a questa domanda: vogliamo sempre esseri liberi di esplorare, sperimentare e seguire ciò che più ci rappresenta in un preciso, o impreciso momento. Vale anche per gli artisti o i generi musicali che ci ispirano: apparteniamo tutti a quell’unica biosfera imprevedibile che è il tutto. 

La natura è la vostra musa ispiratrice? Quale è il vostro rapporto con essa?

La natura non è esattamente la nostra musa, ma da sempre è lo sfondo costante di molti momenti importanti per noi sia come amici che come band. Abbiamo scritto, infatti, le prime canzoni nei parchi intorno le  ville liberty di Varese; i primi live li abbiamo fatti in riva al lago. Se ci dovessimo guardare indietro c’è sempre qualche atmosfera naturale nei nostri ricordi, non solo musicali.

Il vostro potrebbe essere definito un alternative rock made in Italy: quanto è stato difficile combinare i suoni della lingua italiana con le chitarre elettriche e il controtempo dei piatti ?

I primi pezzi suonavano in modo strano. Scrivere e cantare in italiano senza banalizzare alcune sensazioni e senza cadere nell’ovvio ha richiesto tempo. Abbiamo cercato di affinare l’ispirazione e sopratutto l’incontro tra il sound delle chitarre e ciò che volevamo trasmettere con i testi. Un processo più attento rispetto a quello del nostro vecchio funk in inglese.

In che percentuale le vostre Turbe, nel significato proprio del termine, sono alla base dell’omonimo EP?

È difficile da definire, soprattutto se dovessimo far riferimento al vero significato del termine, cheper sua natura è già molto forte. Turbe è sicuramente un EP dove dominano stati d’animo altalenanti e diversi tra loro. Ogni pezzo ne identifica uno e nel complesso l’atmosfera è costantemente instabile. È questo ciò che più ha ispirato il titolo!

Sincronizzo la mia testa affinchè vada tutto come vuoi tu: è meglio assecondare il proprio io o quello altrui?

 Senza dubbio assecondare il proprio io! Ci sono dei momenti, però, in cui ascoltare solo se stessi diventa limitante ed straniante. Solo allora è meglio aprirsi a nuove sensazioni lasciandosi trasportare dagli altri. Questo vale soprattutto quando si presentano connessioni speciali: in quella frase c’è uno “sputo” di romanticismo, ecco!

Indossiamo delle Maschere per omologarci alle mode, ma toglierle a volte è difficile: quale è il segreto per distinguersi dalla massa?

Non esiste un segreto e nemmeno l’obbligo di distinguersi dalla massa, o di pensare che “massa” identifichi sempre e solo qualcosa di negativo. Maschere è semplicemente una critica a tutti quei soggetti moderni che si auto-celebrano come esemplari mitici lontano dagli stereotipi che diventano semplicemente un altro tipo di stereotipo. Gli intenditori di enoteche, nouvelle vague e moda vintage ci seppelliranno!

Quale è la stagione più nostalgica dell’anno e perchè?

L’autunno, che gli americani chiamano abilmente “fall”, potrebbe essere la stagione più nostalgica. Noi mediterranei spesso la disprezziamo perchè ci piace vivere di sola estate. La potenza nostalgica dei primi tramonti freddi di settembre e ottobre è sempre incredibile, l’abbiamo imparato da ragazzini ascoltando Scar Tissue. Sono i mesi di mezzo, di passaggio, di tutto ciò che lascia uno strappo che fa rimuginare.

Secondo voi da quali Liquami è invasa la nostra società?

Tanti, più o meno grandi. I Liquami di cui parliamo nel brano, però, sono di natura esclusivamente politica:è un pezzo contro lo schifo nazifascista.

Avete già in mente un nuovo progetto in cui mixare inglese ed italiano?

Stiamo già scrivendo nuovi pezzi, più maturi, più intensi. Il grunge ha preso davvero possesso del nostro sound, l’introspezione dei testi è cresciuta, ma ora esiste solo l’italiano. Niente inglese nei radar!

 

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