New Indie Italia Music Week #62

Quanto amiamo fare qualcosa di “alternativo”, qualcosa che ci allontani dalle nostre abitudini? Forse mai quanto dovremmo!

Allargare i propri ascolti musicali è un esercizio da intraprende per esplorare nuovi mondi. La musica è un vulcano in piena eruzione: siete pronti ad essere colpiti dal suo caldissimo magma?

Non perdere i lapilli buttati fuori su tutte le piattaforme musicali questa settimana selezionati dai nostri editor Alessandra, Nicolò,  Ilaria, Vernante, Sara, Benedetta e Aurora!

 

Ci abbracciamo

Continua con “Ci abbracciamo” la scalata al disco di Vasco Brondi che settimana dopo settimana ci mostra un pezzo nuovo, che più che canzone ha tutte le caratteristiche per essere una poesia.

“Amate e fate quello che volete” dice Vasco Brondi che a sua volta riprende da Sant’Agostino, parole d’amore e libertà che in un periodo di lockdown come quello che stiamo vivendo, sembrano essere le uniche vere parole di cui abbiamo bisogno per un conforto emotivo, personale e umano. Così come abbiamo bisogno del contatto fisico, di sentire il respiro dell’altra persona sul collo e il battito del suo cuore proprio accanto al nostro, e allora aspettiamo il momento in cui “ci abbracciamo io e te e non sappiamo più in che epoca siamo”.

(Ilaria Rapa)

Vasco Brondi: 8

 

Multisala (Album)

Pensate al cinema dove andavate sempre. Quello in cui avete riso insieme a centinaia di persone. La sala buia in cui avete nascosto le lacrime per un finale triste o avete detestato il vicino che faceva casino mangiando i popcorn. Cosa rimane in quelle sale oggi? Un bel niente. Almeno finché non premi play sul nuovo album di Franco126.

Il malinconicissimo artista romano inaugura il suo personale “Multisala” dove vengono proiettati 10 brani, che come 10 film costituiscono ognuno un piccolo mondo. Il risultato generale è il naturale sequel di “Stanza Singola” (divertente il gioco che si crea tra i titoli), del quale possiamo ritrovare lo stile, anche se con tocchi di sonorità nuove infuse dalle abili mani di Ceri, che compare nei titoli di coda.

Ci sono ballate romantiche, momenti di bossa nova, suoni di giradischi, tocchi funk e fischiettii, una varietà di colori degna delle caramelle del cinema. Chissà se sono scadute tutte quest’anno. E non so come son finito qui. È come fossi entrato già a metà del film. Franchino chiacchiera con noi delle difficoltà di diventare grandi, di amore e amicizia nell’attesa di una riapertura che ormai, diciamolo sotto voce, sembra vicina. Torneremo ad avere la fortuna dalla nostra, torneremo a guardarci senza farlo apposta.

(Vernante Pallotti)

Franco126: 8,5

 

Mastroianni 

Anima, eleganza e atemporalità. Questo potrebbe essere il titolo del nuovo attesissimo capitolo di una storia che, a partire dagli anni 90, è stata in grado di raccontare la musica italiana in modo innovativo. A distanza di vent’anni dall’ultimo progetto, il singolo Mastroianni, infatti, sancisce il ritorno nelle nostre casse dei Sottotono, iconica realtà indissolubilmente legata alla nascita e allo sviluppo della musica urban nella nostra penisola. Ispirati sia dal fascino dell’’r’n’b che dalla forza dell’hip hop della West Coast, il tutto unito ad un sofisticato gusto melodico, quello che Tormento e Big Fish sono stati in grado di creare negli anni è un’estetica. Estetica che, parlando col cuore al cuore, sopravvive allo scorrere del tempo e, con classe e semplicità, riesce ancora ad ammaliare. 

(Aurora Aprile)

Sottotono: 9-

 

Sì può darsi

E forse ti ho pensata, sì può darsi.

Spensieratezza è la parola d’ordine in questa nuova canzone di Frah Quintale, volendo evitare distrazioni e rotture varie.  Anche il gesto di caricare il cellulare diventa quasi un atto obbligatorio per rimanere connessi con il mondo, ma per una volta non agitiamoci se la batteria è ai livelli minimi e pensiamo solamente a rilassarci immersi nel nostro relax più totale.

Accogliamo il sole estivo liberandoci dalle complessità emotive, cercando di vivere l’estate con il mood di chi ha appena finito la maturità e non ha paura di scordarsi la strada di casa.

(Nicolò Granone)

Frah Quintale: 8+

 

Come va

Come va? Indovina! Va che sono stanca morta, son morta dentro. Margherita Vicario ci ricorda che non ha peli sulla lingua con un singolo da sparare a tutto volume la prossima volta che ci pongono la fatidica domanda di cacca contenuta nel titolo.

La sua voce riecheggia avvolgente, moltiplicandosi in una sorta di coro che rimanda alle occasioni sociali in cui volano “Come va” di circostanza come se non ci fosse un domani. Non è facile sorridere dopo l’anno complicato che abbiamo passato, al quale Marghe dedica il brano esplosivo che anticipa l’uscita del suo prossimo album “Bingo”.

Come sempre la tigre di Island Records riesce a metterci davanti agli occhi i meccanismi della nostra generazione, senza perdere il suo stile magmatico e la forza del beat pazzesco by Dade Pavanello.

Avvertenze: ascoltare con parsimonia per evitare di cantarla tutto il giorno.

(Vernante Pallotti)

Margherita Vicario: 8

 

X Questa Notte (Ep)

“X Questa Notte è uno specchio, se ci guardo dentro vedo questo anno, una lunga notte, nella speranza che torni la luce…”

Coerentemente con l’idea di musica come una polaroid di ciò che vive, queste son state le parole con cui il rapper bolognese Tredici Pietro ha descritto il suo ultimo progetto.

Più che un Ep, le 7 tracce che questo racchiude assomigliano ad una confessione fatta a notte fonda tra le pareti della propria stanza e della propria mente.

Tra le note c’è la paura di perdere chi si ama e anche se stessi, la nostalgia degli amici di sempre, il ricordo della rossa Bologna contrapposto alla quotidianità della grigia Milano, il timore della solitudine e quello di non essere compresi, ma anche la fiducia nel riscatto che potranno dare i fatti.

Quello che questi brani raccontano, insomma, sono pensieri che passano per la testa di un giovane ed esperienze vissute sulla sua pelle che, sotto i raggi della luna, vengono visti sotto nuova luce, quella della consapevolezza delle proprie debolezze e della maturità di saper ripartire proprio da queste.

A permettere questa sorta di catarsi è la musica. Solo la musica salva, ah, è l’unica cosa sana, canta Pietro nell’intro e noi non possiamo che augurarci che continui a salvarlo, “per questa notte” e per sempre.

(Aurora Aprile)

Tredici Pietro: 8

 

Senti che musica

Se ci pensi c’è un posto in cui non sono ammessi brutti pensieri dove ho pace, mare, fanfare. Un posto dove non vogliamo momenti perfetti perché ogni attimo è tale anche se il luogo non sia “instagrammabile”. Un posto dove abbiamo deserti di tempo in cui navigare nella nostra anima pure, ascoltando l’Anima del mondo (cantata da Coelho, ndr).

Un posto in cui la libertà di amare è una tempesta tropicale travolgente, passionale da cui non cerchiamo rifugio. Un posto che è casa, dove ci sono tutti i colori nella tua bandiera. 

Senti che musica? È tutto quel che hai! 

(Alessandra Ferrara)

Folcast feat Roy Paci: 9

 

KillerOne

Abbiamo un alter ego con da cui ci sentiamo continuamente osservati, controllati tanto che arranco piano. Riusciremo mai a liberarci dai suoi artigli o ne resteremo sempre prigionieri? Non mi parlo, ed è abissale.

Quel clone di me, invece, è lì pronto a salvarmi dalle situazioni più assurde oppure è il KillerOne pronto ad annientarci?

Vogliamo solo un ripostiglio per scomparire!!

(Alessandra Ferrara)

wLog: 7,5

 

Cosa ci direbbe

Come mai i genitori non capiscono i figli e viceversa? Forse la risposta è più facile di quanto si pensa.

Quasi tutti gli esseri umani peccano di presunzione e si sentono perfetti, quindi non solo pensano di non voler accettare i consigli degli altri, ma addirittura sentono il diritto di offendersi se qualcuno prova a muovergli anche una critica costruttiva.

Nella nostra società ci sentiamo ancora più liberi di giudicare tutto e tutti, ringraziamo lo sviluppo e l’assuefazione dei social network e l’uso massiccio dei like.

Care mamme mi raccomando, meno Instagram e più fiabe della buona notte!

(Nicolò Granone)

Fast Animal and Slow Kids feat Willie Peyote: 7,5

 

Di notte

Avete mai vagato di notte per la città deserta? Vi siete lasciare travolgere dal suo apparente silenzio in cui le strade diventano palchi? Avete alzato i calici di vino al cielo esprimendo un desiderio guardano un cielo anche non stellato?

Di notte la gente si arma di pensieri, si abbandona ad essi mandando quel messaggio che tiene salvato sulle note da mesi, bussando alla porta di chi si ama. La notte non ha regole, e se ci fossero tutto è lecito.

A me la notte piace da matti, solo i matti te lo sanno spiegare!

(Alessandra Ferrara)

The Spell Of Ducks: 8-

 

Prima volta

In un’atmosfera minimal, intima, perfetta per spaccarti il cuore, saera esce con un super, primo, singolo dal titolo Prima volta.

Sono nella mia camera, mi guardo allo specchio e vedo ancora la stessa faccia: la mia mischiata alla tua. Certi ricordi ci sembrano quasi indelebili e sono difficili da lavare via, talmente difficili che ogni cosa sembra ricordare quanto era bello averti intorno.

E non so più a chi chiedere come sia possibile e perché sia così, che poi mi ritrovo a domandarlo proprio a te. Perciò, spiegami perché ogni volta che mi lasci, passo i giorni a pensarci e poi spiegami perché ogni volta che riparti non vedo l’ora di mancarti.

E so che non dovrei proprio, so che è sbagliato, ma tu sei nelle albe e nei tramonti.

(Benedetta Fedel)

saera: 7,5

 

Dubbimai

Spesso è difficile prendere una decisione: partendo dalle più semplici e poco rilevanti come aprire l’armadio e scegliere cosa indossare o leggere il menù della pizza senza riuscire a prendere una decisione, a quelle che ti cambiano la vita come cambiare lavoro, trasferirsi in un altra città o scegliere una persona con la quale trascorrere tutta la vita insieme.

Dubbimai” fa da specchio alle nostre indecisioni, estremamente legate ad un futuro sempre più incerto che inevitabilmente condiziona anche le nostre scelte. Così per paura di prendere la strada sbagliata, rimaniamo immobili  senza prendere una decisione, lasciando che la meta la decide il vento,  e sapendo che da fermi ci perdiamo il meglio.

(Nicolò Granone)

Solo Campa: 8,5

 

Morsi (Ep)

Atmosfera da discoteca, luce psichedelica, drink e sigarette. Da rossetto sbavato, bassi e synth che ancora ronzano nelle orecchie tornati a casa alle cinque del mattino.

Ditonellapiaga ricorda tutto ciò che è proibito, tutto ciò che è naturale. Manifesto di una donna forte, proprio perché non ha paura di mostrarsi in tutte le sue sfumature.

Recita la parte di una Giuditta nella spagnoleggiante Repito, mentre in Morphina la carica erotica va alle stelle. Mi comincia a piacere, ma cosa mi fai?

Ma c’è spazio anche per l’amore: amore che ci porta Altrove, via dalla city, dov’è più semplice; amore da serata alcolica, ‘che sei un chiodo fisso anche di notte al Carrefour Express; amore che ci spacca il cuore, quello che poi ci sembra solo uno Spreco di potenziale.

Ditonellapiaga ci dà un assaggio proprio di tutto.
O, per meglio dire, un morso.

(Benedetta Fedel)

Ditonellapiaga: 8

 

Scimmie

La rivoluzione costa fatica e sacrificio quindi meglio lasciarla fare agli altri mentre io continuo a starmene sul divano a guardare qualche inutile reality show in Tv.

Probabilmente questo è il pensiero medio dell’italiano medio che ormai disilluso da tutto quello che lo circonda pensa solo a sopravvivere, riempiendosi pancia e portafoglio, prima di spegnere la luce e andare a dormire nell’attesa di un nuovo giorno che verrà.

The Andrè ormai ha abbandonato le cover trap con le quali si era fatto conoscere, alzando l’asticella verso una critica sociale e spietata, che mette a nudo l’essere umano che poi in realtà è una scimmia con la connessione wi-fi.

(Nicolò Granone)

The Andrè: 7,5

 

Diario

La musica come un foglio bianco, come un blocco di marmo pronto ad essere scolpito, come un diario che ci chiama per essere riempito.  Leo Lennox questo diario l’ha già finito, lo getta nel fuoco come se fosse il suo peggior nemico, sì perché tra quelle righe si possono leggere le parole d’amore e le lacrime stanche di chi ha voluto credere anche stavolta nell’amore, e anche stavolta c’è stata una delusione. Ma noi, cuori temerari ed eterni romantici non possiamo far altro che rivederci nelle sue canzoni e per questo premere play ancora e ancora.

(Ilaria Rapa)

Leo Lennox: 7,5

 

Come neve

Rap e poesia si fondono in questo brano diventando uno sfogo per dimenticare e ricordare allo stesso momento una persona che ormai non fa più parte del nostro percorso. I vecchi ricordi ricoprono come neve i sentimenti, trasformando in ghiaccio il cuore.

Una canzone scritta per accettare che tutto può finire, ma anche per capire che basta poco per farci implodere anche se fino a poco fa ci sentivamo invincibili.  Ecco perché basta una piccola crepa a far crollare i nostri sogni.

(Nicolò Granone)

Romanzo: 7 +

 

Con me low-fi

Dopo un lungo periodo di isolamento e brevi video che attestano al mondo che Lorenzo Kruger sia ancora tra noi, ecco che ritorna anche stavolta da solista con il brano “Con me low-fi”, che sembrerebbe anticipare il nuovo disco. Come sempre la sua voce ci ricorda quella del grande De Andrè, non in modo ostentato, sia chiaro, e forse è proprio questo il modo in cui Kruger vuole omaggiare non solo Faber quanto piuttosto il cantautorato vecchia scuola.

A questo però si aggiunge anche il riferimento al nuovo, al contemporaneo: “Con me low-fi” già lascia trasparire un riferimento ad un genere, quello del low fi per l’appunto, che è in voga proprio negli ultimi periodi. E se la voce leggermente effettata di Kruger sembra suggerire un riferimento anche a questa nuova corrente musicale, resta sicuramente intatta la voglia dell’artista di giocare con le parole, così come soltanto pochi performers e cantautori sanno fare.

(Ilaria Rapa)

Kruger: 8

 

Kora

Immagine di copertina che parla da sé, quella di “Kora” di Serpenti: una bambina vestita da prete, con in mano un lumino, dallo sguardo fiero quasi inquietante, il tutto rappresentato su una pellicola in bianco e nero.

Che cosa stesse pensando quella bambina nel momento in cui è stata ritratta, non possiamo saperlo, eppure il trasporto emotivo e destabilizzante che l’immagine produce sembra non avere eguali. “Kora” è la storia di tutte quelle persone che hanno perso il loro momento di stabilità, attraversando per un periodo finito o infinito il loro inferno emotivo. Magari i demoni che attraversano la mente di quella bambina sono ancora lì, e magari proprio lei avrà imparato a conviverci.

(Ilaria Rapa)

Serpenti: 7,5

 

Altalene

Aprire la finestra e urlare tutto quello che ci fa male, il senso immenso di disagio che abbiamo tutti all’interno. Quel disagio generazionale che nell’ultimo periodo non ha fatto altro che aumentare, costretti a rimanere nelle nostre case ad affrontare quei demoni che non ci abbandonano tanto facilmente.

“Altalene” rappresenta proprio la rassegnazione, quella necessità di essere aiutati e capiti, ma al tempo stesso di avere i propri spazi: un conflitto continuo tra la speranza di essere salvati ed il bisogno di restare soli.

Il brano è costruito su un climax strumentale che esplode a metà canzone, in un coro che sembra effettivamente avere la voce di ognuno di noi.

Altalene” è anche l’urlo di chi non vede l’ora di tornare a sfogarsi sopra o davanti ad un palco, per riassaporare quell’altalena di emozioni e sensazioni tipiche delle serate che tanto ci mancano ora.

(Sara Pederzoli)

Cara Calma: 8-

 

Adelphi

Lo spettro di una storia d’amore che non riesce ad ammettere a sé stessa di essere finita.

“Adelphi” come una freccia nel petto che racconta un legame così abituato a rimanere saldo che si ritrova bloccato al solito posto, senza capire che non tutte le promesse si possono mantenere.

La paura della fine, ma anche il coraggio che ci vuole per affrontare quelle stesse paure.

Due versioni di una stessa storia e di uno stesso litigio, tramite due voci sia intrecciate che divise, perché anche questo brano, come qualsiasi storia, nasce e si spezza insieme.

(Sara Pederzoli)

Te quiero Euridice: 7,

 

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