Carrera

Carrera: “Rivalutiamo ogni piccolo gesto quotidiano” | Intervista

Carrera è una band che fonde con gusto e ricerca le sonorità raffinate tipiche del cantautorato italiano storico, con elementi ritmici ed elettronici moderni. Il loro stile oscilla tra indie ed electro pop, attuale e ricco di influenze. La band ha parecchia esperienza live tra cui spicca l’opening-act per dei Franz Ferdinand al Cinzella Festival 2019.

Carrera, con l’entrata nell’etichetta discografica “DIGA Records” produce e pubblica due brani “Casa” e “Resto a Letto”. I due titoli usciti nell’Aprile del 2021, rappresentano l’isolamento collettivo dell’individuo e i “Carrera”, in connubio con la produzione, puntano il focus sulla forma-canzone, e sulla creazione di un linguaggio musicale personale e identificativo.

I brani raccontano con rinnovato slancio creativo i dettagli della quotidianità, riscoperti nel periodo di lockdown. Strizzando l’occhio all’R&B, “Resto a letto” e “Casa” sono storie che danno spazio e sostanza creativa alla necessità di ripartire dei nostri giorni.

L’uscita discografica anticipa il progetto più ampio di un album completo da realizzare attraverso una campagna di crowdfunding, nata per sostenere la produzione e realizzare un prodotto completo e di qualità.

Intervistando Carrera

Qual è il vostro rapporto con la quotidianità? Come vivete questo rinnovato rapporto con le piccole cose?

Veniamo dalla musica Live e purtroppo ciò che ci è mancato di più, in questi ultimi mesi, è stato il poter suonare in sala prove, oltre, ovviamente, i concerti. Incontrarsi, provare nuove sonorità mentre gli strumenti rombano all’unisono, l’emozione che nasce dalle improvvisazioni, gli errori, ripetere i brani decine di volte sino a trovarne la chiave ed il confronto a fine prova. Tutto questo è stato sostituito dagli incontri virtuali, dalle registrazioni fatte a casa e condivise in rete, le prove fatte in remoto ed i confronti in chat. Certo forse anche questa è innovazione ma quanto ci manca l’odore acre della vecchia sala prove!

Di recente avete cambiato nome con un nuovo slancio artistico: cosa vi ha spinto a dare questa sterzata nel vostro percorso?

La voglia di rimettersi in gioco, di sperimentare un nuovo percorso musicale che possa fondere la nostra tradizionale anima cantautoriale con influenze Indie ed R&B, utilizzando nuove tecniche di registrazione (grazie anche alla collaborazione con lo studio di registrazione Studio Gaudio e l’Etichetta discografica DI.GA. Records). È il tentativo di contaminare la musica Live con l’elettronica ed il digitale. Ci piacciono le sfide e crediamo fermamente nella musica come forma d’arte alla perenne ricerca di innovazione e condivisione.

Quali artisti italiani buttereste giù dalla torre e quali salvereste?

Premesso che ogni artista merita rispetto, indipendentemente dallo stile e dai gusti, ultimamente, però, questa torre immaginaria è diventata davvero stretta. A questo punto forse si potrebbe sacrificare un po’ di reggaeton e di trap (anche solo qualche singolo, di quelli ripetuti ad ogni stagione con lo stampo, con lo stesso giro, le stesse parole). Magari così troviamo un po’ di posto per i cantautori, per la sperimentazione o semplicemente per chi propone qualcosa di diverso dal mainstream.
C’è una vecchia intervista in cui Frank Zappa spiega che l’era più creativa della musica, tra i ‘60 e i ‘70 fu possibile grazie ai vecchi discografici che non capivano nulla dei nuovi linguaggi musicali e, proprio per questo, erano costretti a rischiare pescando con una rete a maglie strette tutto ciò che gli passava per le mani e lanciandolo sul mercato.
Oggi, prima di investire 1€ su un progetto, hai gratis strumenti di analisi che ti dicono di che colore deve essere la tshirt di un artista per fare 10 passaggi in più su Spotify. Pensate che con questa premessa si potrà trovare un nuovo Bowie o un nuovo Battisti?

C’è un filo conduttore tra “Casa” e “Resto a letto”?

Beh sì, esiste un evidente filo conduttore tra i due brani, una congiunzione che va oltre l’evidenza dei titoli. La pandemia, purtroppo, ha segnato non solo l’economia, la salute e la socialità, ma anche l’animo di ciascuno di noi e poiché l’arte è chiaramente una manifestazione emozionale ecco che “Casa” e “Resto a letto” nascono da una riflessione su un periodo storico che difficilmente dimenticheremo. Ritrovarsi nella propria intimità e riscoprirla così unica ed essenziale da sorprendersi e rivalutare le piccole cose quotidiane che da consuetudine si trasformano in felicità.

Avete pubblicato due singoli a breve distanza. Nuovi progetti in vista?

Certo. Il progetto è quello di chiudere un disco entro la fine del 2021, pandemia permettendo. A breve usciranno altri singoli a cui stiamo lavorando.

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