Sandri: I cantautori devono ringraziare i bar di provincia | Intervista

Certe storie possono nascere vivere e purtroppo finire dentro i piccoli bar di provincia, dove chiunque si sieda al bancone per ordinare una birra o un caffè si sente parte di una grande famiglia, e con la scusa di fare due chiacchere ama parlare raccontando le sue giornate, che passando di bocca in bocca diventano poi piccoli quadri che ognuno vede a proprio modo.

Secondo questo modello, Sandri, si approccia al cantautorato con Lucio Battisti come punto di riferimento e ispirazione, per descrivere nel suo nuovo singolo dal nome “Bar Legni” la storia di un giovane intrappolato tra le sue paure e insicurezze, che ogni giorno si domanda, anche inconsapevolmente, come sarebbero potute andare le cose se avesse avuto un pizzico di coraggio in più.

Il Bar diventa un teatro dove ognuno mette in scena la propria vita, sentendosi libero di essere davvero se stesso, proprio come fa l’autore di questa canzone tra le note della sua musica.

Sandri si racconta  in quest’intervista con la sincerità tipica di chi si confida con il barista di fiducia, degustando il caffè mattutino.

Io mi infilerò al bar Legni a passare i giorni tra i caffè corretti.

INTERVISTANDO SANDRI

Cosa vorrebbe dire il protagonista di “Bar Legni” ad Ambra?

Sicuramente gli chiederebbe per quale motivo non si ferma mai, perché ha sempre così fretta e  se si ricorda di lui, nonostante gli anni passati, la pancia gonfia, le gambe storte e la barba lunga.

Può esistere una nostalgia del futuro?

So che la parola nostalgia significa “ritorno” è possibile che il procedere in avanti ci porti in posti in cui siamo già stati, perché già pensati.

Quali segreti conoscono i baristi?

I baristi credo ci conoscano un po’ come i nostri genitori, soprattutto quando si arriva al punto di entrare nel bar e il barista già prepara il caffè e il pacco di tabacco, allora lì, conosce davvero tutto.

Il tempo scorre più lento nei paesi di provincia?

Nei paesi di provincia il tempo può arrivare persino a fermarsi. Basti pensare a chi frequenta un bar, da sempre e sempre lo stesso, qui non c’è frenesia, movimento, velocità, ci sono solo lancette che scorrono al contrario.

L’idea del male e bene è concetto ideologico e culturale?

Al contrario, il bene e il male di cui parlo sono questioni assolutamente soggettive, il bene e il male sono ciò che proviamo o pensiamo quando ci troviamo davanti ad un concetto ideologico o culturale.

I temporali estivi profumano di tranquillità?

Credo che i profumi  scatenati dai temporali estivi siano una di quelle cose che ti possono far tornare  indietro nel tempo, sono dei profumi che non scompaiono mai, che resisteranno per sempre, basta solo una goccia per farli ritornare alla mente. Io nei temporali estivi ci trovo un po’ di serenità e un po’ di malinconia.

“Marina” è  la volontà una nuotare dentro la fiducia della persona con cui vogliamo vivere una storia d’amore?

È interessante questa visione di “Marina”, probabilmente inconsciamente ho voluto dire anche questo si.

Come mai ha voluto pubblicare una cover di Lucio Battisti e cosa ti affascina di lui?

È da un po’ di anni a questa parte che sto esplorando il mondo di Lucio Battisti, soprattutto l’ultimo suo periodo musicale con la collaborazione di Pasquale Panella, ascoltando questi cd mi ci sono appassionato e ho pensato di omaggiare questo periodo particolarmente ignorato facendo la cover di Don Giovanni. Di questi suoi ultimi capolavori credo spicchi l’avanguardia per quanto riguarda gli arrangiamenti e soprattutto i testi, credo siano canzoni che non avranno mai tempo, anche fra 50 anni rimarranno sempre all’avanguardia.

Perché la musica ha bisogno dei cantautori?

 Perché attraverso le parole dei cantautori si esprimono in realtà le emozioni di tutti.

ASCOLTA SANDRI NELLA PLAYLIST DI INDIE ITALIA MAG