Domenico Troiano: “Scoprite il mio posto magico” | Intervista
Domenico Troiano è un cantautore pugliese attivo già da parecchi anni sulla scena musicale. Quando gli si chiede “che genere fai?” la sua risposta è semplice: “Io scrivo canzoni, il resto facciamolo scegliere al pubblico”.
Il 17 Luglio, Domenico Troiano ha pubblicato il suo nuovo singolo “Un posto magico“, con l’aiuto del producer ed amico fidato FrankAme. Dal ritmo prettamente estivo e fresco, “Un posto magico” è un’ammissione d’amore per la propria terra, la Puglia, ed il Sud più in generale, troppo spesso ancora bistrattato ed avvolto da luoghi comuni non troppo lusinghieri.
Ecco cosa ci ha detto il cantautore pugliese riguardo al suo ultimo singolo e sul rapporto con la musica.
Intervistando Domenico Troiano
Ciao Domenico! Raccontaci di più sulla nascita di questo brano…
Il Sud, anche se siamo nel 2020, é ancora vittima di etichette esageratamente brutte, e quello che dicono di noi (Feltri o Salvini esempi contemporanei) è veramente imbarazzante. Invece di incazzarmi, ho voluto rispondere a modo mio, dicendo a tutti: “…vedi che bello il Sud, è un posto magico, imperfetto sì però é fantastico…zero freddo quì solo calore, come quando fai l’amore…”
Qual è il tuo posto magico?
L’alba o il tramonto al mare.
Come si svolge il processo artistico di scrittura delle tue canzoni, collaborando anche con FrankAme?
Io scrivo chitarra e voce, scegliendo tonalità, flow e groove, e faccio sentire il pezzo a FrankAme, che non é solo un producer hip-hop e/o trap, ma é molto di più, fidatevi.
In studio poi scegliamo l’arrangiamento più adatto a quello che la canzone vuole comunicare, e iniziamo ad arrangiare.
È bello lavorare con FrankAme, perché significa tirare fuori le emozioni con la musica. Le canzoni nascono dalla voglia di dire delle cose, raccontare storie…e la gioia più grande é quando qualcuno riesce ad immedesimarsi anche solo in una frase di una mia canzone.
Da parecchi anni scrivi e pubblichi brani composti da te, ma come è nata la passione della musica?
Forse ce l’avevo già da bambino.Mia madre mi mise su un palco a 5 anni, facendomi cantare “Attenti al lupo” in una manifestazione locale. Ma concretamente é da quando feci la prima lezione di musica alle medie che m’innamorai. Poi vabbè, la prima volta che ascoltai i Pink Floyd, capii che la musica non l’avrei mai lasciata.
Dopo “Un Posto Magico” hai in programma l’uscita di altri singoli o aspetterai di pubblicare un disco completo?
Un disco completo é prematuro adesso, anche se la voglia é tanta.
Posso dire che il mio obbiettivo é quello di far ascoltare le mie canzoni un po’ alla volta, a più gente possibile.
Vieni da una zona molto florida per i festival estivi: come stai vivendo questo periodo di stallo musicale dal vivo?
Non é bello non potersi esibire, ma sto sfruttando questo periodo per buttare giù idee per nuovi pezzi e non solo. Saremo sicuramente pronti per quando ci sarà un palcoscenico per proporre la nostra roba. Magari ad un vostro festival.