Di Cristiana Dicembre
Quando ho saputo che gli Zero Assoluto sarebbero ricomparsi dopo quattro anni con un singolo in collaborazione prima con Gazzelle, poi con Colapesce, mi sono chiesta quale sia la componente “zeroassolutiana” presente anche nella musica di oggi. Poi ho deciso di muovermi ben oltre l’apparenza, ben oltre ciò che sono stati per tutti i giovani del 2000, e mi sono focalizzata solo su quello che gli Zero Assoluto sono secondo loro, e non secondo gli altri. Ho pensato che per iniziare queste collaborazioni avranno avuto il sentore di essere ancora al passo con il nuovo stile musicale, ed effettivamente è proprio così.
Perché nulla li allontana dal romanticismo e la semplicità dei cantautori attuali, anzi loro li hanno anticipati, con un pop semplice, genuino e soprattutto senza autotune, limpido così come lo trovi.
Dunque, con in mano la freschezza di quasi venti anni fa, la freschezza di due giovani romantici, Thomas e Matteo si approcciano alla nuova musica e continuano dolcemente a proporre quella semplicità che, dal 2007 con la loro Semplicemente, li ha marchiati, conoscono Colapesce e danno vita a Cialde, un brano in grado di riassumere la genuinità di due artisti diversi, e in versi così simili.
Non si parla di strategie, gli Zero Assoluto non si legano ai nuovi artisti contemporanei per riemergere e mantenersi al passo con i tempi. Lo sono già di loro, perché la semplicità non passerà mai di moda: cambia vesti, trucco e mezzi, ma il suo effetto resta sempre lo stesso.
Un caffè veniva visto romanticamente venti anni fa come esattamente viene visto oggi, ecco perché nasce Cialde, senza pretese e con la gioia di divertirsi insieme tra musicisti, di qualsiasi ceppo essi facciano parte.
Ci sentiamo quello che siamo sempre stati. Il nostro modo di scrivere è mutato con il nostro cambiamento. Le collaborazioni che abbiamo fatto sono nate da rapporti personali di amicizia e stima reciproca. È stato tutto molto naturale. In più il nostro mondo sonoro e l’attitudine alla scrittura è molto vicina alla nuova scena musicale. Quindi diciamo che il nostro ritorno è semplicemente il desiderio di ritornare a fare musica e canzoni.
Nulla. Le canzoni vivono di vita propria una volta che vengono proposte al pubblico e non abbiamo bisogno di dimostrare nulla a nessuno se non a noi stessi. Il bello della musica è che parla da sé senza bisogno di spiegazioni.
Abbiamo un modo di scrivere molto simile, molto attento ai dettagli. Le nostre differenze hanno reso “Cialde” molto più equilibrata e fotografica. Detto questo, Lorenzo come Flavio, sono due artisti e autori di grandissimo talento.
Ce ne piacciono tantissimi e stiamo preparando delle belle sorprese per i prossimi mesi. Durante la quarantena, poi, abbiamo pubblicato ogni giorno una canzone del nostro repertorio sui social e quando abbiamo chiesto a Gazzelle, Nina Zilli, Galeffi, Peter White, Cannella, Shade, Dile e Federico Rossi di cantare con noi sono stati carinissimi portando, alcune volte, anche delle strofe inedite. L’esperimento c’è piaciuto tantissimo.
La nostra è un’urgenza ma che non va di pari passo con le strategie. Quando pensiamo di avere una bella canzone la facciamo uscire. Abbiamo scritto molto in questi anni e ora ci vogliamo divertire e vedere l’effetto che fa.
Non c’è ribellione e non c’è ragionamento. CIALDE è la canzone che in questo momento ci andava di far uscire. Per noi sarà una festa comunque, a prescindere da tutto. I percorsi musicali si fanno con il tempo e se le canzoni rimangono vuol dire che “l’urgenza” è arrivata.
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