10 Canzoni per sentirsi pieni d’amore
Di Filippo Micalizzi
Credetemi quando vi dico che riuscire a trovare 10 canzoni, che possano rientrare in una lista come questa, è sempre un’impresa ardua. Nel momento in cui finalmente trovo la canzone adatta, ecco che in mente ne appare un’altra che lo è altrettanto. Come se a quell’altra canzone io stia facendo un torto.
Per raggirare questo problema ho deciso quindi di prendere in considerazione solo canzoni che avessero per me un significato intimo. Che poi in fondo, è un po’ come l’amore, un qualcosa fin troppo personale, che cambia forma da soggetto in soggetto, impossibile da generalizzare.
E quindi vai con il miele, ecco per voi una lista di 10 canzoni per sentirsi pieni d’amore.
Bring It On Home To Me – Sam Cooke
Partiamo subito da una canzone fondamentale. Non sono un fedele ascoltatore del genere Soul, anzi in realtà dello stesso Sam Cooke conosco poco e niente. Nonostante questo, il brano riuscì subito a catturarmi. Bring it on home to me ci racconta di un amore perso con molta superficialità e trova la sua forza nell’insistenza. Non quel tipo di insistenza da denuncia per stalking per intenderci, ma più da idiota innamorato che cerca di rimediare ai propri errori. Una canzone perfetta da usare come lento al proprio matrimonio.
“Baby, bring it to me
Bring your sweet loving
Bring it on home to me.”
I’ll Be Your Mirror – The Velvet Underground
Canzone estratta da uno degli album più famosi di sempre, con una delle copertine più famose di sempre. Parliamo ovviamente di “The Velvet Underground & Nico”, prodotto da Tom Wilson e Andy Warrol che ne disegnò la famosa copertina, un album che ha gettato le basi per la nascita di tantissimi generi come il punk, l’alternative rock e molti altri. Non voglio soffermarmi troppo a parlare dell’album in sé ma concentrarmi unicamente su questa canzone. Considero I’ll Be Your Mirror uno dei pezzi fondamentali della mia vita. Una ballata romantica accompagnata dalla perfetta voce di Nico che riesce a sciogliermi il cuore. Un brano che punta alla ricerca di un’anima, così unica e uguale alla tua da esserne l’esatto riflesso.
“I’ll be your mirror
reflect what you are
in case you don’t know
I’ll be the wind, the rain and the sunset
the light on your door
to show that you’re home”
Il cielo in una stanza – Gino Paoli
Avevo dubbi sull’inserire questo pezzo di storia in questa lista, avevo paura di scrivere qualcosa di troppo poco complesso, di non essere capace nel rendergli giustizia. Poi ho cambiato idea e ho deciso di descrivere questa canzone con la stessa leggerezza con cui si muove nella mia testa. È come se tutto si fermasse, non ci fosse più niente a tenerti con i piedi a terra e cominciassi a viaggiare senza meta. In tutte le sue diverse versioni, Il cielo in una stanza, resterà una delle canzoni d’amore più belle di sempre.
“Io vedo il cielo sopra noi
Che restiamo qui
Abbandonati
Come se non ci fosse più
Niente, più niente al mondo”
Io te e Carlo Marx – Lo stato sociale
Forse la canzone del collettivo bolognese a cui sono più affezionato. Nasce dalla penna di Albi (Bassista della band), che ci racconta di come due persone che sulla carta appaiono opposte, un medico e un musicista, riescano a trovare la ricetta perfetta per vivere al meglio una relazione. Ogni volta che mi capita di ascoltarla, penso a quanto sia semplice a volte riuscire trovare l’equilibrio perfetto. La prova che l’amore, quando è autentico, riesce a trascendere davvero ogni cosa.
“E solo l’aria ci salverà
Una casa in campagna, una tazza di tè
Un letto grande e tutte le mele che vuoi”
There is a light that never goes out – The Smiths
Non potevano di certo mancare in questa lista gli Smiths. Banalmente la loro mia canzone preferita in assoluto, una delle più toccanti che abbia mai ascoltato. Un amore non corrisposto, un bisogno disperato di essere amati, tanto dal desiderare di trovare la pace nel morire assieme, distesi l’uno accanto all’altra. “C’è una luce che non si spegne mai”, una luce che si mostra in due lati differenti. Uno, l’amore che mai smetterà di splendere. L’altro, l’accecante luce dei fari un istante prima della fine.
Un consiglio, se mai doveste dedicare gli Smiths a qualcuno, fate che ne valga davvero la pena.
“And if a double-decker bus
Crashes into us
To die by your side
Is such a heavenly way to die”
La canzone del pane – I Camillas
Quando ad aprile dell’anno scorso appresi della morte di Zagor ne fui davvero distrutto, prima di allora questa canzone non riuscì mai a prendermi abbastanza. Dopo quell’evento però, mi resi subito conto che qualcosa era cambiato, ascoltarla mi vestiva di angoscia, tristezza e malinconia. La canzone del pane ci racconta di come spesso anche la più solida relazione riesca a diventare fragile nel momento in cui vi si frappone una distanza. Descrive perfettamente, attraverso le parole del protagonista, il timore che la persona amata possa aver dimenticato quel sentimento che prima era una costante. E allora non fa che ripetersi all’infinito, quasi come una preghiera volta a ricordare che anche se è passato del tempo, sarà in grado di offrirgli lo stesso amore, caldo come il pane.
“Quando a casa tornerai, vienimi a trovar
Io ti posso offrire il pane”
Don’t Think Twice, It’s All Right – Bob Dylan
Non credo ci sia bisogno di spiegare quanto importante sia Bob Dylan nel panorama musicale mondiale, quindi direi di passare direttamente al brano. Don’t Think Twice, It’s All Right parla di rottura, di addii. Ma non lo fa in modo brutale, anzi, tutt’altro. Riesce ad essere quasi disarmante nella sua tranquillità pur utilizzando parole pesanti. Dylan in questa canzone, piuttosto che quella di un dialogo sembra dare più l’impressione di un flusso di pensiero, quasi a voler accettare con un sorriso la fine della storia. Ormai rassegnato quindi, si lascia tutto alle spalle, riprendendo più volte la frase chiave della canzone: “non pensarci troppo, va tutto bene”.
“So long honey babe
Where I’m bound, I can’t tell
Goodbye is too good a word, babe
So I just say fare thee well”
Il Mondo Prima – Tre Allegri Ragazzi Morti
Ho sempre visto questa canzone come una raccolta di foto che raccontano gli istanti più belli di una storia ormai giunta al termine. Come se il protagonista, trovandosele davanti, cominciasse a spiegarci ad una ad una il loro significato. Il Mondo Prima riesce ad essere leggera ma anche pesante come un macigno sul petto, malinconica ma anche spensierata. Una canzone che la mia testa attribuirà sempre all’arrivo della primavera.
“Era bello il cielo d’inverno
come i tuoi denti
Era bello sentire le tue mani fredde
cercare qualcosa di me”
PadreMadre – Cesare Cremonini
Parliamo invece adesso di un’altra forma d’amore, forse la prima che siamo in grado si sperimentare, l’amore che lega un genitore al propri* figli*. È quasi palpabile il dolore cantato da Cremonini in questa canzone, che ci insegna a non far passare mai in secondo piano l’affetto che può darti un padre o una madre. A volte lo diamo troppo per scontato e quando ce ne accorgiamo è sempre troppo tardi.
“Ma se, una canzone che stia al posto mio non c’è
Eccola qua, è come se foste con me”
Senontipiacefalostesso – L’officina della camomilla
Non è né il testo né la melodia di questa canzone quello su cui vorrei soffermarmi. Oltre ad essere di per se una canzone stupenda, è importante perché mi ricollega a momenti felici, momenti che vale la pena ricordare poiché sono gli stessi che mi hanno reso una persona migliore.
Quindi se c’è una possibilità che questa canzone riesca a trasmettervi anche solo la metà delle sensazioni che io stesso ho provato, vale la pena ascoltarla.
“Che io ti ho sempre chiamata senza sapere il tuo nome”