Testarossa

I Testarossa ci ricordano che “L’estate sta finendo” | Intervista

Marika Pavani (voce, autrice e compositrice dei brani), Ilario Parascandolo (produttore e chitarrista) e Stefano Palumbo (batterista) sono i Testarossa, progetto nato tra Roma e Latina.

All’interno delle loro canzoni si percepisce quell’atmosfera fatta di notti insonni davanti ai videogame, alle serie tv e ai classici del cinema, di romanticismo e avventura e di vite vissute solo durante irreali tramonti perenni.

Hanno voluto debuttare in italiano rivisitando il tormentone senza tempo dei Righeira, L’estate sta finendo, modernizzandola in chiave synth-pop prima di esplorare un nuovo universo fatto di brani inediti.

TESTAROSSA

INTERVISTANDO TESTAROSSA

Perché avete scelto di debuttare  in italiano con la cover dell’Estate sta finendo dei Righeira?

La scelta è caduta sull’Estate sta finendo dei Righeira per la semplice capacità che ha questa canzone di concentrare tutti quei sentimenti di malinconia che si rivivono alla fine della stagione estiva. I momenti di spensieratezza con gli amici, baci rubati al tramonto, sentirsi un po’ più grandi mentre le spiagge si svuotano di ombrelloni e un’ altro anno se ne va.

Aiutati dal fatto che è famosissima, abbiamo colto l’occasione di rivisitarla nell’intento di far rivivere quelle sensazioni a tutti ancora una volta.

Come mai questo brano è diventato così iconico?

Dal testo della canzone riemergono quelle immagini tipiche di episodi che accadono d’estate come la tristezza per un amore finito, il rimpianto dell’adolescenza e dei suoi anni mitici, quindi il non voler crescere.

Una fotografia per riassumere il tutto ed anche un riferimento al retro futurismo che ci porta a decollare per lo spazio sotto forma di satelliti in orbita sul mare. Questa estetica accostata a quello che era all’epoca il loro sound, diverso, romantico e malinconico fa si che il brano diventi una metafora di quei tempi.

Il momento magico anni ’80, il momento nostalgia per una stagione perduta per sempre.

A quali film vi siete ispirati prima di girare il vostro videoclip?

Più che film ci siamo voluti ispirare a dei videoclip soprattutto quelli di Francesco Lettieri.

Grazie al regista Fabio Reitano (Wow Tapes) che é stato abile nel saper creare un racconto cinematografico concentrato in pochissimi minuti, é stato possibile dare un “volto” alla nostra versione synthpop della cover, dando però una personale interpretazione della fine dell’estate.

Se siete curiosi di sapere di cosa stiamo parlando vi invitiamo a guardare il videoclip.

Che voto date a questa strana estate?

E’ stata un’estate particolare per tutti, noi personalmente ci siamo immersi nella creazione del videoclip in tutte le sue sfaccettature tenendoci occupati per un mese e mezzo, l’altra metà l’abbiamo passata come al solito a produrre nuova musica. Voto 8.

C’è un tormentone che proprio non sopportate?

Più di uno ma senza rivelare nomi.

Com’è stato per voi diventare grandi?

È stato un bel passaggio accompagnato dai giusti film, i giusti videogame, dalle amicizie che rimangono e da una serie di insegnamenti vecchia scuola che non guastano mai.

Testarossa

Di cosa parleranno i brani inediti dei Testarossa?

Nei testi delle nostre canzoni c’è molta nostalgia di ricordi incisi nel tempo, episodi che sappiamo bene non potranno mai tornare, malinconia provata davanti un tramonto. Si parlerà di quanto la generazione dei millennials sia spacciata, ma con qualche sguardo positivo verso il futuro.

Con questo progetto in italiano la vostra anima rock ‘n roll si è riscoperta indie?

Si probabilmente è sempre stata lì ed ora ha trovato la giusta strada per farsi sentire.

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