Francesco Romano: L’amore dove va a finire? | Intervista

Francesco Romano in questo periodo è al lavoro su un un nuovo disco che a come tema l’amore e la vita quotidiana di oggi.  Concetti che esprime con passione e sentimento dentro le sue canzoni, come si ci può facilmente accorgere ascoltando  ad esempio gli ultimi brani “Pane e Nutella” e “Alcatraz”

Secondo lui una relazione per funzionare dev’essere leggera e saper vivere delle piccole cose prestando attenzioni alle crepe che pian piano possono diventare una voragine nel quale inghiottire e far sprofondare la coppia.

E così proprio con il tramonto di una calda estate, rimaniamo soli a sfogliare l’album dei nostri ricordi che si mescolano alla colpa e ai rimpianti.

Forse l’amore va a finire nell’immaginare quello che potevate essere se tutto fosse andato come sarebbe dovuto andare nelle nostre intenzioni.

INTERVISTANDO FRANCESCO ROMANO

Che cos’è l’amore e dove va a finire?

Domandona! Punto interrogativo troppo grosso nella mia vita.

Non lo so, l’amore non si vede, ma so che esiste.

Se ne può parlare, si possono descrivere le sensazioni dentro una canzone, come faccio spesso ma dire che cos’è penso che nessuno possa dirlo.

Quanto è grande l’universo?

Siamo soli nello spazio?

Penso sia paragonabile ad una di queste domande.

Personalmente direi che l’amore è tutto ciò che sta tra la nascita e la morte.

Ci credi o hai paura delle promesse?

Secondo la mia esperienza di vita le esperienze sono un po’ come le regole sono fatte per essere infrante.

Ho poche sicurezze, ma ben salde: la famiglia, la musica, l’amicizia.

Di promesse ne ho fatte davvero poche, ma sicuramente ne ho più paura.

L’idea del pane e della nutella vuole richiamare la purezza dei bambini?

Quando ho scritto “Pane e Nutella” ero effettivamente innamorato come un bambino delle medie con la sua prima ragazzina.

Ho sempre mangiato pane e nutella (confesso anche tutt’ora), mi da un senso di nostalgica sicurezza.

Penso di aver trasportato in quella canzone il mio senso di serenità nonostante il fatto che tutto stava andando a finire male. Volevo fermare l’attimo.

Perché i tormentoni estivi hanno sempre successo?

Perché vengono passati centinaia di volte! Ahahhaahah in realtà penso che ogni canzone sia un potenziale successo radiofonico.

La radio, internet, la televisione, ci sommergono ogni giorno da jingle e ritornelli e le nostre orecchie assorbono e si abituano a qualsiasi cosa.

Penso che un evergreen possa diventare tale e possa rimanere nel tempo solo grazie agli ascoltatori.

La formuletta magica per creare una canzone di successo non ce l’ha nessuno.

Hai mai avuto la sensazione di sentirti in prigione?

Si, e in quest’ultimo anno, con quello che stiamo passando ancora di più.

È una cosa terribile quella che sta succedendo, al di là di ogni immaginazione e di ogni film apocalittico. Penso che ci renderemo conto di quello che abbiamo passato solo dopo anni dalla fine. Faranno libri, film e documentari.

Ricordo che quando scrissi “Alcatraz” era Natale del 2019 e non era ancora esploso tutto.

È stata una canzone un po’ profetica, anche se non parlava del Covid né della quarantena, ma penso che sia calzata a pennello con quello che poi è successo, purtroppo.

Alcatraz è una canzone d’amore, quello che ti fa sentire libero nella tua prigione d’amore.

Quali confessioni nascondi nelle tue canzoni?

Le mie canzoni, da sempre, sono il mio diario e il mio sfogo. Parlo al mio quaderno come parlo ad un amico.

Ci sono poche regole e tanta verità.

La musica cura le incomprensioni?

La musica cura parecchie cose. Oggi come oggi l’abbiamo accantonata insieme al teatro e all’arte perché non la riteniamo vitale per la sopravvivenza. Ma non è cosi. La storia lo racconta.

La musica unisce i popoli, fa scoppiare amori e guerre, fa ridere e fa piangere e per chi la fa e ha la fortuna di padroneggiarla è l’arma più forte contro l’ignoranza e l’oscurità.

Può parlare di incomprensioni e sciogliere nodi stretti da anni ed anni.

A volte anche solo parlare di qualcosa che abbiamo dentro è già un modo per auto curarsi.

Cantare è una cura.

Cos’è l’amicizia per “Pra”?

“Chi trova un amico trova un tesoro”, mai è stato scritto detto più vero.

Ho pochi amici nella mia vita, ma ce li ho da anni e sono come delle pietre preziose.

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