New Indie Italia Music Week #78

“Me ne vado o aspetto qui
Cosa faccio se non mi dici si
Sempre tardi ma è presto sai
Mi prenderai sul serio oppure mai”

(Testarossa – Settembre)

Caro Settembre, cosa vuoi da me? Mi corteggi con le tue promesse di rinascita ma non riesco mai a crederti pienamente. Aspetto un tuo “sì” in attesa di capire cosa ne sarà dei miei sogni, delle mie paura, delle mie voglie.

Sono io a non prendermi troppo sul serio, oppure sei tu, con i tuoi tramonti e le tue illusioni di un’estate che non vuole cessare a disorientarmi?

Preferisco aspettare.

Nel frattempo mi perdo per le vie della città ascoltando le migliori uscite musicali della settimana, cercando di ritrovarmi nei testi e nelle atmosfere di chi cerca di dare un suono a questa inquietudine.

Apprestiamoci all’autunno assumendo una dose copiosa di buona musica. Prescrizione a cura di Alessandra, Nicolò, Margherita, Elena, Ilaria, Pantaleo e Filippo.

 

I pomeriggi

 

Che sta arrivando l’inverno e non torneremo mai più.

E invece poi è tornato, almeno Giorgio poi e la sua ombra che inconfondibile colora la copertina del suo nuovo singolo. Intramontabile nel suo stile dolce e malinconico eppure nuovo, come nuova è la storia che l’artista ci racconta in “I pomeriggi”. In essa ci sono le ore che iniziano a tramontare prima, l’imbrunire dei ricordi dell’estate e i pomeriggi che sanno già d’inverno. Tra un giro di basso e una voce effettata, disegniamo i contorni dei nostri amici, che ormai, con l’agosto finito, si dissolvono, scompaiono e di loro non ci resta che la sola ombra.

(Ilaria Rapa)

Giorgio Poi: 9

 

MAMMA ROMA/LOUIS ARMSTRONG

 

Ritornano i Gomma con due nuovi singoli. Singoli che si uniscono ai due precedenti, usciti gli scorsi mesi, per anticipare il nuovo album prossimamente in uscita.

MAMMA ROMA ci porta in una Roma decadente, contraria all’immaginario classico che vuole, in tutti i modi, rimarcare la sua eterna bellezza. Le chitarre distorte ed il basso che risuona con forza, mantengono le atmosfere cupe. Che io immagino perfette per un film di Fincher.

LOUIS ARMSTRONG è totale presa di posizione. Ridere in faccia al dramma, farsi male e non farci neanche caso per quante volte sia successo ormai. Quando il colpo è troppo forte per poterlo incassare, non resta che riderne di gusto.

La direzione presa dalla band Post-Punk con questi due nuovi singoli, mi fa sperare nel nuovo disco. E non vedo l’ora di poterlo sentire.

(Filippo Micalizzi)

Gomma: 8.5

Words of Dogtown (Album)

Fino a qui posso dirti che non cambierò”, canta Tanca in una delle 10 tracce di Words of Dogtown, album d’esordio dell’artista del collettivo Klen Sheet.

E ci indica una finestra da cui vedere tutto quello che è diventato nel tempo.

Passato, presente e futuro, si mischiano in un unico grande progetto. I ricordi pugliesi, Milano, l’influenza di quel gruppo che poi è diventato una famiglia, il passato metal, un futuro “alternative rap” in cui non si sono più etichette o divisioni strette di genere. Solo modalità di espressione. La musica, gli affetti, i dolori.

Tanca cancella i confini della coerenza traccia dopo traccia e lo fa perché è l’unico modo realmente sincero di dirci qualcosa. È l’unico modo di mostrarci la sua realtà, nuda e cruda: attraverso una grande ricerca musicale/sperimentale in cui nulla viene escluso.

(Benedetta Fedel)

Tanca: 8

Post Alluvione

Innamorarsi è una pioggia intesa sotto cui balliamo, ridiamo, in cui le lacrime si confondono con le gocce. Perdersi è la stessa pioggia di cui sentiamo il brivido dei vestiti bagnati, il freddo. “Sei tutto quello che ho perso, per strada è tutto sommerso, facciamo i tuffi dai taxi“.

Un ombrello non basterebbe a ripararci da quelle stesse emozioni che ci fanno stare bene, ma che a volte ci distruggono!

Siamo gli stessi, siamo a pezzi, fammi un sorriso

(Alessandra Ferrara)

Giuse The Lizia, Bais: 8

 

Non esiste amore a Napoli

Tra amori che finiscono e allegre malinconie, il primo disco di Tropico (nome d’arte di Davide Petrella), “Non esiste amore a Napoli”, è un fluire di storie sincere, emozionanti e che raccontano la vita. 

Le 14 tracce che compongono il lavoro in studio del cantautore napoletano hanno sempre un sound etereo, quasi trasognante. Si tratta certamente di uno dei lavori che maggiormente vuole dare un nuovo volto alla musica indie italiana.

In “Geniale” l’uso dei synth, il procedere incalzante del basso ed in generale l’atmosfera leggera e “sospesa” fa sentire l’influenza di Battisti sull’artista partenopeo. Del resto lo stile di Tropico è molto riconoscibile sia nella scrittura, molto curata ed evocativa, che nel sound, originale e ammaliante.

Infine le partecipazioni. Anni di collaborazioni e amicizia con vari artisti del panorama musicale italiano hanno portato Davide a inserire nell’album ben quattro collaborazioni eccellenti: Coez, Calcutta, Elisa e Franco 126. 

I quattro autori impreziosiscono un disco che funziona già molto bene di suo e ci fa ben sperare per i prossimi progetti di Tropico.

(Pantaleo Romano)

Tropico: 8,5

 

Sono sempre in ritardo

Non lasciarmi qui da solo, qui da solo con me stesso che ho ancora paura del buio, che ho ancora paura ma del buio che ho dentro“.

Se solo pensassimo, riflettessimo qualche secondo in più prima di agire, prima di parlare vivremo sicuramente meglio con noi stessi e con gli altri senza alcun rimpianto, senza alcun rancore: “ho detto cose di cui mi pento, di cui non vado fiero“.

Avere la consapevolezza di aver commesso degli errori, anche in buona fede, è un motivo per “non essere in ritardo”, ma un modo per giocare in anticipo!

(Alessandra Ferrara)

Lorenzo Pucci: 8-

 

Portici

“Che belli quei momenti poco prima dei traguardi”

Una delle frasi più veritiere, è contenuta all’interno di Portici: sound da ballad indie, Diiego canta e accenna a del rap all’interno di questo brano spensierato che ci trasporta in una dimensione in cui il tempo è scandito da una chitarra. Ci passano davanti dei momenti, riconducibili all’estate, al mare, alla sabbia, mentre ci lasciamo trasportare dalle onde musicali e la voce di Diiego, che non vuole rimanere solo, ci culla.

Amami per questa sera, la vita non ci aspetta” è l’incipit del brano, che ci fa capire il tema di fondo del singolo, la nostalgia di un amore estivo ci pervade, la chitarra ci ipnotizza e ci accompagna fino alla fine, in cui veniamo risvegliati dal nostro stato di trance con uno schiocco di dita e ci ritroviamo di nuovo nella vita reale.

(Margherita Ciandrini)

Diiego: 8,5

 

Galleggianti

 Parlare di immigrazione non è affatto facile: bisogna utilizzare le parole giuste per evitare di sfociare in discorsi politici e complicati.

 Sesto con delicatezza e maturità è riuscito ad affrontare una tematica così delicata, raccontando l’esperienza di uomini costretti a fuggire dalla propria realtà per trovare un posto diverso, forse migliore.

 Su quelle barche rischiano la vita, affrontano il freddo e il gelo e sopravvivono in condizioni disumane.

 Ma ci abbiamo mai riflettuto davvero? 

 Su quelle barche potremmo esserci noi e Sesto ce lo ricorda senza peli sulla lingua.

(Elena Caggia)

 Sesto: 8

 

Mi vesto romantico (EP)

“Mi vesto romantico” è la dichiarazione d’amore che Modestino fa alla musica, la sua, quella che l’ha accompagnato nei momenti di felicità e in quelli di tristezza, alla sua amica fedele. La voglia dell’artista poi di indossare dei vestiti romantici è una voglia anch’essa di mostrare a chi ascolta il suo lato più nascosto, magari tenuto riservato fino a questo momento. Un EP da assaporare specialmente quando decidiamo di voler dedicare un po’ di tempo a sé stessi.

(Ilaria Rapa)

Modestino: 7

 

Una Bugia

La fine di una storia è sempre difficile, e la fase più complessa da superare è l’accettazione, Martina non vuole rassegnarsi in questo brano profondamente indie e continua a chiedere un po’ di amore anche se non sa più nemmeno “come stai, se ti perdi sempre per strada, se mi pensi mai”.

Spesso succede che ci mentiamo imperterriti per non perdere l’ultimo briciolo di speranza di recuperare ciò che ormai è andato in mille pezzi e non riusciremo a riparare, perché ne abbiamo persi alcuni. Avremmo mille cose da dire a queste persone, come la voce delicata di Martina ci suggerisce, potremmo ancora fare tanto insieme, ma ci stiamo solo raccontando bugie, e prima riusciremo a chiudere questo capitolo, prima torneremo a vivere di nuovo, aprendo il nostro cuore al mondo.

(Margherita Ciandrini)

Martina Grillo: 8

 

Dei e malanni  (Album)

Reminiscenze anni Novanta e una scrittura attenta sono le unità minime che potrebbero bastare a descrivere Donno, eppure non sono sufficienti a spiegare “Dei e malanni”, il suo nuovo album. Racchiuse nelle dieci tracce troviamo frasi e immagini che sono il canto lirico dell’autore, oltre che delle sue ideologie, che in fondo sono anche le nostre. Quale Dio crederebbe nei tarocchi? Il Karma è un altro modo per manifestare i miracoli? L’ umano e divino alla fine non sono altro che le due facce della stessa medaglia.

(Ilaria Rapa)

Donno: 7,5

 

Come sempre

Nella vita oltre al classico piano “A” bisognerebbe già prepararsi una soluzione “B”, “C” fino ad arrivare anche alla Z e se le cose non dovessero funzionare ricominciare il giro con “A1” ecc.

Dovremmo essere testardi e folli come il Professore della Casa di carta, ma invece alla prima difficoltà abbiamo il vizio di tirarci indietro scegliendo, molte volte per paura di fallire, di lascia perdere. Proprio questo peccato originale unisce il genere umano che davanti ai propri insuccessi, invece di imparare e creascere preferiesce accettarli passivamente.

(Nicolò Granone)

Costiera: 8-

 

Sugar Mummy

Il nuovo singolo di 99paranoie descrive un rapporto che tra predendo sempre più corpo nella società di oggi, cioè quello dellascopamicizia, con due persone che si vedono solo per donarsi piacere reciproco lasciando da parte pericolosi sentimentalismi e conseguenze inaspettate.

La parola chiave è solo relax e il mood del pezzo descrive proprio questo comportamento, incrinandosi sul finale quando una delle due parti vorrebbe qualcosa di più, costruendo un castello che per l’altra parte è fatto solo di carte che non possono stare su.

Chissà se dopo essersi scottati entrambi potranno considerare ancora questo tipo di relazioni che ha tanti vantaggi se nessuno dei due fa l’errore d’innamorarsi.

(Nicolò Granone)

99paranoie: 7,5

 

Roma (bella ma stronza)

La voce di Zeep, abbinata al synth, ci accompagna dentro questa storia d’amore, non romanzata, ma vera, e descrive il momento in cui trovi quella persona che ti fa dire “c’ho il frigo vuoto ma per te farei la spesa, ne vali la pena”.

È un viaggio lungo le varie tappe di questo amore, partendo dalla faccia da scemo innamorato di Zeep mentre aspetta un treno in arrivo, passando per tutte le avventure vissute a Roma, città che provoca un sentimento contrastante dentro il cantante, sentimento che comprendiamo solamente raggiungendo l’ultima parte del brano, in cui ci rendiamo conto che questo amore ha raggiunto l’epilogo e Zeep si ritrova solo in una città che è stata vissuta in due.

Quindi si, Roma è bella, ma stronza: la fine del brano però ci dà ancora una piccola speranza… “richiama se vuoi”.

(Margherita Ciandrini)

Zeep: 8

 

Belli come prima

  “Settembre è un mese di merda per ricominciare” come scordare e non condividere le parole di Gazzelle? 

 Settembre è un Capodanno alternativo in cui tutti i buoni propositi bussano alla porta e ci ricordano che è arrivato il momento di aprire un nuovo capitolo.

 Darte si è concesso una pausa sentimentale con la sua amata, lasciando la situazione in sospeso fino a settembre, ma sa che è solo un procrastinare qualcosa che ormai è chiaro: è arrivato al capolinea della sua relazione d’amore a cui deve mettere necessariamente un punto.

(Elena Caggia)

Darte: 7, 5

 

Mandorle (EP)

Il nuovo progetto di Te quiero Euridice ha la sceneggiattura di uno di quei film d’amore che però iniziano già finendo male, con i protagonisti che si salutano davanti ad una fermata del bus prendendo due strade diverse, che non s’incroceranno più.

In queste due canzoni Elena e Pietro separano le loro voci per desrivere due modi diversi, entrambi con pro e contro per andare avanti e provare a voltare pagina.

Rimanere fermi nel letto a piangere o provare a fingere di voler andando avanti cercando quei dolci ricordi dentro nuove storie vuote?

“Ora che fai che non c’è più lei, dove andrai, partirai, ma chi lo sa cosa combinerai?”

(Nicolò Granone)

Te quiero Euridice: 8

 

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