Yoniro

Yoniro: “L’Italia è come una bellissima donna donna maltrattata” | Intervista

Yoniro è una giovane cantautrice indipendente, una gipsy artist divisa tra Milano, Salento e Australia. Amante della Luna e della discoteca, Yoniro ha iniziato a scrivere le sue canzoni in stato di dormiveglia. Il nome Yoniro deriva infatti da Yoni (l’energia femminile) e Oniro (nome del dio greco del sogno) ed è un omaggio al mondo onirico.

“I nostri sogni sono la prima cosa per cui valga la pena vivere”.

Bambina Bambolina è uscito il 30 Novembre 2020 alle 00:00 in piena “Sagittarius Season”, con eclissi di Luna Piena in Gemelli nonché assoluta rappresentazione della dea lunare Lilith, demone donna che incarna un femminile scomodo deciso a sovvertire gli schemi imposti dalla tradizione.

Intervistando Yoniro

“Bambina Bambolina” è una canzone di rinascita: raccontaci cosa ti ha portato a scriverla e qual è il messaggio che vorresti arrivasse all’ascoltatore?

Il reale concepimento della canzone è avvenuto ad Aprile 2019. Ero appena tornata a casa dopo aver registrato il mio album (La Ragazza della Luna), quello che poi è stato distribuito da Island Records. Ho pensato mia madre, al suo amore per le mie canzoni e al fatto che finalmente il mio sogno – fare musica, per davvero – si stava realizzando e mi sono detta: mamma, finalmente sono gli anni ’20 e questi anni ’20 saranno i nostri, ce l’abbiamo fatta, nonostante tutto.

Inizio quindi a leggere tutto quello che potevo sui Twenties del ‘900, ad immergermi in quel momento storico, per poter comprendere meglio perché la mia mente, in un lampo d’ispirazione, mi avesse suggerito “Sono gli anni ’20 dei diamanti e dei cristalli”, in relazione a quello che stavo vivendo. Ho poi abbandonato la canzone li e l’ho ultimata dopo mesi. Quando l’ho vista scritta (durante la scrittura sono come in stato di trance, non mi rendo conto di ciò che faccio) mi si è rivelato l’intero scenario e significato, che è poi quello che sto descrivendo da mesi, sui miei canali social.

Bambina Bambolina è una canzone che vuole dare speranza ma che chiede anche a chi ascolta di prendere consapevolezza delle problematiche che stiamo vivendo attualmente. Parlo della figura della donna e della difesa dell’elemento femminile, al di la del genere. Quello del patriarcato è un problema reale per tutti, un’impostazione sociale che non è più sostenibile e non possiamo più voltarci dall’altra parte con la scusa che ci sono cose più importanti a cui pensare ora. È proprio questo il momento giusto, per lottare e cambiare le cose e sono fiduciosa che questo avverrà.

Non è stato difficile usare l’elemento femminile come metafora per descrivere la situazione del mio Paese ora e questo è l’altro piano di lettura della canzone: per me l’Italia è come una donna bellissima maltrattata da uomini egoisti. Spero che le cose possano cambiare anche in questo senso, amo il mio Paese e mi manca.

Sei cresciuta tra l’Italia e l’Australia: come ha influito su Yoniro artista e donna confrontarsi con un mondo agli antipodi?

Vivere all’estero, conoscere altre culture e appropriarsi di un’altra lingua ti cambia il mindset. L’Australia mi ha resa più indipendente, indipendente soprattutto dal punto di vista interiore. Non è bello da dirsi ma è vero: l’Italia è un paese ancora molto chiuso mentalmente e lo sa bene chi si ritrova ogni giorno a lottare contro pregiudizio e ignoranza.

Finisci per stancarti e, per quanto riguarda me, mi sono poi resa conto che i miei sforzi per progredire interiormente si fermavano sempre ad un certo punto: volente o nolente, il contesto ti influenza, è l’aria che respiri. L’Australia mi ha insegnato ad essere veramente open minded, a non impormi limiti, ad uscire dalla comfort zone e che realmente, siamo capaci come individui di fare ed essere qualsiasi cosa.

Come affronti il processo creativo? Lavori da sola o collabori con altri artisti?

Non ho delle parentesi fisse dedicate alla musica. Non voglio inserire l’arte in una routine. Mi piace molto leggere libri, studiare filosofia, fare ricerca su diverse forme d’arte, passare ore a scoprire nuova musica e nuovi artisti. Non c’è un momento durante il giorno in cui io non mi ritrovi a contatto con l’arte e la cultura, in qualsiasi modo. Faccio questo finché non arriva l’ispirazione.

Di solito le melodie “arrivano” in dormiveglia, mentre mi addormento o mi sveglio e la parole durante il giorno, all’improvviso. Le annoto e poi ci ritorno, quando sento che è il momento. Una volta scritte musica e parole, passo a lavorarci con un producer, dando delle reference. Io parto sempre dal pianoforte, ma ho un’anima elettronica.

Nel brano ci sono parecchie influenze orientali. Cosa ti ispira musicalmente parlando quando scrivi?

In molti dei miei brani si possono sentire influenze orientali, ora che ci penso. Credo che sia perché in Salento, dove sono cresciuta, la musica popolare ha influenze balcaniche ed arabe. Sebbene non sia una salentina DOC (i miei genitori sono milanesi) ho sempre amato la musica del posto e questa terra magica mi ha sicuramente influenzata artisticamente.

Domanda difficile perché scrivo sempre senza utilizzare type beats e senza ispirarmi a qualche artista in particolare. Se penso alle canzoni che ho scritto, molte di queste sono venute fuori ascoltando per caso altre canzoni o melodie in film, nelle pubblicità, in radio o in studio di registrazione ascoltando altri progetti. Se devo invece pensare agli artisti che sicuramente mi hanno influenzata, in tutto il mio percorso finora, posso citare Francesco Bianconi, Afterhours, Grimes, Lady Gaga, Lana Del Rey, FKA Twigs, Sevdaliza.

I dieci comandamenti di Yoniro: quali sono le 10 regole più importanti per te, come artista ed essere umano.

  1. Be true with yourself, non mentire a te stesso e non cercare di compiacere gli altri
  2. “Mantieni dentro di te un giardino segreto”
  3. Se hai una visione, seguila
  4. Non importi mai limiti
  5. Lotta per autorappresentare la tua persona in libertà e senza paura
  6. Non importi mai definizioni
  7. Kill your toxic ego
  8. Non imporre definizioni agli altri
  9. Coltiva la disciplina
  10. Coltiva la pazienza

I miei dieci comandamenti, come artista e come persona.