Zanzi

Zanzi: “Questo è il mio vaso di Pandora” | Intervista

Andrea aka Zanzi è un grafico professionista ed un produttore musicale. La sua passione per la musica inizia da bambino, cresciuto tra impianti Hi-Fi sempre diversi e dischi jazz dei suoi genitori. Crescendo si appassiona a vari generi musicali tra cui il reggae, il blues, il funk, il soul, la musica elettronica, fino a far confluire tutto questo nella sua passione per il Rap.

Una passione che Zanzi esplora sia come produttore, sfruttando i campionamenti di tutti quei generi con cui era cresciuto, che come rapper per assecondare la necessità di esprimere tutti i conflitti interni e le gioie di un ragazzo qualsiasi. Crescendo ha deciso di provare nuove sfide e cimentarsi in produzioni molto più musicali ispirandosi ad artisti di musica elettronica che hanno condizionato la sua gioventù come i Portishead, gli Air, gli Zero7 e tanti altri.

Il risultato è “Scatole cinesi” un disco dai contenuti molto personali, frutto di un periodo complesso.
Un disco fatto per se stesso e per tutti quelli che si riconosceranno nei messaggi che il disco contiene. Un diario personale messo in musica. Abbiamo intervistato Zanzi per conoscere meglio l’artista, la persona ed il suo rapporto con il brano “Vaso di Pandora”.

Intervistando Zanzi

Credi di essere cambiato insieme al mondo che ti circonda, mantenendo un equilibrio oppure il Vaso di Pandora è ormai stato aperto?

Penso che ognuno di noi sia sempre in continuo cambiamento durante la propria vita, chi più chi meno consapevolmente. Io sono cambiato, ho cercato di adattarmi di volta in volta ma non sempre ci si riesce ed è quando dentro di te senti che c’è qualcosa che non quadra ma non capisci cos’è.

Allora è il momento di fermarsi e scavare nel passato o cercare nel vaso di pandora. Alla fine è lì che va tutto quello che non riusciamo ad affrontare consciamente e come tutte le corse quando sono troppo piene non si riescono più a chiudere, diventano instabili e allora non possiamo più fare finta che non esistano. Aprire il vaso diventa inevitabile. Io l’ho fatto ho affrontato i miei fantasmi ho imparato a conviverci ma questo non vuol dire che il vaso non ricominci a riempirsi.

Se potessi tornare indietro, cosa distruggeresti di ciò che hai fatto?

Non essendo più tanto giovane ne ho fatte tante di cose e soprattutto di sbagli e ho pensato più volte a questa domanda ma ogni volta mi rispondo che rifarei tutto esattamente così perché è grazie anche agli errori che sono quello che sono. Non posso dire che mi piace tanto quello che sono ma mi piace tanto il modo in cui ci divento giorno dopo giorno.

Ti fa ancora paura il tuo Vaso di Pandora oppure hai imparato a convivere con la sua instabilità?

Come dicevo prima avendo riconosciuta l’esistenza del mio vaso di Pandora, il primo passo è stato fatto, la capacità di gestirlo perfettamente non è umana per cui bisogna anche accettare il fatto di convivere con questa instabilità e soprattutto accettare il fatto che a periodi brutti si succederanno periodi belli e il contrario. Per cui direi che non essendo un santone o un monaco Shaolin (ahimè) non so conviverci nel modo migliore ma mi piace pensare che ci provo ogni giorno, o quasi.

Zanzi

Credi di essere arrivato in fondo al sistema di Scatole Cinesi oppure ce ne sono ancora tante da aprire?

Per come la vedo io le scatole cinesi sono tutte quelle esperienze che si nascondono dietro ad ogni scelta che facciamo. Per cui seppur spaventato da ciò che si può celare dietro ad ogni scelta così come dall’affrontare i fantasmi del passato, la mia scelta come dico nel brano è quella di ballarci nel mezzo con la grazia che si addice ad uno di 1 metro e novanta. Praticamente un elefante in una cristalleria.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi per il futuro prossimo?

Ho già in piedi dei progetti musicali con altri artisti che non vedo l’ora di chiudere e far uscire. E comunque l’idea è sempre quella di produrre e scrivere, produrre e scrivere, prod…