Giova e Yako

Giova e Yako: Un tuffo dentro “Immagina il mare” | Intervista

Giova e Yako sono due semplici ragazzi  di Urbino che vedono la musica  sia come una via di fuga sia come una medicina per migliorare la vita. Durante gli anni hanno superato vari ostacoli, sconfitto ansia e timidezze,  e sono cresciuti insieme tra una canzone e l’altra.

Immagina il mare è un pezzo nato durante il lockdown nel quale si vuole sognare qualcosa che in quel momento  era diventato impossibile.

È immaginarsi un’estate felice e spensierata, dove bere un drink diventa una scusa per confessare le proprie preoccupazioni al barista cercando una risposta nella gioia degli altri.

Siamo sicuri che per le vacanze Giova e Yako abbiano scelto anche questa volta il mare come luogo perfetto  nel quale tuffarsi, ricaricare l’energie e magari trovare l’ispirazione per nuovi brani.

INTERVISTANDO GIOVA E YAKO

Giova e Yako amano definirsi due semplici ragazzi che con la musica…Come continuereste questa frase? 

Due semplici ragazzi che con la musica sono riusciti a prendersi una rivincita nella piccola realtà di provincia. Siamo nati entrambi in una piccola città, con le prime uscite musicali la gente ci derideva e nessuno ci rispettava per questa scelta. Dopo anni quelle persone sono le stesse che ci fermano per chiederci quando esce il nuovo pezzo o per farci i complimenti. Quindi si, con la musica ci siamo presi una rivincita e siamo riusciti a farci un nome in provincia, e ne andiamo molto fieri.

Giova e Yako

Le vostre canzoni nascono di notte?

Certo, le nostre canzoni nascono, nella maggior parte dei casi, di notte. Solitamente ci ritroviamo io e Giova nella sua mansarda. A volte magari già con una bozza in mente e altre volte partendo da zero. La luna ci ispira e sprona a dare il meglio di noi.

Il mare è uguale in tutto il mondo?

Il mare non è uguale in tutto il mondo. Ogni luogo ha il suo dettaglio particolare che lo rende bellissimo, infatti per pubblicizzare il pezzo abbiamo lanciato lo slogan “Prova ad immaginare il mare” in cui chi voleva poteva taggarci in una foto o video in cui era rappresentato il loro. Il bello è che molti ci hanno taggato anche in luoghi al di fuori del mare, per far capire che il concetto di mare non riguarda propriamente l’acqua, ma qualsiasi posto in cui per il soggetto regna la pace e la spensieratezza.

La cosa più brutta dell’estate e quella più bella di Ottobre? 

La cosa più brutta dell’estate è che finisce e quella più bella di ottobre è che inizia. Giova nel pezzo dice Ottobre arriverà presto, ma io lo detesto perché ovviamente ci si riferisce alla fine dell’estate, ma per noi l’arrivo dell’autunno piace uguale, ci ispira e cambia il nostro mood.

Analizzando il testo del vostro nuovo singolo Immagina il mare torna in mente il periodo della quarantena dove abbiamo dovuto vivere la nostra vita isolati nelle nostre mure di casa. Quali sono le cose che vi sono mancate di più?

Le uscite con i nostri amici, le bevute del giovedì sera, i live, vedersi a casa di Giova per scrivere un nuovo pezzo, registrare, praticamente un po’ tutto. È stato un periodo veramente difficile, ma che comunque ci ha aiutato a sfornare pezzi nuovi, tra i quali proprio Immagina il mare. Questa traccia nasce dalla “necessità” di ritrovare e di far ritrovare speranza e spensieratezza a chiunque abbia sofferto il periodo di quarantena.

Vi è mai capitato di confidare al barista i vostri segreti? 

Ancora no, perché la maggior parte dei nostri segreti vengono raccontati direttamente nelle nostre canzoni. L’alba dei 20 anni ne è la prova. 

Quali sogni sperate di realizzare Forse domani?

Forse domani speriamo di realizzare il nostro sogno più grande, cioè far diventare la musica il nostro lavoro, speriamo il prima possibile.

Cosa vi ha insegnato l’amore oltre a non fidarsi?

L’amore ci ha insegnato a non fidarsi e non dimenticarsi di voler bene a se stessi. Spesso ci si dimentica del proprio benessere per il bene di altri, che non è sbagliato, ma ci si deve sempre ricordare che la propria felicità è la cosa più importante.

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