Stefanelli: “In direzione ostinata e Controcorrente” | Intervista
La predisposizione alla creatività è la connotazione primaria di un musicista come Stefanelli, che si presenta al pubblico denudato dall’identità di cantante dei Kafka sulla spiaggia e di bassista di Blindur. Ora, Luca è solo di fronte alla tela bianca, al foglio vuoto. Quando la voglia di comunicare sorpassa il blocco creativo, è lì che nasce Controcorrente, il primo singolo dato alla luce il 28 agosto per Dischi Rurali e che anticipa la pubblicazione di un primo ep da solista in inverno.
Controcorrente è lo schiaffo alla monotonia del lockdown, all’impoverimento delle emozioni, alla desertificazione delle idee. Stefanelli ci rivela il risultato della sua meditazione e del lavoro compiuto su se stesso e dunque anche sul suo modo di fare musica, che non è un andare a ricercare fronzoli ma un retrocedere ad uno stadio di semplicità e lo-fi.
Intervistando Stefanelli
Luca, da headliner dei Kafka sulla spiaggia e bassista di Blindur, hai cambiato d’abito per indossare stavolta il vestito che più ti appartiene: quello di Stefanelli. Cosa ti ha spinto a generare un nuovo progetto, stavolta però da solista?
Più che un cambio d’abiti si tratta di ritrovarsi nudi e senza prospettive di alcun tipo e i giorni del lockdown in questo hanno avuto un peso significativo. Ero nel bel mezzo di due tour sia con i Blindur che con i Kafka Sulla Spiaggia e interrompere bruscamente tutto mi ha dato molto da pensare. Diciamo anche che m’innervosisco molto facilmente e quindi ovviamente ho odiato un po’ tutti, musica compresa. Dopo le prime settimane di rigetto ho avuto di nuovo la voglia di scrivere e di suonare così mi sono spinto ancora una volta nella creazione di nuovi brani ma questa volta purtroppo potevo farlo solo in mia compagnia.
“In direzione ostinata e contraria” è l’epiteto che rima col tuo singolo di esordio Controcorrente. In che modo la tua scelta di risalire la corrente si manifesta nella tua musica? E nella vita di tutti i giorni?
Essere controcorrente l’obbiettivo di questa fase nuova della mia vita. Cerco la semplicità con tutto me stesso come mai prima d’ora e cerco di fidarmi molto del mio intuito. In musica questo si traduce sicuramente nel cercare strutture semplici, poche parole e sicuramente un approccio alla registrazione molto più light di altre esperienze passate che sicuramente mi stressa meno. Così sopravvive l’incanto. Cerco di essere gentile.
Il video di Controcorrente è l’emblema della semplicità e dei videoclip homemade (se vogliamo): omini di carta o oggetti comuni si muovono in stop motion. Tutto questo mi riporta al mondo dell’indie oltreoceano, quello degno di portare questo nome. Quanto ti senti dentro la definizione dell’essere un artista indie e non per forza in modo brandizzato?
Mi sento perfettamente a mio agio e non mi provoca nessun tipo di problema. Il video che abbiamo realizzato con i ragazzi de LO STAGNO videolab e Noemi Lama doveva essere sicuramente svincolato ed indipendente da tutto il mondo mainstream e tutte quelle dinamiche così complesse e veramente vuote. Quelle sì che mi danno fastidio.
Navigando dal pop all’indie rock, Stefanelli approda a un genere lo-fi. A quali artisti italiani o stranieri ti sei ispirato per attraccare a questo genere vicino allo stile dell’arte povera?
La premessa che essendo costretto in casa non potevo accedere ad una strumentazione Pro per la registrazione di Controcorrente e degli altri brani. Ho utilizzato uno stereo vecchio di mio padre ed altre cose abbastanza in disuso in giro per casa per cercare di ottenere un suono che sicuramente mi convince e che gioco forza mi ha inserito nel mondo del lo-fi. La collaborazione con Massimo De Vita (voce e autore dei Blindur) poi ha dato il tocco finale. Ho preparato una playlist su spotify con tutti i brani che mi hanno accompagnato in questo percorso. Buon ascolto.
Una Playlist colorata da/di Stefanelli
Controcorrente è il tuo primogenito post lockdown in cui si evince lo scorrere monotono delle ore che poi diventano giorni, così a fare da calendario sono il numero delle bottiglie scolate. Tralasciando la questione alcolemica, dopo la quarantena senti scorrere in te nuove consapevolezze?
Sicuramente un po’ come tutti noi. Ho messo in discussione il mio modo di vivere ed oggi mi sento felice e curioso di scoprire come sarà. Ovviamente scorre dentro me anche tanta birra.
Le mani sapienti di un artigiano della musica come lo sei tu di sicuro non si daranno pace e continueranno a creare dell’altro. Hai già qualche idea a cui lavorare per questo autunno?
Controcorrente il primo brano di un EP che vedrà la luce verso novembre 2020 e già nel mio cervello sta prendendo forma l’idea di un vero e proprio disco, ma per ora, senza fretta, mi godo questo nuovo esordio come un bischero che muove i primi passi.