New Indie Italia Music Week

Vi siete mai chiesti quale sia il minimo comune denominatore che garantisce l’equilibrio naturale che ci sostiene? Forse la risposta è: tutto!

Un tutto che troviamo nell’ammirare i colori di un tramonto, anche se in momenti diversi del giorno in base all’emisfero di appartenenza, oppure nell’ascoltare le note di un pianoforte, nel condividere gioie e dolori con sfumature diverse nonostante appartengano agli  stessi sentimenti.

Alla fine siamo davvero tutti uguali, nonostante ci ostiniamo ad affermare il contrario!

Quali sfumature, allora, avranno colto le orecchie e le penne dei nostri editor Alessandra, Nicolò, Salvatore, Ilaria e Sara nelle nuove uscite di questo “mese di merda per ricominciare”? Scopriamole!


 

L’imbrunire

Spettri che camminano auto certificati. Finestre e balconi di balletti  e canzoni. Andrà tutto bene! Avremo il vaccino. Saremo pronti per il niente! 

L’imperatore dell’indie italiano ante litteram è tornato con fare sontuoso. “L’imbrunire” è un brano elettronico dal tone of voice biblico. Un flusso di coscienza che punta dritto alla contemporaneità e alle sue incrinature: dalla quarantena, al nuovo mercato economico europeo, passando per il papa e i vaccini.

Giovanni Lindo Ferretti si scaglia contro i bersagli immobili della società odierna lanciando moniti che hanno l’intento di svegliare l’ascoltatore e di esortarlo a scorgere l’imbrunire che si avvicina sulle nostre vite.

Un ritorno necessario. Grazia GLF

Giovanni Lindo Ferretti: 7.5

 

State of Play

Lay down where you are and don’t drop a word from your mouth.

Un’accordatura aperta per raccontare tutta la merda che si vede e si vive sul posto di lavoro. 

Un dialogo immaginato tra due persone che si conoscono da sempre ma con esperienze diverse, uno scambio di suggerimenti che diventano quasi dei consigli di sopravvivenza, per superare ogni difficoltà e affrontarla al meglio.

Una canzone diretta e senza fronzoli, ma che può risultare estremamente utile.

Keep stil darling, everything is gonna be alright.

An Early Bird: 7

 

Tancredi

Il giovane talento milanese classe 2001 continua a stupire. “Bella” è il quarto singolo di Tancredi, astro nascente dell’hip hop italiano, che è ormai divenuto uno degli artisti emergenti preferiti dalla community di Indie Italia Magazine. La sua “Alba” infatti è in cima alla nostra playlist da moltissime settimane e non ci si stanca mai di ascoltarla. “Bella” riuscirà a spodestarla?

Le premesse ci sono tutte. La caratteristica fondante delle produzioni di Tancredi è l’eleganza sonora associata a un flow chiaro, lineare, diretto ed estremamente musicale. Il suo nuovo singolo è un coacervo di sonorità lounge, rap e rNb che stuzzica l’interesse dell’ascoltatore fin dal primo play.

Bella così, Tancredi!

Bella: 8

 

Amò

“Giovani fuorisede unitevi!”

Questo potrebbe un celebre motto di Karl Marx riadattato ai giorni nostri dedicato a tutti coloro che scelgono di abbandonare tutto per cercare fortuna e inseguire i sogni in un altra città.

In ognuna di queste case ci sono scatoloni vuoti pieni di nostalgia che giorno dopo giorno si riempiono di amori e amicizie nuove.

E noi che non siamo di Roma e nemmeno di Milano, che più niente ci spaventi che ad tratto ci conosciamo.

Amó: 8-

 

Ciao for now

Due persone possono parlare al telefono distanti anche a migliaia di km, con un oceano di mezzo raccontandosi quando sono divertenti le loro sventure giornaliere.

E poi se la conversazione finisce con un Ciao for now vuol dire che abbiamo ascoltato i racconti di Jesse the Faccio e Nico LaOnda mentre stavano per creare questo pezzo lo-fi, dedicato a chi non hai non ha mai dimenticato del tutto gli anni 90’

Jesse the Faccio, NicoLaOnda: 7,5

 

In ogni canzone

Quante volte abbiamo fatto a pugni con noi stessi per non aver detto ciò che volevamo ad un genitore, ad amico, alla persona amata ma poi persa? Non basterebbero le dita di una mano! A volte esprimere ciò che abbiamo dentro non è poi così facile: la paura di essere fraintesi, di ferire la controparte inibiscono quella parte di noi che ci lacera dentro. Ma chi lo avrebbe detto è passato un altro anno senza sentirsi, senza capirsi. Arriverà la resa dei conti?

Aleida: 8-

 

Ma chi me lo fa fare

Siamo così sicuri di conoscerci a fondo, di amare noi stessi così per come siamo fatti sia fisicamente che caratterialmente?Mi sono perso e ho venduto anche il nome.  Non si tratta di crisi d’identità, ma semplicemente autocritica.

Analizzare e riconoscere i propri limiti è un’arma vincente: ma chi me lo fa fare di stare ore ed ore ad inventare un uomo che non riconosco quando sono solo. Non troveremo risposte di certo davanti uno specchio. Dobbiamo prima volerci bene, poi forse riusciremo a regalare il nostro amore agli altri senza pensarci più di tanto: libero e felice!

Maldestro 9-

 

Guadagnare tempo

Immaginate di essere un ghiacciolo al sole ad agosto all’ora di pranzo: per non sciogliersi in fretta deve solo guadagnare tempo nel restare poco minuti fuori dal freezer. Ma ciò non succederà mai!

Quante volte ci siamo sentiti come quel ghiacciolo nel prendere una decisione, nel non avere una soluzione subito? Il nostro cervello diventa in un attimo un frullatore di informazioni non gestibili. Cerchiamo allora di prendere del tempo che in realtà ci scorre tra le mani silenzioso. Al nostro corpo non resta che inchinarsi alla sua fugacità.

Golden Years feat Post  Nebbia: 8

 

Mi manchi 

Sei sempre online, non mi scrivi mai, mi manchi e lo sai.

Mi manchi è un grido disperato di chi non si rassegna ad una relazione finita. Di chi si rende conto di aver perso la propria metà e si ritrova a fissare costantemente una chat ormai finita e leggere quell’online è una pugnalata continua al cuore. 

Perché le relazioni finiscono ma le persone non si dimenticano, si passano le ore a fissare il soffitto invece di dormire, pensando al tempo passato insieme e a tutto quello che si è perso. 

Poi si beve, per dimenticare o per trovare il coraggio di chiamare quella persona almeno un’ultima volta. Anche solo per sentire la sua voce. 

Tenth Sky: 8

 

Malumore

Dimmi come portarti altrove, via dal tuo malumore.

Arriva settembre e si porta dietro tutti i ricordi dell’estate appena passata. 

Zioda scrive Malumore con in testa la fine dell’estate ma senza la malinconia di quando si sta bene con qualcuno che prima o poi dovrà andare via.

Il testo esprime il voler portare via la persona amata da quei pensieri e da quel malumore tipico del periodo, promettendo nuove avventure, seppur con la consapevolezza che per quanto brevi, quei ricordi ci accompagneranno per tutto l’inverno. 

Zioda: 7,5

 

Mai più visti

C’è chi fa delle proprie sofferenze la propria forza, il proprio guscio, che però non ha paura di rompere per mostrare le proprie debolezze. Nascere dalle ceneri di un amore che si rispecchia nei “mai più” è cosa ardua, eppure Settembre28 ara il campo del futuro senza timore. I suoi sorrisi, la sua pelle, la sua ombra si ergono all’ anamnesi di un cuore che messo a nudo, almeno per ora si tiene a galla sulla tristezza e la delusione di un amore che ora non c’è più.

Settembre28: 7

 

Scie chimiche

Un ritmo spensierato e coinvolgente che ti entra nella testa si materializza al centro delle dualità: distanti ora e vicini in passato, la minuzia di un dito che punta al cielo si contrappone alla vastità dell’universo, un amore di panna e cioccolato assume un sapore dal retrogusto amaro. Per chi non volesse scavare troppo a fondo, può anche soltanto lasciarsi investire dalle note leggere che fanno ballare, perché no sotto i pianeti che sembrano perle da quaggiù.

Julie: 7

 

Pantelleria

Ha ancora le labbra che sanno di sale l’ultimo singolo di Gianluca de Rubertis, dedicata all’isola siciliana, selvatica e raffinata, come Pantelleria. Il pop del brano non mette in cattiva luce le voci di dentro di de Rubertis, che fuoriescono già in veste lirica. L’aura di Battiato avrà fatto la sua parte, non di meno però saranno stati i sentieri tortuosi dei nidi di ragno o i brandelli d’estate nel vento di Pantelleria a muovere un cuore che non batte di sola musica, bensì di pura poesia.

Gianluca de Rubertis: 9 

 

Rocknroll 

Nostalgia delle feste americane quando si ballava il rock n roll per poi passo dopo passo, avvicinarsi sempre di più stringendosi in un lento.

Una storia d’amore fuori tempo, a tratti vintage per chi ancora, guardando i genitori, crede che non sia poi così difficile passare una vita insieme.

Greg Dallavoce:8,5

 

Salsedine

La salsedine si appiccica sul cuore?

Gli amori nati davanti alle onde del mare sono quelli più romantici?

Come si fanno a cancellare le giornate sbagliate?

Queste sono le domande di un giovane innamorato che sogna di stare con lei, che forse non sa nemmeno che lui esiste.

Occhiaie: 7

 

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