Un tuffo nel mare di Bais | “Bais” Videoclip Review

Di Vernante Pallotti

Ma non vedi che non andiamo mai a fondo?

Canta Bais nel brano “Alghe”, che a distanza di 5 mesi dall’EP “Apnea” ha visto l’uscita del suo videoclip per Sugar Music. Un video particolare che racconta un amore che fatica a lasciarsi andare e che porta uno dei protagonisti a trasformarsi in pesce.

Perché non cogliere l’occasione per, come suggerisce Bais, andare a fondo, ripassando con lui il suo ultimo EP?

Godetevi la chiacchierata acquatica con l’artista a proposito di Musica, immagini, amore e molto altro.

INTERVISTANDO BAIS

Ciao Luca, come va? Per rompere un po’ il ghiaccio volevo fare un gioco. Io ti nomino una canzone di “Apnea” e tu mi dici un’immagine, un ricordo, una suggestione…cominciamo con “Vudù”.

Associo Vudù alle immagini di un mondo acquatico al tramonto, un po’ Californiano ma in Italia, insomma quel misto tra L.A. e Naviglio vibes, che poi è il mood del videoclip della canzone. Il riff di chitarra all’inizio invece è ispirato un po’ a Pino Daniele, che usa molto quel “tu tu tu” della voce sulla chitarra, hai capito no? (ride).

Passiamo alla seconda traccia: “Mina”.

A Mina associo il colore blu. È il pezzo più fragile e più autobiografico, sento che il testo sono le mie parole indirizzate a una persona che conosco, rispetto ad altri testi in cui cerco di rendere tutto più universale. È anche un tributo a “Mina” dei Verdena.

Invece “Alghe”? Come te la immaginavi prima di fare il videoclip.

Un po’ come un film di Wes Anderson. In parte perché nella parte cantata da Tatum Rush c’è una citazione alle “Avventure Aquatiche di Steve Zissou”, ma anche per l’atmosfera malinconica ma serena della canzone.

“In Limousine” invece?

È il pezzo più “wanna be Beatles, per il ritornello mi sono ispirato a “Magical Mystery Tour” che è loro album che preferisco. Nella mia testa vedo due ragazzi sfatti dopo una festa, che tornano a casa all’alba. È una specie di apocalisse interiore, un po’ come il finale di “Fight Club“.

E per finire…”Dove si va (a finire)”.

“Dove si va” è il testamento spirituale del disco. L’ho scritta una sera durante la prima quarantena del 2020, dopo aver visto un documentario su Sam Cook (ti consiglio di vederlo). Il sapore di questa canzone è sospeso tra la musica italiana anni ’60 alla Gino Paoli e il soul.

5 brani che hanno dato vita al tuo primo EP. Da dove deriva lispirazione?

Sai, avevo molti pezzi che avevo scritto prima del Covid, ma quest’estate dopo tutto quello che era successo ho deciso di scriverne di nuovi: da questi è nato l’EP. Ho capito il mood del disco mentre prendeva forma e alla fine ho deciso di intitolarlo “Apnea”, perché descrive bene il momento che stiamo vivendo che ci dà tutto il tempo per guardarci dentro. Apnea è un tuffo nell’interiorità.

Se dovessi dire l’emozione alla base dell’album?

È il frutto di un momento di stallo, unApnea negativa che inizialmente ho vissuto come soffocante (il Covid, ndr), ma vorrei che tramite la Musica diventasse una cura e un viaggio di scoperta. Sott’acqua ci puoi andare anche per esplorare o per raccogliere un riccio di mare. Poi però bisogna riemergere dall’introspezione per prendere aria. Infatti il disco dura poco, circa quanto il record mondiale di apnea!

C’è anche un po’ di Malinconia?

Certo. Penso di essere affetto da una malinconia serena, che un pomi piace. Rotolarsi nei ricordi fa male ma anche bene.

Oltre al tema dell’immersione, un altro argomento che torna è l’Amore, quello che fatica a lasciarsi andare, ad andare a fondo. Come avviene per i protagonisti del videoclip.

In Amore niente è mai abbastanza. Di base lamore è l’unica cosa che mi interessa, anche se mi sforzo di non scrivere pezzi palesemente damore alla fine è quello che emerge. In Apnea compare un ideale di amore che nasce da una base di realtà (il rapporto con una ragazza, ndr), ma arriva a contenere molto di più, fondendo varie esperienze e suggestioni. Per me scrivere d’amore è come parlare dei flash che ti rimangono negli occhi quando hai guardato la luce per un po’. Quindi no, non parlo di una sola storia d’amore in Apnea. Un giorno magari farò una canzone indirizzata esplicitamente a una persona, chissà (ride).

C’è una nota di realismo magico in Apnea. Anche il videoclip racconta una storia “magica”. Qual è il tuo rapporto con la fantasia?

Trovo la mia magia in piccoli elementi, soprattutto nella Natura. Ho un’anima un po’ da poeta bucolico: mi affascina l’idea di perfetta armonia tra l’amore e un luogo. Il paradiso è bere un vinello con la persona che ami al tramonto lungo il fiume (intende il fiume Brenta. Bais è cresciuto a Bassano del Grappa e più volte ha sottolineato l’importanza delle passeggiate lungo il fiume nella sua vita, ndr).

A proposito del videoclip di “Alghe“. Cosa ti aspettavi da questo progetto a distanza di 5 mesi dall’EP?

“Alghe” straripa di immagini. L’idea che ha guidato me e i registi era quella di sigillare con un video l’immaginario della canzone, creando un mini-mondo visivo ben definito che la accompagnasse come due amici. Direi che ci sono riusciti.

Come è funzionata la collaborazione tra te e la casa di produzione Eclettica?

Daniele Zen, uno dei due registi, mi aveva scritto pochi giorni dopo l’uscita dell’EP, incuriosendomi con la proposta di realizzare il video di “Alghe” con una vera e propria casa di produzione. Una serie di coincidenze si sono poi inanellate ed eccoci qua. È stata la mia prima volta con un team del genere, prima facevo videoclip homemade, partecipando attivamente alle riprese. Lo sforzo iniziale è stato quello di fidarsi dei registi, lasciando loro l’occasione di interpretare la mia musica con uno sguardo esterno. Mi sono lasciato andare, di solito penso di dover fare tutto io invece è bello aprirsi alle idee e al lavoro di altri.

Tu hai una formazione in ambito fotografico che ogni tanto si fa sentire anche nei tuoi testi: metto a fuoco col cannocchiale, guardo nel vuoto per metterci a fuoco…

Dopo aver studiato Design ho frequentato il Master in Fotografia a Venezia (IUAV) e da lì faccio il fotografo. Mi piace lidea di rubare alla fotografia il gergo del mettersi a fuoco, nel senso di capirsi. Sottacqua poi è difficile mettere a fuoco, la luce ha tutto un altro comportamento.

Per te la musica è anche creare immagini?

È solo creare immagini. A volte penso che mi piacerebbe riuscire a raccontare una storia come Dalla, ma le mie canzoni sono album fotografici più che libri scritti a parole.

Preferisci scrivere i testi o la musica?

Mi sento più musicista che autore di testi. Per me suonare è un’estensione dei miei arti, cantare mi viene meno naturale e forse per questo lo reputo più speciale. Comunque parto sempre dalla musica e mi lascio trasportare. Ultimamente appunto delle idee di testo e poi le utilizzo per la musica a mano a mano che la compongo, creando una specie di puzzle. La cosa più importante del processo sono i memo vocali e le note del telefono: quando produco un pezzo tutti gli spunti mi aiutano a canalizzare le idee e ad arricchire.

L’EP è nato anche dalla collaborazione con Fractae (Paolo Caruccio, Sugar Publishing, ndr).

È stato super figo lavorare con lui. Abbiamo iniziato a fare una session prima della quarantena e da lì è nata spontaneamente “Alghe. Nonostante i nostri mondi diversi io e Paolo abbiamo trovato molti punti in comune e i nostri compromessi hanno arricchito entrambi.

E il featuring con Tatum Rush?

Mi sembra impossibile, anche se mi sembra di conoscerlo…Tatum non lho mai visto di persona. È il paradosso delle amicizie nate in questo periodo. Ero in Puglia e stavo finendo “Alghe” quando la discografica mi ha proposto un feat con lui e ho colto al volo l’occasione. Abbiamo lavorato a distanza, ma quando sarà tutto finito mi piacerebbe suonare con lui dal vivo.

A proposito del periodo che sta vivendo la musica. “Apnea è maturato dopo la prima quarantena ed è uscito a ridosso della seconda ondata del Covid. Come vivi la situazione?

Cerco di non pensarci e continuo a scrivere, perché so che forse non avrò mai più così tanto tempo per farlo. È vero che dopo un anno di nulla è un podifficile trovare emozioni o storie da raccontare…solitamente è il parlare con la gente che mila spinta creativa.

Progetti futuri?

Attualmente sono in fase di scrittura, con il progetto di un disco LP. Spero che esca per lEstate e soprattutto che ci sia loccasione di fare qualche concerto!

Credits del videoclip di “Alghe”:

Regia: Daniele Zen e Vernante Pallotti

Aiuto Regia: Lucrezia Bolfo (Pippi)

DoP: Marco Biotto (Bios)

Direttore di Produzione e Styling: Riccardo Calvi

1AC: Jhoni Vilca

Gaffer: Riccardo Asti

MUA: Irene Sartori

Fotografo di Scena: Lorenzo Marzi

Grafiche: Riccardo Michelazzo

Attori: Giovanna Gentilomo e Fabrizio Calfapietra