Rubik

Rubik: “Non esiste ostacolo che possa fermarmi” | Intervista

Rubik è il progetto musicale di Stefano Campagna, un giovane cantautore di Firenze. La sua musica ha molte sfaccettature e sonorità diverse tra loro. Nel maggio del 2020 il suo primo singolo da indipendente “Tradi Noi” viene premiato da RDS 100% grandi successi.

E’ uscito il 18 giugno 2021 Occhiali Rotti, il nuovo singolo del cantautore toscano Rubik, per Supersugo Dischi e in distribuzione Artist First. Un nuovo capitolo sfacciatamente pop che non rinuncia al tema della mancanza, a dimostrazione che Rubik sappia far ballare su parole tristi. Un nuovo atipico singolo estivo che non sapevate di star aspettando.

Occhiali Rotti rappresenta la voglia di vivere con gli occhi ciò che desideriamo con il cuore, senza porre limiti alla nostra immaginazione. Le ferite diventano il nostro punto di forza, i nostri occhiali rotti uno scudo, gli aeroporti le nostre fermate abituali. È un bagaglio di buoni propositi. Ora chiudiamo gli occhi, comincia il viaggio!

INTERVISTANDO RUBIK

Qual è la genesi di “Occhiali Rotti”? Il titolo è basato su una storia vera o fa parte dell’immaginario descritto nel brano?

Tutto vero! L’uso intenso delle mascherine mi ha allargato le stanghette degli occhiali al punto tale da costringermi a non poter guardare giù; ogni volta che lo facevo gli occhiali cadevano. Mi sono promesso di sostituirli non appena tutta questa storia sarà solo un brutto ricordo. Mi ci sono rivisto però in quegli occhiali, così mi sono lasciato andare ad una situazione stancante ed ho cominciato a far viaggiare la mente in una direzione completamente libera, senza filtri, senza mascherine. Facendo di ogni cosa scomoda uno scudo. Ho pensato alle situazioni più esilaranti, più disparate, di cui penso in molti avremmo bisogno in questo momento e le ho incrociate con tutto ciò che amo fare, dallo stare con le persone ai viaggi! Ho pensato all’estate come a un sinonimo di libertà.

Come ti è venuta l’idea per il videoclip?

Volevo che rappresentasse un flusso di coscienza libero, come la canzone, un susseguirsi di momenti di vita. Quindi era impossibile “girare” qualcosa, perché non avrebbe mai retto il confronto con la realtà. Ho chiesto ad un amico che lavora come guida per viaggi di gruppo e che ama la libertà, lo sperimentare, il vivere la vita senza troppi limiti, di prestarmi il suo hard disk! Dentro ci ho trovato ciò che le persone stanno cercando da più di un anno e mezzo, la libertà, la vita, la voglia di conoscere il mondo, di sentirlo come un’unica casa.
Dal momento in cui queste sensazioni mi sembravano “lontane” ho trovato affascinante rappresentarlo come se tutto fosse una vecchia VHS.

Come hai affrontato la vita ad ostacoli da lockdown? Hai corso rubando la staffetta oppure hai preso fiato?

Ho visto la pandemia come un “barare” da parte della vita, del destino. Ho continuato a inseguire tutto ciò che amo, imparando ad accettare i rischi, a sfruttare al meglio il tempo per coltivare e far crescere i miei progetti, di vita privata, professionale e di tutte le passioni. Ho imparato che non c’è ostacolo che possa fermarmi.

Com’è cambiato Rubik da “Tradi Noi” e “Occhiali Rotti”?

Sono decisamente più felice! Il cambiamento è un qualcosa che rappresenta una crescita, una maturazione. Mi ha permesso di raccontare le mie esperienze con un linguaggio più semplice, di sperimentare nuovi modi di scrivere. Penso di esser migliorato nel pesare le vittorie, direi che riesco a pesarle almeno quanto le sconfitte. Non è poco!

Hai già nuovi brani o progetti su cui lavorare nell’immediato futuro?

Assolutamente si, stiamo scrivendo molto insieme a Marco Carnesecchi, che è anche uno dei miei produttori (insieme ad Alex Marton) e non vedo l’ora di farli ascoltare a quante più persone possibile! A settembre ci sarà il primo live di SuperSugo Dischi (l’etichetta di cui faccio parte) difronte ad un pubblico, il primo in assoluto per me ed il primo dopo molto tempo per amici e compagni di viaggio. Sono sicuro che ci divertiremo molto.

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